venerdì 4 Ottobre 2024

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“Fiori di Chernobyl”, l’abbraccio ideale per la nostra anima by Mr.Rain – RECENSIONE

Disponibile dallo scorso 13 marzo il nuovo singolo dell’artista bresciano, intitolato “Fiori di Chernobyl

Colpisce dritto al cuore il nuovo brano di Mattia Belardi, meglio conosciuto con lo pseudonimo di Mr.Rain (qui la nostra recente intervista) rapper classe ’91 che ha sempre mostrato nei suoi testi una certa maturità cantautorale. Si intitola “Fiori di Chernobyl” l’inedito che segna il suo ritorno, a circa un anno di distanza dal precedente singolo La somma realizzato in coppia con Martina Attili. Il brano, in rotazione radiofonica dallo scorso 13 marzo, descrive lo stato d’animo di chi ha attraversato e superato un momento di difficoltà personale, un invito ad aprirsi, ad affrontare il buio puntando alla luce. Un pezzo che, casualmente, racconta quello che stiamo vivendo in questi giorni, che ci sprona ad una riflessione più profonda, consapevole, responsabile e razionale.

E’ proprio vero, la strada giusta la troviamo solo quando ci perdiamo, quando restiamo da soli, “dagli incubi che nascono i sogni migliori”, il pensiero e la speranza che anche a Chernobyl, oggi, possano crescere i fiori. Trovare il lato positivo, utilizzare il tempo che abbiamo a disposizione per capire cosa proviamo e scoprire quello che desideriamo veramente, trasformare la sofferenza in carburante per mettere in moto la nostra vita che, forse, non l’abbiamo realmente vissuta a nostra immagine e somiglianza.

Lo racconta in maniera toccante Mr.Rain, puntando il dito verso se stesso, raccontando un suo momento personale per sfiorare una tematica universale che riguarda tutti, oggi più che mai. Cadere è per rinascere, trasformare le fragilità nella nostra più grande forza, riscoprire l’umanità che in una società così iperconnessa sembrava essersi assopita. In tal senso, Fiori di Chernobyl è la canzone che può spronarci a rialzarci, a tirare fuori il meglio di noi, perché il ruolo della musica può e deve essere questo, la colonna sonora della nostra coscienza, l’abbraccio ideale per la nostra anima.

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Fiori di Chernobyl | Video

Fiori di Chernobyl | Testo

La libertà spaventa più di una prigione
e tutti cercano qualcuno per cui liberarsi
l’odio uccide, forse è vero come dicono
ma so che è da un veleno che nasce un antidoto

Vieni con me, la strada giusta la troviamo
solo quando ci perdiamo e restiamo da soli
perché è dagli incubi che nascono i sogni migliori
anche a Chernobyl ora crescono i fiori

Portami in alto come gli aeroplani
saltiamo insieme, vieni con me
anche se ci hanno spezzato le ali
cammineremo sopra queste nuvole
passeranno questi temporali
anche se sarà difficile
sarà un giorno migliore domani

Odio queste cicatrici
perché mi fanno sentire diverso
posso nasconderle da tutti, ma non da me stesso
è un armatura cresciuta col tempo
ogni ferita è un passaggio che porta al lato migliore di noi
perché attraverso loro puoi guardarmi dentro
sentire cosa provo, capire cosa sento
non conta la destinazione ma il tragitto
il peggiore dei finali non cancella mai un inizio

Fa più rumore il tuo silenzio che le urla della gente
un albero che cade, che una foresta intera che cresce
tengo i miei sogni nascosti dietro alle palpebre
siamo fiori cresciuti dalle lacrime
sei tutte quelle cose che non riesco mai a dire
troverai un posto migliore un passo dopo la fine
cammineremo a piedi nudi sopra queste spine
diventando forti per smettere di soffrire

Portami in alto come gli aeroplani
saltiamo insieme, vieni con me
anche se ci hanno spezzato le ali
cammineremo sopra queste nuvole
passeranno questi temporali
anche se sarà difficile
sarà un giorno migliore domani

Se questa notte piove dietro le tue palpebre
sarò al tuo fianco quando è l’ora di combattere
portami con te… ti porterò con me
tu mi hai insegnato che se cado è per rinascere
che un uomo è forte quando impara ad esser fragile
portami con te… ti porterò con me

Portami con te (portami in alto come gli aeroplani)
ti porterò con me (saltiamo insieme, vieni con me)
portami con te (anche se ci hanno spezzato le al)
ti porterò con me (cammineremo sopra queste nuvole)
passeranno questi temporali
anche se sarà difficile
sarà un giorno migliore domani
anche per te

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Nico Donvito

Nato a Milano nel 1986, è un giornalista attivo in ambito musicale. Attraverso il suo impegno professionale, tra interviste e recensioni, pone sempre al centro della sua narrazione la passione per la buona musica, per la scrittura e per l’arte del racconto. Nel 2022 ha scritto il libro "Sanremo il Festival – Dall’Italia del boom al rock dei Måneskin" (edito D’idee), seguito da "Canzoni nel cassetto" (edito Volo Libero), impreziosito dalla prefazione di Vincenzo Mollica, scritto a quattro mani con Marco Rettani. L'anno seguente, sempre in coppia con Rettani, firma "Ho vinto il Festival di Sanremo" (edito La Bussola), con introduzione curata da Amadeus e il racconto di trenta vincitori della rassegna canora. Tale opera si è aggiudicata il Premio letterario Gianni Ravera 2024.