martedì 3 Dicembre 2024

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Shade e Federica Carta mettono in chiaro talento e intenzioni in “Senza farlo apposta” – RECENSIONE

Reduci dal positivo debutto al Festival di Sanremo, i due giovani artisti conquistano radio e web

Squadra che vince non si cambia, così la coppia artistica composta da Shade e Federica Carta si ricongiunge dopo il grande successo ottenuto con la hit multiplatino Irraggiungibile. Un connubio già rodato che funziona ancora una volta sul palco dell’Ariston, davanti ad una platea multiforme, raccogliendo consensi positivi da un pubblico decisamente più trasversale. “Senza farlo apposta” è un pezzo che mette in risalto la purezza vocale dell’interprete romana e la verve urbana del rapper torinese, in perfetta simbiosi.

Nel testo emergono le dinamiche tipiche di un amore non più corrisposto, il momento preciso in cui ci si trova davanti al bivio tra ciò che si è stati e quello che si è diventati. D’altronde, si sà, i sentimenti sono trappole in cui ci si incespica senza volerlo coscienziosamente. Le barre recitate nelle strofe rispecchiano al 101% lo stile sanguigno di Shade, così come l’inciso melodico e arioso dà modo di valorizzare l’estensione di Federica Carta, che acquisisce maggiore convinzione, carisma e personalità.

Un pezzo un po’ più maturo, con meno riferimenti al mondo teen e più riflessioni di carattere universale su ciò che rappresenta il mondo dei rapporti di coppia, fatto di alti e di bassi, non soltanto in fase adolescenziale. Composto a sei mani dallo stesso rapper con Jacopo Ettore e Giacomo Roggia, il brano mette in chiaro il talento e le intenzioni del due ragazzi, votati ad un successo più grande e ad un consenso sempre più ampio da parte del pubblico.

“Senza farlo apposta” funziona perché rispecchia convenzioni e rispetta regole senza tempo, perché non rincorre alcuna moda in particolare e non risulta prevedibile. Al di là della diciottesima immeritata posizione in classifica, il pezzo gira e rigira in radio ed è cliccatissimo in rete, in più riesce a farsi ricordare e canticchiare con facilità. La versione in duetto con Cristina D’Avena nobilita il risultato finale, impreziosendo il tutto con armonizzazioni, scambi e controcanti di notevole fattura.

Un brano che supererà la prova del tempo, non intesa come prova costume, eh sì perché tra i ritmi frenetici di oggi la longevità delle canzoni ha perso importanza, lasciando spazio al “basta che funzioni per qualche settimana”. Non è il caso di Shade e Federica Carta, due predestinati, convincenti sia in coppia che in solitaria con i rispettivi progetti artistici. Se, come dice il proverbio, non c’è due senza tre… siamo pronti ad immedesimarci e ad immergerci in nuovi tormentati ma ispirati abissi amorosi.

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Nico Donvito

Nato a Milano nel 1986, è un giornalista attivo in ambito musicale. Attraverso il suo impegno professionale, tra interviste e recensioni, pone sempre al centro della sua narrazione la passione per la buona musica, per la scrittura e per l’arte del racconto. Nel 2022 ha scritto il libro "Sanremo il Festival – Dall’Italia del boom al rock dei Måneskin" (edito D’idee), seguito da "Canzoni nel cassetto" (edito Volo Libero), impreziosito dalla prefazione di Vincenzo Mollica, scritto a quattro mani con Marco Rettani. L'anno seguente, sempre in coppia con Rettani, firma "Ho vinto il Festival di Sanremo" (edito La Bussola), con introduzione curata da Amadeus e il racconto di trenta vincitori della rassegna canora. Tale opera si è aggiudicata il Premio letterario Gianni Ravera 2024.