“In memoriam”, gli artisti che ci hanno lasciato nel 2024
Il nostro sentito omaggio agli artisti che ci hanno lasciato nel corso del 2024, anche quest’anno il mondo della musica ha perso ugole e musicisti preziosi
Il 2024 ci ha portato via numerosi artisti che hanno segnato la storia della musica, lasciando un vuoto nei cuori di chi li ha amati. Proprio come accade durante la cerimonia degli Oscar, quando il segmento “In memoriam” celebra le figure che hanno fatto la storia del cinema, anche nel mondo della musica è il momento di ricordare i talenti che, con la loro arte, hanno accompagnato intere generazioni. artisti che ci hanno lasciato nel 2024
Quest’anno, tra le personalità che ci hanno lasciato, si trovano musicisti, cantanti, compositori e anche due colonne del giornalismo musicale che hanno saputo raccontare l’evoluzione e le trasformazioni del panorama musicale degli ultimi decenni.
Germana Caroli
La voce calda e avvolgente di Germana Caroli ci ha lasciato all’inizio dell’anno, il 7 gennaio. Conosciuta per la sua straordinaria capacità di interpretare la musica leggera italiana, la Caroli era una delle cantanti di punta degli anni ’50 e ‘60, quando il suo talento brillava accanto ai grandi nomi della musica italiana. Prese parte ad una sola edizione del Festival di Sanremo, nel 1960, con “Gridare di gioia”, in abbinamento con Arturo Testa.
Franco Tozzi
L’ultimo saluto a Franco Tozzi è avvenuto lo scorso 29 gennaio. Primogenito di tre figli, ultimo dei quali il cantautore Umberto, cominciò a muovere i primi passi nel mondo della musica sin da giovanissimo. Nel 1964, all’età di vent’anni, si aggiudicò la vittoria del Festival di Castrocaro con il brano “Due case, due finestre”. Interprete di una dolcezza senza tempo, è ricordato per pezzi come “I tuoi occhi verdi” e “Non vorrei volerti bene”.
Cocky Mazzetti
Cocky Mazzetti ci ha lasciato a marzo, lasciando un vuoto nel panorama musicale italiano. Quattro le partecipazioni a Sanremo, tutte consecutive, dal 1961 al 1964. Tra i pezzi presentati al Festival, ricordiamo: “Qualcuno mi ama”, “Occhi senza lacrime”, “Giovane giovane” (il suo piazzamento più alto, terzo posto in coppia con Pino Donaggio) e “Mezzanotte”.
Gianni Meccia
Ad aprile ci ha lasciato Gianni Meccia, uno dei personaggi della canzone più popolari negli anni ’60. Fu il primo cantante ad essere definito “cantautore”: il termine fu appositamente coniato da Maria Monti, durante una riunione con Ennio Melis e Vincenzo Micocci alla RCA Italia per lanciarne la sua carriera. Come cantante, vanta una sola partecipazione in Riviera, nel 1961, con “Patatina” in coppia con Wilma De Angelis. Tra i suoi pezzi più noti ricordiamo “Il pullover”, oltre a “Il mondo” composta con Jimmy Fontana, Enrico Sbriccoli, Lilli Greco e Carlo Pes.
Françoise Hardy
Un’icona della musica francese, Françoise Hardy, è scomparsa nel mese di giugno. Attrice, scrittrice e cantautrice, ha esordito nel mondo della musica a diciotto anni, ottenendo un successo immediato. Nel 1963 partecipò all’Eurovision Song Contest con “L’amour s’en va” classificandosi al quinto posto, mentre nel 1966 fece il suo esordio a Sanremo con “Parlami di te”, cantata in coppia con Edoardo Vianello.
Alessandra Valeri Manera
In estate, è stata la volta dell’ultimo saluto per Alessandra Valeri Manera, autrice di alcune delle sigle più belle dei cartoni animati anni ’80 e ’90. È stata la responsabile della programmazione per ragazzi Fininvest / Mediaset per oltre 20 anni, curando trasmissioni cult come “Bim Bum Bam” e “Ciao Ciao”. La sua carriera si lega profondamente a Cristina D’Avena e a canzoni quali: “Kiss me Licia“, “L’incantevole Creamy,” “Occhi di gatto,” “Mila e Shiro due cuori nella pallavolo”, “Canzone dei Puffi”, “Magica magica Emi”, “Ti voglio bene Denver” e moltissime altre.
Pino D’Angiò
Il 6 luglio è venuto a mancare Pino D’Angiò (qui la nostra intervista al figlio Francesco), cantante partenopeo che ha segnato gli anni Ottanta con il suo successo internazionale “Ma quale idea”. Proprio con il suo cavallo di battaglia, lo scorso febbraio, D’Angiò ha calcato per la prima volta il palco dell’Ariston accompagnando nella serata delle cover i Bnkr44. La sua fusione di melodie italiane e influenze dance ha avuto un impatto significativo sulla musica popolare, portando una ventata di novità nel panorama artistico del nostro paese. Il suo spirito innovativo e la sua energia rimarranno un punto di riferimento per le nuove generazioni.
Giancarlo Guardabassi
Giancarlo Guardabassi, nome di spicco dello spettacolo italiano, ci ha lasciato a luglio. Il suo impegno è associato a successi radiofonici, come disc jockey, che hanno accompagnato il pubblico per decenni. Dopo aver provato la carriera di cantante, si afferma come autore, firmando pezzi quali “Se puoi uscire una domenica sola con me” per Gianni Morandi, “Povero cuore” cantata da Claudio Villa, “Casatschok” interpretata da Dori Ghezzi, “Il ballo di Peppe” eseguita dal gruppo I Cugini di Campagna e molti altri ancora. Nel 1976, sull’onda del successo radiofonico, Guardabassi fu scelto dal patron Vittorio Salvetti per presentare la ventiseiesima edizione di Sanremo. Per la prima volta nella storia del Festival il conduttore non salì mai sul palcoscenico, ma rimase sempre seduto a un tavolo ai piedi del palco stesso, conducendo la trasmissione come se fosse alla radio.
Sérgio Mendes
Il pianista, compositore e cantante brasiliano Sérgio Mendes, legato al mondo della bossa nova e della musica latina, è scomparso a settembre. La sua musica ha attraversato continenti e generazioni, portando il Brasile e le sue sonorità nel cuore della musica internazionale. Mendes è stato una delle figure più influenti della musica latinoamericana, capace di fondere il jazz con la tradizione musicale brasiliana. Ebbe grande successo soprattutto grazie alla trascinante e leggendaria “Mas que nada”.
Caterina Valente
Il 9 settembre, la cantante, attrice e showgirl Caterina Valente è scomparsa all’età di 93 anni. Sin da tenera età, si è immersa nel mondo dello spettacolo, iniziando la sua carriera negli anni ’50 con un repertorio che spaziava dal jazz alla musica leggera, al pop e alla musica latina. Ma è con “Bongo Cha Cha Cha” che la sua voce ha raggiunto un pubblico mondiale, consacrando la sua fama internazionale. Tra i suoi maggiori successi c’è anche “Personalità”, brano ritmico che arrivò primo in classifica e venne poi reinterpretato anche da Mina e da Adriano Celentano, ma anche “Ciao”, “Precipitevolissimevolmente”, “Stanotte come ogni notte”, “Nessuno al mondo”, “Twistin’ the twist”.
Liam Payne
Liam Payne, noto per essere stato uno dei membri degli One Direction, è scomparso a ottobre a soli 31 anni. La sua carriera solista, che ha seguito la fine del celebre gruppo, aveva mostrato una continua ricerca di nuove sonorità e di evoluzione musicale. La sua morte prematura ha scosso il mondo della musica pop, lasciando un vuoto tra i fan che lo avevano amato come parte di uno dei gruppi più popolari degli ultimi decenni.
Italo Ianne
A ottobre è venuto a mancare Italo Ianne, cantante, compositore e produttore discografico. Nel 1974 raggiunse un traguardo fondamentale: vinse il Festival di Sanremo in veste di autore con “Ciao cara come stai?”, interpretata da Iva Zanicchi. Nel corso degli anni, continuò a scrivere musica per bambini, contribuendo a diverse canzoni per lo Zecchino d’Oro, e ottenne un quarto posto al Festival di Sanremo nel 1987 con “Io amo”, cantato da Fausto Leali. Nel 2022, per la kermesse ligure, co-firmò il brano “Voglio amarti”, interpretato sempre dall’Aquila di Ligonchio.
Quincy Jones
Il 3 novembre, ci ha lasciato Quincy Jones, un’autentica leggenda della musica internazionale. Ha lavorato con alcuni dei più grandi artisti della storia, tra cui Michael Jackson, Frank Sinatra ed Ella Fitzgerald, e ha accumulato un’impressionante collezione di riconoscimenti, tra cui 26 Grammy su 76 nomination, oltre a un Grammy Legend Award nel 1991. È conosciuto al grande pubblico per aver prodotto “Thriller”, l’album più venduto della storia, un’opera che ha rivoluzionato il panorama musicale e ha consacrato Jackson nel tempio del pop. Ma la sua influenza non si è fermata alla musica: ha anche co-prodotto la canzone-evento “We Are the World”, un inno alla solidarietà globale. Oltre alla musica, Jones ha dimostrato il suo talento nel mondo della televisione, essendo uno dei produttori esecutivi della celebre sitcom “Il principe di Bel-Air”, lanciando Will Smith.
Renato Serio
Il 4 novembre, il mondo della musica ha perso Renato Serio, compositore, arrangiatore e direttore d’orchestra. La sua carriera prese il volo a partire dal 1982, quando ha iniziato a collaborare con Zero, contribuendo con arrangiamenti e dirigendo le orchestre nei tour di grande successo. La loro partnership ha portato alla creazione di canzoni come “Souvenir”, “Più o meno” e la celebre “Ave Maria”, che nel 1993 ha ottenuto il quinto posto al Festival di Sanremo. Serio ha diretto anche l’orchestra per programmi televisivi di successo come “Tutti gli Zeri del mondo*”e ha firmato la sigla di “Ciao Darwin”, mostrando la sua versatilità in diversi ambiti della musica e dello spettacolo.
Mario Tessuto
A dicembre, a dirci addio è il cantante Mario Tessuto, ugola di “Lisa dagli occhi blu”, scomparso all’età di 81 anni. La canzone, presentata a Un disco per l’estate 1969, conquistò il secondo posto in quella storica manifestazione e, con il passare del tempo, diventò un vero e proprio classico della musica popolare italiana. Grazie a questo suo evergreen, Tessuto ottenne il Disco d’Oro e un successo che non ha precedenti, con il singolo che resterà in hit parade per settimane, raggiungendo il primo posto per ben sei settimane.
Ernesto Assante e Massimo Cotto
Infine, il 2024 ha visto anche la scomparsa di due icone del giornalismo musicale: Ernesto Assante e Massimo Cotto. I loro articoli e reportage hanno tracciato il ritratto fedele della musica degli ultimi decenni, contribuendo a documentare l’evoluzione della scena, sia italiana che internazionale, con passione e competenza, con un occhio sempre rivolto alla qualità e all’innovazione. A loro, e a tutti gli artisti citati in questo articolo, va il nostro più sentito omaggio.