venerdì 22 Novembre 2024

ULTIMI ARTICOLI

SUGGERITI

Cristina D’Avena: “Per la prima volta canto una sigla Disney” – INTERVISTA

A tu per tu con la regina delle sigle dei cartoni animati, colonna sonora della serie “101 Dalmatian Street”

L’abbiamo lasciata a Sanremo e la ritroviamo raggiante. Cristina D’Avena è ora al suo debutto ufficiale nel mondo Disney: anche se potrà sembrare strano per la regina delle sigle, è proprio così.

Reduce dal successo del duplice Duets e dalla partecipazione al Festival in qualità di ospite in duetto con Shade e Federica Carta, sulle note della trascinante Senza farlo apposta, per l’artista emiliana è tempo di nuova musica e di una collaborazione speciale, anzi specialissima, con Walt Disney Italia. La sua voce, infatti, sarà protagonista della sigla italiana di “101 Dalmatian Street”, spin-off del celebre classico del 1961 che vede protagonisti nuovi cuccioli maculati nella Londra di oggi. In occasione del lancio di questa nuova serie animata, previsto per lunedì 18 marzo su Disney Channel a partire dalle ore 19.15, abbiamo incontrato per voi la regina della nostra infanzia.

Ciao Cristina o bau se preferisci…

«Bau va benissimo (ride, ndr)».

Finalmente nel mondo Disney, quello che sulla carta sembrava un matrimonio perfetto si è concretizzato. Cosa rappresenta per te questo incontro?

«Non vedevo l’ora. Tanti anni fa ho inciso un “canta-Disney”, dove ho reinterpretato alcune delle più belle canzoni riarrangiate dalla mia casa discografica, ma non avevo mai cantato una colonna sonora originale, non ti nego di essermi chiesta più volte il perché non fosse ancora capitato, quando mi hanno parlato di questa opportunità ho accettato senza nemmeno sapere di cosa si trattasse esattamente».

Così è arrivata “Centouno Dalmatian Street”, cosa ti ha colpito di questo pezzo?

«Devo dire che è una sigla dinamica, divertentissima e allegrissima, rispecchia tantissimo la serie ed è molto molto carina. Sono affascinata da questo cartoon, il film originale l’avrò visto almeno cento volte, anzi cento uno (ride, ndr). Per me è un’emozione particolare, finalmente ho l’opportunità di lavorare con il colosso dell’animazione, sono felicissima».

Se le sigle dei tuoi cartoon hanno accompagnato la tua crescita, diciamo quando eri più grandicella, i classici Disney sono stati, immagino, parte integrante della tua infanzia. Quali ti piacevano di più?

«Ma, guarda, me li sono visti quasi tutti, da “Un maggiolino tutto matto” a “La carica dei 101” stessa, ma tra miei preferiti c’è in assoluto “Il re leone”, ogni volta che lo guardo scoppio a piangere, mi è successo anche recentemente con una replica in tv, così come tanti anni fa al cinema, puoi capire l’imbarazzo della gente che mi guardava e mi riconosceva (ride, ndr)».

A parte i Dalmata che dobbiamo necessariamente citare, hai delle specie preferite di cagnolini?

«Io amo tutti i cani, sia quelli belli che quelli più bruttarelli. Nella mia vita ne ho avuti diversi, tanti li ho raccolti dalla strada, uno in particolare vicino ad un bidone dell’immondizia insieme al mio papà, era piccolissimo, si chiamava Lucky. Purtroppo dopo qualche anno se ne è andato perché probabilmente era malato, ho sofferto talmente tanto al punto da non riuscire a sopportare la sua mancanza, in un canile ne ho trovato uno identico, l’ho chiamato Leonardo ed è rimasto con me fino a qualche anno fa, quando è morto di vecchiaia».

Qual è la lezione più importante che ti hanno trasmesso i cuccioli?

«La cosa che ho imparato è che non puoi farne a meno, i cani hanno bisogno di te come tu hai bisogno di loro. Vedere questa serie animata è bellissimo proprio per questo, con tutti questi cagnolini così carini e divertenti, teneri e buffi, proprio come nella realtà. Consiglio a tutti di adottarne almeno uno nella vita, perché è un’esperienza che ti regala emozioni che a parole non si possono spiegare».

Prima “Duets” e poi “Duets Forever”, il tuo personale bilancio di questi due progetti?

«Un bilancio bellissimo, ho coinvolto ben trentadue artisti, ascoltare le loro voci interpretare le sigle dei cartoni animati del loro cuore è stato indescrivibile. Siamo tutti strafelici per i risultati ottenuti di entrambi gli album, in particolare “Duets forever” ha appena ottenuto il disco d’oro, non posso che essere soddisfatta, al di là delle certificazioni e dei riconoscimenti, è un progetto che fa bene a tutti, sia a chi lo ha realizzato che a chi lo ascolta». 

“Senza farlo apposta” sei reduce dal Festival di Sanremo, com’è andata?

«Benissimo, è stata un’esperienza meravigliosa, in più la canzone di Federica e Vito è veramente top, sono davvero contenta che stia andando alla grande, perché sono due ragazzi talentuosi che si meritano un grande successo».

Buoni propositi per l’imminente futuro?

«Il mio obiettivo è rimanere al passo con i tempi avvicinando i più piccoli, senza mai dimenticare i miei bambini grandi, coloro i quali sono cresciuti insieme a me, pensa che quando ho cominciato ero una ragazzina, avevo appena sedici anni. Mai e poi mai potrei tradire chi mi conosce e mi accompagna da così tanto temp0, diciamo che tendo una mano verso i “bimbi nuovi”, perché è giusto che sia così, ma l’altra è riservata tutta per i miei fan storici. Spero di donare sempre la mia positività a chi mi ascolta, a qualunque generazione appartenga». 

C’è un particolare messaggio che ti piacerebbe trasmettere, oggi, attraverso la tua musica?

«Quello che ho sempre cercato di comunicare attraverso la mia musica è l’amore per la vita a 360°, questo penso che il pubblico lo abbia recepito abbastanza ed è motivo per me di gratificazione, sapere che dopo tutti questi anni ci sono tante persone che mi seguono e mi vogliono bene». 

The following two tabs change content below.

Nico Donvito

Nato a Milano nel 1986, è un giornalista attivo in ambito musicale. Attraverso il suo impegno professionale, tra interviste e recensioni, pone sempre al centro della sua narrazione la passione per la buona musica, per la scrittura e per l’arte del racconto. Nel 2022 ha scritto il libro "Sanremo il Festival – Dall’Italia del boom al rock dei Måneskin" (edito D’idee), seguito da "Canzoni nel cassetto" (edito Volo Libero), impreziosito dalla prefazione di Vincenzo Mollica, scritto a quattro mani con Marco Rettani. L'anno seguente, sempre in coppia con Rettani, firma "Ho vinto il Festival di Sanremo" (edito La Bussola), con introduzione curata da Amadeus e il racconto di trenta vincitori della rassegna canora. Tale opera si è aggiudicata il Premio letterario Gianni Ravera 2024.