giovedì 21 Novembre 2024

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Chiara Galiazzo: “Donare è un concetto universale” – INTERVISTA

A tu per tu con l’interprete veneta, in occasione del lancio della campagna “Magnifico donare

Si intitola “Magnifico donare” il brano che accompagna la divulgazione dell’omonima campagna (promossa da UNITED Onlus e AIPaSiM Onlusin collaborazione con AVIS) volta a porre l’accento sull’importanza della donazione del sangue, un piccolo gesto che può rappresentare un grande aiuto per molte persone. Madrina di questa iniziativa è Chiara Galiazzo, interprete dell’inedito composto per lei da Virginio e arrangiato da Francesco Catitti. Reduce dai positivi riscontri del singolo estivo Pioggia viola, in attesa di ascoltare il suo nuovo brano “L’ultima canzone del mondo” in uscita a metà novembre, abbiamo scambiato quattro chiacchiere in compagnia dell’artista veneta.

Ciao Chiara, bentrovata. L’occasione è importante perché ha a che fare con la campagna “Magnifico donare” volta a sensibilizzare le persone, in particolare i giovani, sul tema della donazione del sangue. Come è nato l’inedito che accompagna questa lodevole iniziativa?

«Virginio mi ha coinvolto in questa campagna, di cui sono molto contenta di fare parte perché sono da sempre molto sensibilizzata sul tema della donazione del sangue, mio papà è donatore da una vita. Credo che sia un gesto semplice ma universale, perché può cambiare concretamente la vita di tante persone che hanno bisogno costantemente di trasfusioni. Virginio è stato molto bravo perché era difficile trattare un tema così, renderlo musicale in maniera tenera ed empatica. Devo dire che alla fine ci siamo riusciti, sono molto contenta del risultato, perché il significato del brano si adatta benissimo ad altre situazioni, alla fine donare è un concetto universale, può riferisi a tante altre cose, in primis alla speranza».

E’ una canzone d’amore, perché di per sé donare è un atto d’amore. In una società sempre più votata all’egoismo, a pensare a se stessi, quanto è importante lanciare un messaggio del genere attraverso la musica?

«In generale ci si tenta sempre perché la musica per il 90% parla quasi sempre d’amore, sicuramente in questo caso è ancora più importante, perché più spesso questo sentimento viene trattato nel modo più comune, ad esempio declinato al rapporto tra un uomo e una donna, ma la verità è che l’amore vuol dire tante cose, vuol dire tanti gesti. Questa canzone è assolutamente originale nel suo trattare l’argomento».

Il videoclip del tuo ultimo singolo “Pioggia viola” ha da poco toccato il milione di views su YouTube. Qual è il tuo personale bilancio di questo pezzo che ha in qualche modo segnato l’inizio di una nuova Chiara?

«Sì, questo pezzo è uscito in estate, quando l’ho scritto con Danti e Piero Romitelli l’abbiamo vissuto come una sorta di esperimento sinceramente, poi mi sono accorta che mi descriveva in un modo abbastanza ironico, che è come sono io tra l’altro, perché il carattere di una persona è fatto di vari aspetti. Il disco non sarà tutto così, non rinuncio alle mie amate ballad, tanto che tra due settimane uscirà una canzone che è una ballata molto molto romantica. Sono molto contenta di essermi messa alla prova, tra l’altro mi fa sorridere il fatto che dopo pochi mesi Battisti sia arrivato su Spotify».

Infatti è un pezzo che ha portato benissimo ai fan di Lucio Battisti che finalmente hanno potuto ascoltarlo in streaming…

«Anch’io! Tutti noi, infatti spesso mi fermavano per strada per dirmi: “hai visto che Battisti ora c’è su Spotify”, menomale! Adesso mi toccherà mettere nelle canzoni tutte le cose che vorrei accadessero e vediamo cosa succede (ride, ndr)».

Prima di salutarci, ci puoi svelare qualcosina di più su questo tuo prossimo singolo?

«Beh, posso dirvi il titolo che è “L’ultima canzone del mondo”. Il concetto è: se stesse per finire il mondo quale canzone dedicheresti alla persona a cui vuoi bene? Questa… speriamo (sorride, ndr)».  

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Nico Donvito

Nato a Milano nel 1986, è un giornalista attivo in ambito musicale. Attraverso il suo impegno professionale, tra interviste e recensioni, pone sempre al centro della sua narrazione la passione per la buona musica, per la scrittura e per l’arte del racconto. Nel 2022 ha scritto il libro "Sanremo il Festival – Dall’Italia del boom al rock dei Måneskin" (edito D’idee), seguito da "Canzoni nel cassetto" (edito Volo Libero), impreziosito dalla prefazione di Vincenzo Mollica, scritto a quattro mani con Marco Rettani. L'anno seguente, sempre in coppia con Rettani, firma "Ho vinto il Festival di Sanremo" (edito La Bussola), con introduzione curata da Amadeus e il racconto di trenta vincitori della rassegna canora. Tale opera si è aggiudicata il Premio letterario Gianni Ravera 2024.