giovedì, Marzo 28, 2024

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Francesco Renga, dopo Ultimo in “Prima o poi” scocca l’ora di Gazzelle – RECENSIONE

Tempo di nuova musica per l’artista bresciano, in rotazione radiofonica con il singolo “Prima o poi”

E’ un Francesco Renga alla ricerca di nuovi stimoli (proprio come ci ha raccontato nella nostra recente intervista) quello che ritroviamo all’interno del suo nuovo progetto discografico L’altra metà(qui la nostra recensione), il suo ottavo album in studio in cui sperimenta nuovi linguaggi e sonorità. Dopo aver rispolverato la propria classicità nel brano sanremese Aspetto che ritorni ed essersi calato nella poetica di Ultimo ne L’odore del caffè, l’interprete bresciano ritorna in airplay con un “Prima o poi”, singolo che si avvale della firma di Luca Serpenti e Flavio Pardini, in arte Gazzelle, uno dei più interessanti cantautori della nuova scena indie. Prodotto da Michele Canova Iorfida, il pezzo risulta (insieme a “Finire anche noi”) tra le tracce più riuscite del suo ultimo lavoro di inediti. Certo, non passerà alla storia come una delle sue opere migliori, ma l’ascolto è piacevole e ben contestualizzato in vista dell’estate.

La ricerca del sound e di un codice più contemporaneo, sono gli elementi che caratterizzano questa nuova fase artistica dell’ex Timoria, che risente dell’urgenza di trovare un nuovo modo di comunicare più consono all’attuale scenario discografico, senza sostare in una più comoda zona di comfort. Un desiderio che si avverte a cominciare dal modo di cantare, molto più asciutto e molto meno arzigogolato rispetto al passato.

Vuole condividere Francesco Renga, attingere dalle nuove leve mettendoci anche del proprio, senza tradire il proprio pubblico o distaccarsi troppo da quando realizzato sino ad ora, con la consapevolezza di chi ha intuito per tempo la necessità di virare verso orizzonti inesplorati, senza scimmiottamenti ma con l’esigenza di assimilare nuove forme di scrittura.

In tal senso, Prima o poi rappresenta uno spartiacque tra la necessità di reinventarsi e il desiderio di rispettare la sua identità artistica, ritrovando la voglia di mettersi in gioco e di divertirsi. Certo, i paragoni con il precedente repertorio sono inevitabili, ma bisogna tener conto del mutamento generale della musica e della viscerale ambizione che rispetta i principi della propria credibilità.

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Prima o poi | Audio

Prima o poi | Testo

Sono uscito di corsa
ho bevuto alla nostra
in un bar seduto a un tavolo
ho scritto il tuo nome con una matita
ho dormito vestito
sopra a un divano rotto
e ho guardato le stelle cadere
dal piano di sopra al piano di sotto
ne ho raccolta una
l’ho portata con me
perché fuori fa freddo
e da qui non si vede nemmeno la luna
l’ho portata con me
l’ho portata con me
perché fuori fa freddo freddissimo
freddo freddissimo

Prima o poi
prima o poi
prima o poi tornerò
col mio cuore girovago
prima o poi
prima o poi
prima o poi tornerò
che fatica che faccio
ogni volta che parli
io mi nascondo
in un posto segreto
in un posto segreto

Ho inventato una casa sul mare
l’ho inventata soltanto per noi
ma da quanto tu non ci sei
qui il sole non splende mai
camminare nell’acqua la sera
ordinare qualcosa da bere
e guardare le stelle cadenti
cadere e raccoglierle insieme
ne ho raccolta una, l’ho portata con me
perché fuori fa freddo, freddissimo
freddo, freddissimo

Prima o poi
prima o poi
prima o poi tornerò
col mio cuore girovago
prima o poi
prima o poi
prima o poi tornerò
che fatica che faccio
ogni volta che parli
io mi nascondo
in un posto segreto
in un posto segreto

Dove c’è sempre vento
e ogni volta che sbatte sul muro
comunque i tuoi occhi li sento dentro
ed è un freddo stupendo
ed ogni sospiro che faccio
è un pezzo di ghiaccio
che fatica che

Prima o poi
prima o poi
prima o poi tornerò
col mio cuore girovago
prima o poi
prima o poi
prima o poi tornerò
che fatica che faccio
ogni volta che parli
io mi nascondo
in un posto segreto
in un posto segreto

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Nico Donvito

Appassionato di scrittura, consumatore seriale di musica italiana e spettatore interessato di qualsiasi forma di intrattenimento. Innamorato della vita e della propria città (Milano), ma al tempo stesso viaggiatore incallito e fantasista per vocazione.
Nico Donvito
Nico Donvito
Appassionato di scrittura, consumatore seriale di musica italiana e spettatore interessato di qualsiasi forma di intrattenimento. Innamorato della vita e della propria città (Milano), ma al tempo stesso viaggiatore incallito e fantasista per vocazione.