lunedì 25 Novembre 2024

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Eurovision 2019, Mahmood trionfa nel contest indetto dai club OGAE

Il vincitore dell’ultimo Festival di Sanremo continua a riscuotere positivi consensi internazionali

A circa due settimane dalla partenza ufficiale della 64esima edizione dell’Eurovision Song Contest, arrivano segnali positivi per l’Italia e il suo rappresentante 2019: Alessandro Mahmood si è aggiudicato la vittoria dell’OGAE Pull, l’annuale sondaggione che ha coinvolto ben 45 club dei fan europei della kermesse. Oltre 3.500 sono stati i votanti, il che denota una positiva affluenza alle urne, quasi più delle ultime elezioni regionali. Scherzi a parte, Soldi e il suo clap clap hanno letteralmente conquistato gli appassionati della manifestazione, ottenendo per ben tredici volte gli ambiti “12 points”, superando di poco la concorrenza dello svizzero Luca Hänni e dell’olandese Duncan Laurence, rispettivamente secondo e terzo classificato.

Anche se in un nostro precedente articolo abbiamo sottolineato come partire da favoriti non sia propriamente positivo, è importante sottolineare il valore simbolico di questo riconoscimento, una sorta di premio popolare della critica che, da ben tredici anni, viene assegnato alla vigilia dell’Eurovision, azzeccando in cinque occasioni il nome del reale vincitore, come accaduto anche lo scorso anno con l’israeliana Netta Barzilai. Per il nostro Paese si tratta del terzo titolo poiché, già nel 2015 con Il Volo e nel 2017 con Francesco Gabbani, si è aggiudicato il maggior numero di preferenze nel sondaggio.

Due, infatti, sono anche le vittorie reali dell’Italia, la prima storica nel 1964 con Gigliola Cinquetti (“Non ho l’età”) e la seconda nel 1990 con Toto Cutugno (“Insieme: 1992”), ad oggi purtroppo l’ultima. Dal nostro rientro datato 2011, abbiamo sempre presentato proposte di buon livello, alcuni dei nostri più validi protagonisti del mercato nazionale, tra cui ricordiamo: Raphael Gualazzi, Nina Zilli, Marco Mengoni, Emma, Il Volo, Francesca Michielin, Francesco Gabbani, Ermal Meta e Fabrizio Moro.

Per il resto, non rimane che attendere il prossimo 18 maggio, quando dal Centro congressi di Tel Aviv  andrà in scena la finalissima della prestigiosa competizione canora, nata nel lontano 1956 da una costola del Festival di Sanremo. A noi non resta che fare il tifo, come sempre, per la nostra musica italiana e sperare che, alla fine della fiera, a quel “come va come va come va” potremo rispondere all’unisono un gioioso e liberatorio “tutto bene!”, seguito dall’immancabile “po po po po po poppò”.

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Nico Donvito

Nato a Milano nel 1986, è un giornalista attivo in ambito musicale. Attraverso il suo impegno professionale, tra interviste e recensioni, pone sempre al centro della sua narrazione la passione per la buona musica, per la scrittura e per l’arte del racconto. Nel 2022 ha scritto il libro "Sanremo il Festival – Dall’Italia del boom al rock dei Måneskin" (edito D’idee), seguito da "Canzoni nel cassetto" (edito Volo Libero), impreziosito dalla prefazione di Vincenzo Mollica, scritto a quattro mani con Marco Rettani. L'anno seguente, sempre in coppia con Rettani, firma "Ho vinto il Festival di Sanremo" (edito La Bussola), con introduzione curata da Amadeus e il racconto di trenta vincitori della rassegna canora. Tale opera si è aggiudicata il Premio letterario Gianni Ravera 2024.