venerdì 22 Novembre 2024

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Eurovision 2018, Ermal Meta e Fabrizio Moro outsider di lusso

Nel corso della finale di questa sera i due artisti si esibiranno per ventiseiesimi. Gli ultimi saranno i primi?

La passata edizione dell’Eurovision Song Contest ci ha insegnato che partire da favoriti non è mai cosa buona e giusta, ne sanno qualcosa Gabbani e la sua fedelissima scimmia, scivolati dall’Olimpo dei pronostici dei bookmakers ai bassifondi di un deludente sesto posto in classifica. Quest’anno, come da tradizione, a rappresentare l’Italia nella kermesse canora, considerata un po’ come la Champions League delle sette note, saranno i due vincitori del Festival di Sanremo 2018: Ermal Meta e Fabrizio Moro, con la loro Non mi avete fanno niente, canzone dal forte impatto emotivo che non passerà di certo inosservata. Ma quali sono le reali possibilità di vittoria?

Chi segue da sempre questa manifestazione, sa benissimo che le sorprese sono dietro l’angolo, soprattutto nelle edizioni più recenti, quando la vittoria è finita sorprendentemente nelle mani dell’interprete ucraina Jamala o del cantante portoghese Salvador Sobral, a dispetto dei pronostici. Partire in sordina, quindi, non può che essere per noi un vantaggio, il cielo stellato di Lisbona potrebbe regalarci una gioia che manca dal lontano 1990 e che abbiamo sfiorato più volte negli ultimi anni. Dal nostro canto c’è da dire che proponiamo sempre artisti validi, tra i migliori del nostro scenario, soprattutto se pensiamo agli ultimi rappresentanti. Dal 2011 a questa parte abbiamo ottenuto un secondo posto con Raphael Gualazzi, un terzo posto con Il Volo, un sesto posto con Francesco Gabbani, un settimo posto con Marco Mengoni e un nono posto con Nina Zilli, insomma cinque piazzamenti tra le prime dieci posizioni in sette anni. Solo due sono state le performance non proprio brillanti, quella di Emma con “La mia città” al ventunesimo posto (il nostro risultato peggiore di sempre) e il sedicesimo posto di Francesca Michielin, subentrata dopo il forfait degli Stadio.

Tra i concorrenti di quest’anno, con tutta onestà, non ci sono candidature nette per la vittoria, nessun brano in gara è in netto vantaggio sugli altri, per cui ci sono una serie di papabili. Non sappiamo quale impatto avranno le esibizioni dei Big Five sulle giurie e sul televoto, certo è che si dimostra ogni anno una vera e propria penalità più che un vantaggio, perché ci si esibisce una volta in meno, anche se bisogna riconoscere il livello sopra la media dei pezzi presentati quest’anno da Francia, Germania, Spagna e Regno Unito, che generalmente non presentano chissà quali puledri di razza. Attenzione, dunque, al duo francese dei Madame Monsieur, con un pezzo che racconta la storia di una bimba nata su un barcone e che, in qualche modo, si riallaccia al messaggio pacifista e di speranza lanciato dai nostri due rappresentanti. Il resto? Una carrellata di cloni di artisti ben più noti: abbiamo la Jennifer Lopez cipriota, l’Ed Sheeran irlandese, i Linkin Park ungheresi, il Marilyn Manson ucraino, il Craig David austriaco, l’Highlander danese e, addirittura, la Elsa di Frozen estone, insomma… tutte controfigure che non brillano di originalità, anche perché non siamo a Tale e quale Show.

In tal senso, la nostra è una proposta fresca, cantautorale e con un messaggio importante. La scelta di non utilizzare effetti speciali, coriandoli, fuochi d’artificio, ologrammi e mille mila diavolerie tecnologiche, potrebbe premiare. Di sicuro permette massima concentrazione sul messaggio, tant’è che sul video appariranno alcune frasi del testo tradotto in quindici lingue, senza immagini, senza filtri. La parola al centro della comunicazione, questa potrebbe essere la nostra arma vincente. In  più canteremo per ultimi, subito dopo la favorita Cipro. Mancano poche ore e finalmente scopriremo quale destino toccherà ai nostri baldi delegati, che senza fronzoli o scaramanzia possiamo definire due autentici outsider di lusso. Che altro aggiungere ragazzi? Non succede, ma se succede…

Non mi avete fatto niente | Video

Non mi avete fatto niente | Testo

Al Cairo non lo sanno che ore sono adesso
il sole sulla Rambla oggi non è lo stesso
in Francia c’è un concerto, la gente si diverte
qualcuno canta forte, qualcuno grida, “a morte”
a Londra piove sempre ma oggi non fa male
il cielo non fa sconti neanche a un funerale
a Nizza il mare è rosso di fuochi e di vergogna
di gente sull’asfalto e sangue nella fogna
e questo corpo enorme che noi chiamiamo Terra
ferito nei suoi organi dall’Asia all’Inghilterra
galassie di persone disperse nello spazio
ma quello più importante è lo spazio di un abbraccio
di madri senza figli, di figli senza padri
di volti illuminati come muri senza quadri
minuti di silenzio spezzati da una voce
non mi avete fatto niente

Non mi avete fatto niente
non mi avete tolto niente
questa è la mia vita che va avanti
oltre tutto, oltre la gente
non mi avete fatto niente
non avete avuto niente
perché tutto va oltre
le vostre inutili guerre

C’è chi si fa la croce e chi prega sui tappeti
le chiese e le moschee l’Imàm e tutti i preti
ingressi separati della stessa casa
miliardi di persone che sperano in qualcosa
braccia senza maniFacce senza nomi
scambiamoci la pelle
in fondo siamo umani
perché la nostra vita non è un punto di vista
e non esiste bomba pacifista

Non mi avete fatto niente
non mi avete tolto niente
questa è la mia vita che va avanti
oltre tutto, oltre la gente
non mi avete fatto niente
non avete avuto niente
perché tutto va oltre
le vostre inutili guerre

Cadranno i grattaceli
e le metropolitane
i muri di contrasto
alzati per il pane
ma contro ogni terrore
che ostacola il cammino
il mondo si rialza
col sorriso di un bambino
col sorriso di un bambino
col sorriso di un bambino

Non mi avete fatto niente
non avete avuto niente
perché tutto va oltre
le vostre inutili guerre
non mi avete fatto niente
le vostre inutili guerre
non avete avuto niente
le vostre inutili guerre
sono consapevole
che tutto più non torna
la felicità volava
come vola via una bolla

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Nico Donvito

Nato a Milano nel 1986, è un giornalista attivo in ambito musicale. Attraverso il suo impegno professionale, tra interviste e recensioni, pone sempre al centro della sua narrazione la passione per la buona musica, per la scrittura e per l’arte del racconto. Nel 2022 ha scritto il libro "Sanremo il Festival – Dall’Italia del boom al rock dei Måneskin" (edito D’idee), seguito da "Canzoni nel cassetto" (edito Volo Libero), impreziosito dalla prefazione di Vincenzo Mollica, scritto a quattro mani con Marco Rettani. L'anno seguente, sempre in coppia con Rettani, firma "Ho vinto il Festival di Sanremo" (edito La Bussola), con introduzione curata da Amadeus e il racconto di trenta vincitori della rassegna canora. Tale opera si è aggiudicata il Premio letterario Gianni Ravera 2024.