Quali artisti potrebbero fare un pensierino sul Festival di Sanremo 2020?
Ricordate quella filastrocca che da bambini si canticchiava tutti insieme all’asilo mentre si aspettava che il pulmino ci riportasse a casa? Come faceva? Ah si… “Giro giro tondo casca il mondo, casca la terra: tutti giù per terra”. Ecco, su per giù i maggiori artisti italiani d’oggi giorno passeranno le prossime settimane a fare, su per giù, la stessa cosa: canticchieranno una canzoncina in solitudine inattesa che un pulmino tanto atteso passi e li raccolga a bordo. Il pulmino è quello guidato stavolta da Amadeus checché se ne dica non sarà così sbadato da trasformare il Festival di Sanremo 2020 in un centro di recupero per artisti con la dentiera ma che proverà a stupire tutti ampliando ancora di più la proposta musicale rispetto a quanto fatto (con buoni risultati) da Claudio Baglioni nella sua ultima edizione.
In questo primo vero grande “listone” che tradizionalmente proponiamo con il riaprirsi della stagione discografica proviamo a buttare l’occhio su quegli artisti che tenteranno di farsi trovare puntuali alla fermata del pulmino per salirci a bordo e, possibilmente, accaparrarsi i posti in fondo che, si sa, sono sempre i più ambiti. Chiariamo fin da subito che, malgrado questo tipi di “giochi” inizino tradizionalmente con l’inizio del mese di settembre, quest’anno i lavori ed i preparativi sono parecchio in ritardo e, dunque, i nomi che citeremo sono ancora particolarmente campati in aria (o quasi).
E che dire di Bianca Atzei? Il suo provarci ci sarà anche questa volta eppure pare che la convinzione di Lorenzo Suraci e di tutta RTL su di lei ed il suo progetto musicale stia pian piano scemando. Francesca Michielin rimane reticente ma il suo ritorno si sta sempre più procrastinando in attesa del momento giusto e se è vero che Amadeus vuole portare sul palco anche le nuove tendenze musicali il suo nome sarebbe quello più indicato per la ricerca di una valido compromesso. Baby K esponente del rap al femminile? Da anni lo si dice ma lei non ha mai voluto. Ora che l’estate è andata è andata così così che si sia convinta?
Hanno, forse, meno chance per ovvie ragioni di appeal televisivo e di evidenti sfavoritismi discografici i nomi di Alexia, che già da due anni tenta il ritorno, L’Aura, Ivana Spagna, che un pezzo adatto lo ha volutamente escluso dal suo prossimo album in uscita, e Iva Zanicchi, che da un po’ di tempo sogna di chiudere in grande stile la sua carriera di cantante al Festival con un brano memorabile. Piacevole sarebbe il ritorno in scena di Irene Grandi che, però, non gode del meritato e necessario appoggio come anche de Le Deva che, invece, cercano la consacrazione continuando a sfiorare, di volta in volta, il sogno di Sanremo con un brano di Tony Maiello (chissà se questa volta si opterà su qualcos’altro?). Ci sono, infine, i nomi di Irene Fornaciari, sempre imprevedibile nelle proprie destinazioni, Marcella Bella, che potrebbe sfruttare la sua assidua presenza ad Ora o mai più per ritagliarsi quel posto da tanto sognato, Mietta, tornata a farsi notare quest’estate con un pezzo fresco ed adatto anche alle radio, e di Carmen Consoli che rimane ancora uno dei sogni spesso irraggiungibili per i direttori artistici del Festival ma chissà che per un nuovo disco la Cantantessa non possa farci un pensierino stavolta.
Scordatevi Alessandra Amoroso, che ha ben altri progetti per il 2020, e nomi colossali alla Elisa o Giorgia. Per quel che riguarda Emma? Difficile fare delle ipotesi in questo preciso istante ma è del tutto probabile che la salentina voglia altro per il suo ritorno discografico in vista del decennale di carriera.
Parlando di uomini, invece, gran parte dell’attenzione va riservata all’universo cantautorale che mai come quest’anno pare essere interessato alla kermesse. Attenzione ad un possibile ritorno di Ermal Meta, che il prossimo anno pubblicherà un nuovo disco, e di un altro recente vincitore come Francesco Gabbani, che dopo il fiasco estivo ha cambiato managment e, probabilmente, anche strategia commerciale per il lancio di un album che, per ora, pare essere sparito tra le attese autunnali. C’è, poi, Brunori Sas che ha annunciato un tour nei palazzetti ma che prima ha bisogno di una consacrazione mediatica. E Tommaso Paradiso? Se avesse un brano potente ed adatto quale occasione migliore per togliersi di dosso la “macchia” Thegiornalisti e affermarsi platealmente come single?
Enrico Nigiotti cerca la conferma dopo le buone sensazioni dello scorso anno, Gianluca Grignani da anni attende un ritorno puntualmente rimandato, Bugo ha il pezzo giusto per affermarsi come nome che nessuno si aspetta e Diodato pare possa attendere febbraio per lanciare un disco ormai finito. Ci riprova sicuramente anche Briga, ma stavolta da solista e in veste decisamente più rap, e Marco Masini, a cui sicuramente Amadeus non potrà dire di no.
Nelle sfere giovani un ritorno di Irama sarebbe quanto mai quotato e desiderato dallo stesso artista che si porrebbe nettamente in vantaggio sia su Marco Carta, abbandonato anche dalla major discografica, che su Lorenzo Fragola, che finchè non avrà un progetto adatto e adeguatamente sostenuto difficilmente tornerà sul palco dell’Ariston. Da capire l’evolversi delle situazioni personali di Michele Bravi per valutare un suo nuovo rilancio proprio da dove avvenne l’ultimo ma c’è da dire che tutto fa ben sperare.
Ci proverà anche Sergio Sylvestre che, però, lontano dall’universo soul non promette nulla di buono mentre, invece, se Pierdavide Carone e i Dear Jack dovessero rimanere insieme potrebbero prendersi una rivincita dopo l’esclusione dello scorso anno. D’altronde per una reunion con Alessio Bernabei è ancora troppo presto anche se l’idea c’è stata.
Per il debutto clamoroso di Fedez potrebbe essere la volta buona visto che un nuovo disco è già in lavorazione e che quello precedente è già svanito dai ricordi di chiunque. Ci sono, poi, Max Pezzali, che l’Ariston lo odia ma che deve necessariamente riprendersi dello spazio nel mercato discografico, Thomas, che da anni attende la maturazione necessaria, Raphael Gualazzi, da qualche tempo lontano dal grande pubblico, e Valerio Scanu, che potrebbe riprovarci per il 2020.
Le nuove tendenze potrebbero essere rappresentate ancora una volta da Achille Lauro che dopo aver sdoganato la propria immagine lo scorso anno si dice pronto a lanciare un nuovo disco da intitolarsi ‘1990’ e chissà che non voglia ripetere il clichè positivo del Festival. Attenzione anche a Ghali che quest’anno ha faticato ad imporsi con una serie di singoli e che ha rimandato più volte la pubblicazione dell’album.
I non citati? Ci provano tutti! O quasi, insomma. Che poi vengano presi è assai difficile ma qualche sorpresa, si sa, c’è tutte le volte. Pericolo ‘Ora o mai più’ da trasportarsi sul palco dell’Ariston per il Festival? Non è possibile: ammesso che Amadeus voglia farlo non gli saranno lasciati così tanti spazi di manovra per infilare più di una sua “vecchia” proposta.
Ilario Luisetto
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