venerdì, Marzo 29, 2024

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Eros Ramazzotti ricerca un’identità in “Battito infinito” – RECENSIONE

Recensione dell’album che divide in due il cantautore romano per ricostruirne l’intero

Eros Ramazzotti ha, di fatto, bisogno di ritrovarsi ed il suo Battito infinito è, in sostanza, il tentativo più alto perlomeno per provarci. Il nuovo album d’inediti del cantautore romano arriva a distanza di quattro anni dal precedente “Vita ce n’è” (di cui qui la nostra recensione) che già di meglio aveva mostrato rispetto ad un pallido “Perfetto” del 2015. La vera esigenza di Ramazzotti, però, sta nel ritrovarsi sul piano dell’identità delle proposte oltre che su quello dei brani-manifesto capaci di diventare nuovi capisaldi di una carriera già ricca di successi ma ancora proiettata sul presente e sul futuro.

Il versante pop |

Per uscire da un tunnel artistico in cui da qualche anno Eros si è infilato non cogliendo alcun vero brano sempreverde, la scelta appare quella di tornare a puntare sul pop con collaborazioni vecchie e nuove. Nel disco gioca un ruolo importante quella ricerca della riproposizione del pop “alla Ramazzotti” anche se manca qualcosa di pienamente tradizionale. Ama (di cui qui la nostra recensione), primo singolo scelto per presentare il progetto d’estate, gioca su di una linea melodica strutturata tra la ritmica ed una linea di basso ma la parte più interessante è un testo centrato da dedicarsi all’amore che diventa propulsore di vita e libertà. Sono (qui l’analisi), il secondo estratto radiofonico, invece, gioca la carta del duetto internazionale con Alejandro Sanz mischiando le lingue nel corso del brano ma adottando una ricetta musicale tipicamente italiana con una ballata che cresce portando con sè, in progressione, l’elemento nostalgico del testo, l’ingresso della componente ritmica e l’esplosione vocale.

Un ruolo fondamentale lo gioca la coppia autorale di Colapesce e Dimartino, alla prima esperienza al fianco di Eros Ramazzotti proprio per “Battito infinito”. Ispirato a mondi retrò risulta essere Eccezionali con i sintetizzatori che giocano un ruolo rilevante nella produzione. Come meno riuscita risuona, invece, Madonna de Guadalupe in cui il cantautore romano conferma la sua volontà di confrontarsi con ritmi latini per utilizzarli, poi, probabilmente in chiave estiva. Il risultato, però, seppur ben orchestrato e prodotto, convince soltanto a metà. Gli episodi migliori sono quelli ottenuti per Ritornare a ballare, un coinvolgente dancefloor in salsa anni ’70, e soprattutto per Figli della terra, in cui interviene in duetto Jovanotti per una strofa rap spostando l’attenzione anche su tematiche di sostenibilità e di ripartenza.

Eros Ramazzotti

La componente romantica |

Anche senza cambiare la forma del suono, nella seconda parte di “Battito infinito” Eros Ramazzotti va alla ricerca di ricette diverse mettendo in pista progressivamente un pop più disteso ed una profondità testuale crescente. Gli ultimi romantici è quella che un tempo sarebbe stata definita la traccia di transizione prima che Magia e, soprattutto, Nessuno a parte noi riportino in primo piano l’idea della ballata pop all’italiana. La prima si rivolge direttamente al figlio e gli ricorda, come in una lettera a cuore aperto, di “non aver paura dell’amore perchè siamo tanto simili” dato che “la vita è una magia”. La seconda, invece, parte con il pianoforte compiendo un vero e proprio inno ad un amore ormai chiuso ma rimasto bellissimo nei ricordi tanto da crederlo irripetibile.

Il discorso viene ribadito da quella Ti dedico che è, probabilmente, il miglior episodio finora sul piano delle ballate di questo album. Ramazzotti, per la prima volta, si mette, per un certo tempo, al di fuori del racconto parlando in terza persona prima di svelare che quel “loro”, in realtà, coincide ad un “noi”. Stavolta l’amore è presente e vivo e viene riportato da una forma-canzone che non ha un inciso eccessivamente memorabile ma che si accontenta, piuttosto, di suonare coerentemente delicato ed omogeneo.

Il rush finale alza la qualità |

Il meglio di questo disco Eros Ramazzotti lo relega alle due tracce conclusive. Ogni volta che respiro è un autentico gioiello che porta con sè due firme d’eccezione: la melodia è di Ennio Morricone mentre, invece, il testo dai passaggi poetici è di una sempre onirica Mariella Nava. Una coppia d’indiscutibile qualità autoriale confeziona una ballata emozionale orchestrata alla perfezione per enfatizzarne la poesia dei passaggi testuali.

La titletrack Battito infinito chiude il racconto ed i contorni della tracklist rivelandosi una sorta di flusso di coscienza che supera gli 8 minuti senza, tuttavia, risultare mai eccessiva. Nel proprio sviluppo il brano cambia progressivamente pelle passando dalle atmosfere di una ballata intima a quelle etiche di un pezzo tutto basato sulla linea melodica dettata dal basso prima e poi sulla componente ritmica che ne apre gli spiragli facendo liberare anche la vocalità del cantautore romano.

In conclusione |

Eros Ramazzotti - Battito Infinito

Per Eros Ramazzotti questo Battito infinito non è quel disco della svolta che ci si augurava. O meglio, non lo è del tutto e, soprattutto, non lo è nel senso di un ritorno al passato o di un ripristino di una certa coerenza ed omogeneità musicale. Presenti, sicuramente, alcuni episodi meritevoli ed interessanti anche se nessuno, ad un primo sguardo, riuscirà ad inserirsi nel solco di quei grandi classici di cui è ricco il repertorio del cantautore romano. Il fatto che siano proprio le due tracce conclusive quelle che maggiormente convincono portano a pensare che per Ramazzotti sia arrivato, probabilmente, il momento della maturità del repertorio. Maturità che stavolta è stata soltanto abbozzata.

Migliori tracce | Ogni volta che respiro

Voto complessivo | 7/10

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Battito infinito | Tracklist e stelline

  1. Ama ★★★★★★★★☆☆
    [Eros Ramazzotti,  Cheope – Francesco Rapetti Mogol]
  2. Madonna de Guadalupe ★★★★★½☆☆☆
    [Eros Ramazzotti, Colapesce – Placido Salomone, Paolo Antonacci]
  3. Ritornare a ballare ★★★★★★☆☆☆
    [Eros Ramazzotti, Cheope – Eros Ramazzotti, Marco Colavecchio]
  4. Figli della terra feat. Jovanotti ★★★★★★★½☆☆
    [Eros Ramazzotti, Colapesce, Dimartino – Colapesce, Dimartino]
  5. Eccezionali ★★★★★☆☆☆☆☆
    [Eros Ramazzotti, Colapesce, Dimartino – Eros Ramazzotti, Dimartino, Daniel Bestonzo]
  6. Sono feat. Alejandro Sanz ★★★★★★★☆☆☆
    [Eros Ramazzotti, Alejandro Sanz, Bungaro, Edwyn Roberts, Stefano Marletta – Bungaro, Edwyn Roberts, Stefano Marletta]
  7. Gli ultimi romantici ★★★★★★½☆☆☆
    [Eros Ramazzotti, Piero Romitelli, Emilio Munda, Marco Colavecchio]
  8. Magia ★★★★★★★½☆☆
    [Eros Ramazzotti, Febo]
  9. Nessuno a parte noi ★★★★★★★☆☆☆
    [Eros Ramazzotti, Piero Romitelli, Emilio Munda, Gerardo Pulli]
  10. Ti dedico ★★★★★★½☆☆☆
    [Piero Romitelli, Emilio Munda, Gerardo Pulli – Eros Ramazzotti, Marco Colavecchio]
  11. Ogni volta che respiro ★★★★★★★★★☆
    [Mariella Nava – Ennio Morricone]
  12. Battito infinito ★★★★★★★★½☆
    [Eros Ramazzotti, Aurora Ramazzotti, Cheope – Eros Ramazzotti, Marco Colavecchio]
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Ilario Luisetto

Creatore e direttore di "Recensiamo Musica" dal 2012. Sanremo ed il pop (esclusivamente ed orgogliosamente italiano) sono casa mia. Mia Martini è nel mio cuore sopra ogni altra/o ma sono alla costante ricerca di nuove grandi voci. Nostalgico e sognatore amo tutto quello che nella musica è vero. Meno quello che è costruito anche se perfetto. Meglio essere che apparire.
Ilario Luisetto
Ilario Luisetto
Creatore e direttore di "Recensiamo Musica" dal 2012. Sanremo ed il pop (esclusivamente ed orgogliosamente italiano) sono casa mia. Mia Martini è nel mio cuore sopra ogni altra/o ma sono alla costante ricerca di nuove grandi voci. Nostalgico e sognatore amo tutto quello che nella musica è vero. Meno quello che è costruito anche se perfetto. Meglio essere che apparire.