Eurovision 2019, Mahmood trionfa nel contest indetto dai club OGAE
Il vincitore dell’ultimo Festival di Sanremo continua a riscuotere positivi consensi internazionali

Anche se in un nostro precedente articolo abbiamo sottolineato come partire da favoriti non sia propriamente positivo, è importante sottolineare il valore simbolico di questo riconoscimento, una sorta di premio popolare della critica che, da ben tredici anni, viene assegnato alla vigilia dell’Eurovision, azzeccando in cinque occasioni il nome del reale vincitore, come accaduto anche lo scorso anno con l’israeliana Netta Barzilai. Per il nostro Paese si tratta del terzo titolo poiché, già nel 2015 con Il Volo e nel 2017 con Francesco Gabbani, si è aggiudicato il maggior numero di preferenze nel sondaggio.
Due, infatti, sono anche le vittorie reali dell’Italia, la prima storica nel 1964 con Gigliola Cinquetti (“Non ho l’età”) e la seconda nel 1990 con Toto Cutugno (“Insieme: 1992”), ad oggi purtroppo l’ultima. Dal nostro rientro datato 2011, abbiamo sempre presentato proposte di buon livello, alcuni dei nostri più validi protagonisti del mercato nazionale, tra cui ricordiamo: Raphael Gualazzi, Nina Zilli, Marco Mengoni, Emma, Il Volo, Francesca Michielin, Francesco Gabbani, Ermal Meta e Fabrizio Moro.
Per il resto, non rimane che attendere il prossimo 18 maggio, quando dal Centro congressi di Tel Aviv andrà in scena la finalissima della prestigiosa competizione canora, nata nel lontano 1956 da una costola del Festival di Sanremo. A noi non resta che fare il tifo, come sempre, per la nostra musica italiana e sperare che, alla fine della fiera, a quel “come va come va come va” potremo rispondere all’unisono un gioioso e liberatorio “tutto bene!”, seguito dall’immancabile “po po po po po poppò”.