Recensione del singolo portato a Sanremo dal giovane cantautore
Fulminacci, dopo l’ottimo riscontro del suo primo album ufficiale ‘La vita veramente’, uscito nel 2019 e vincitore della Targa Tenco come “miglior opera prima”, è tornato dal 12 marzo con un nuovo progetto intitolato ‘Tante care cose’, promosso al grande pubblico con la sua prima partecipazione al Festival di Sanremo con il brano ‘Santa Marinella’, scritto e composto dallo stesso cantautore e prodotto da Tommaso Colliva.
Nella serata del giovedì del Festival di Sanremo, dedicata alle canzoni d’autore, l’artista romano ha invece proposto una cover della celebre ‘Penso positivo’ di Jovanotti, interpretata insieme a Roy Paci e Valerio Lundini.
Con questo brano il giovane artista prosegue fedele sulla strada intrapresa con la pubblicazione della sua opera prima, dimostrandosi di nuovo una delle penne più interessanti della nuova scena cantautorale italiana. Voce sicura e capacità narrativa importante sono gli elementi che permettono a Fulminacci di elevarsi rispetto al grande marasma di nuovi cantautori italiani, proponendo anche stavolta uno spunto originale per parlare di vita e d’amore. La storia in particolare non è la sua, ma di un amico. Il cantautore in questo caso prende spunto, scrive ed interpreta, trovando la chiave giusta per raccontare una storia complessa.
Tra una nota e l’altra si possono cogliere tutte le fonti di ispirazioni dell’autore: da De Gregori e Venditti, passando per Daniele Silvestri e i Beatles, Fulminacci unisce tutte le sue anime in una sola canzone, puntando su un arrangiamento semplice ma efficace per non sovraccaricare la sua narrazione. Si parte con una chitarra acustica e si chiude con una chitarra acustica: lineare e semplice, ma pieno di colori.
Fulminacci si dimostra, anche con questo brano, uno degli artisti più a fuoco della nuova generazione, capace nuovamente di unire un’impostazione che si può definire senza grossi dubbi classica, ad una freschezza lessicale e di sound che rappresenta al meglio l’evoluzione del cantautorato nel 2021. In un periodo in cui tutti cercano il modo di farsi notare alzando la voce o puntando a far parlare di sé in qualche modo, Filippo arriva sul palco senza costumi e grosse costruzioni, puntando esclusivamente sulla sua voce, sulle sue parole e sulla sua chitarra.
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Santa Marinella | Testo
Oggi sai è uno di quei giorni che
Se mi vuoi lasciami stare
E non c’è nessuno nei dintorni che
Dentro me ci sappia guardare
E Roma, che è una città di mare
Mi ha aperto la bocca e mi ha fatto fumare
Tanto non c’è più niente di cui innamorarsi per sempre
Per cui valga la pena restare
Quindi stanotte abbracciami alle spalle
Fammi addrizzare i peli sulla pelle
Prendiamoci una scusa sotto casa
E poi portiamocela su
Voglio solamente diventare deficiente e farmi male
Citofonare e poi scappare
Voglio che mi guardi e poi mi dici che domani è tutto a posto
Quanto vuoi per tutto questo?
Non cercarmi mai però incontriamoci
Prima o poi senza volerlo
Al reparto dei superalcolici
Che ci fai? Scaldo l’inverno
Bianche ed ostinate come vecchie cagne
Davvero io non posso più tornare solamente a salutare
A sincerarmi che nessuno piange
Come se fosse l’ultima che resta
Io me ne sono accorto a Santa Marinella
Io e te siamo un pianeta e una stella
Voglio solamente diventare deficiente e farmi male
Citofonare e poi scappare
Voglio che mi guardi e poi mi dici che domani è tutto a posto
Quanto vuoi per tutto questo?
Non volare via
Na
Na, na, na, na, na, na
Na, na, na, na, na, na
Na, na, na, na, na, na
Quanto vuoi per tutto questo? (na, na, na, na, na, na)
Non volare via
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