giovedì 21 Novembre 2024

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“E’ un’altra cosa”, il ritorno fresco e analogico di Francesco Gabbani – RECENSIONE

Il cantatore toscano arriva in tempo per l’estate, disponibile in radio il nuovo singolo “E’ un’altra cosa

A due anni di distanza dalla clamorosa vittoria del Festival di Sanremo con Occidentali’s karma, Francesco Gabbani torna in rotazione radiofonica e su tutte le piattaforme digitali con il singolo “E’ un’altra cosa”, primo estratto dal suo atteso nuovo album di prossima pubblicazione. Non tradisce le aspettative a livello di poetica, la sua verve a metà tra l’acuto e lo scanzonato è la solita, ma appare un po’ più debole a livello di sonorità rispetto alle tracce presenti in Magellano, disco che rappresenta in sé un autentico capolavoro. Paragoni a parte, è apprezzabile la volontà di non ripetersi, proponendo qualcosa di nuovo, perché assecondare le abitudini del nostro padiglione auricolare rappresenta una scelta vincente solo nell’immediato e non a lunga distanza.

Come sempre, in questo brano l’artista ci parla un po’ di tutto, passando dalla maggiorana alla marijuana puritana, intrecciando il filo del discorso su giochi di parole e una sequela di shallallallà, atmosfere che ci riportano a cavallo tra gli anni ’60 e ’70. Francesco Gabbani è sempre molto abile a riassumere la società in uno spaccato musicale, in maniera fedele e originale, senza mai risparmiarsi.

Composto dallo stesso artista di Carrara insieme al fratello Filippo, Francesco Bianconi dei Baustelle, Fabio Ilacqua e Luca Chiaravalli, E’ un’altra cosa è volutamente un’altra cosa: certo i retaggi socio-culturali tipici della poetica del cantautore rimangono, ma il sound attribuito ha meno a che fare con l’elettronica, discostandosi dalle precedenti produzioni, oltre che dall’offerta globale e da ciò che si sente attualmente in giro, solo per questo meriterebbe una bella standing ovation. E tanti cari saluti alla scimmia.

E’ un’altra cosa | Video

E’ un’altra cosa | Testo

La maggiorana dà sapore ma non sfama
politica pool party
la marijuana puritana non funziona
promette poi non fa
io per partito preso non son più partito
ci credi che non credo se non ficco il dito
sia benedetto il giorno in cui sono finito
in your eyes, sono altrove

L’estate dentro ai tuoi occhi
è un’altra cosa
il mare dove non tocchi
è un’altra cosa
quando di colpo sorridi
e ci tieni sospesi sul mondo così
è un’altra cosa, sì

Che bel futuro popolare in pole position
economia go kart
è tratto da una storia vera di una fiction
come si fa re-start?
Io per partito preso non ho più capito
se il popolo ha ragione o il popolo è impazzito
finisce tutto il resto e resta l’infinito
in your eyes, sono altrove (allora dove)

L’estate dentro ai tuoi occhi
è un’altra cosa
il mare dove non tocchi
è un’altra cosa
quando di colpo sorridi
e ci tieni sospesi sul mondo così
è un’altra cosa, sì
è un’altra cosa
è un’altra cosa, sì (sì, sì, sì, sì)
è un’altra cosa

Io per partito preso non son più partito
ancora non ci credo se non ficco il dito
sia benedetto il giorno in cui sono finito
in your eyes, sono altrove (allora dove)

L’estate dentro ai tuoi occhi
è un’altra cosa
il mare dove non tocchi
è un’altra cosa
quando di colpo sorridi
e ci tieni sospesi sul mondo così
è un’altra cosa, sì
quando mi guardi negli occhi
è un’altra cosa
quando hai l’estate negli occhi
è un’altra cosa
quando di colpo sorridi
e ci tieni sospesi sul mondo così
è un’altra cosa sì

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Nico Donvito

Nato a Milano nel 1986, è un giornalista attivo in ambito musicale. Attraverso il suo impegno professionale, tra interviste e recensioni, pone sempre al centro della sua narrazione la passione per la buona musica, per la scrittura e per l’arte del racconto. Nel 2022 ha scritto il libro "Sanremo il Festival – Dall’Italia del boom al rock dei Måneskin" (edito D’idee), seguito da "Canzoni nel cassetto" (edito Volo Libero), impreziosito dalla prefazione di Vincenzo Mollica, scritto a quattro mani con Marco Rettani. L'anno seguente, sempre in coppia con Rettani, firma "Ho vinto il Festival di Sanremo" (edito La Bussola), con introduzione curata da Amadeus e il racconto di trenta vincitori della rassegna canora. Tale opera si è aggiudicata il Premio letterario Gianni Ravera 2024.