ECCO LA NOSTRA TOP 100 DELLE CANZONI DELL’ESTATE 2017 VOTATE CONGIUNTAMENTE DA REDAZIONE E PUBBLICO:
100° POSTO: TOO MUCH. Il pagante non abbandona il tipico suono tutto elettronico ed effettato con i sintetizzatori altamente impegnati ad arrangiare un pezzo per nulla naturale. Il testo ricerca una ricercatezza sociale più spiccata che sottolinea uno sforzo a non far risultare la canzone come l’abituale hit estiva.
99° POSTO: ERA BELLISSIMO. Si mantiene fuori dal coro anche in questa occasione Il Cile che focalizza la sua attenzione sullo scorrere di una vita davanti agli occhi in cui gli episodi più significativi e curiosi saltano alla mente sfociando in un ritornello tutto dedicato alla bellezza della vita passata con la persona a cui ci si rivolge.
98° POSTO: MILIONARIO. Guè Pequeno si affida al featuring di El Micha che dona la sua vocalità scura che ben si sposa al vestito di Guè che, però, non azzecca la ricerca di un motivetto che funzioni e risuoni all’interno della testa.
96° POSTO: NIENTE DI SPECIALE. Echi di cantautorato vecchio stile nel cantato de Lo Stato Sociale che mantiene la sua cifra stilistica nella scrittura di un testo sempre totalmente distante dalla moda comune.
95° POSTO: 50 SHADES OF COLOURS. Lodovica Comello continua a mantenere quel suo timbro estremamente disneyano tornando a cantare in inglese una ballata electropop in cui la voce sovrasta fin troppo la melodia a causa di un arrangiamento non troppo riuscito.
94° POSTO: DORIAN GRAY. Sonorità sempre particolari per Claudia Megrè che utilizza l’elettronica su di una base che nelle strofe sfrutta il blues di una leggera chitarra elettrica che nell’inciso si apre ai sintetizzatori e alla ritmica mentre il testo ripete più volta l’assenza di amore.
93° POSTO: HO FATTO IN TEMPO AD AVERE UN FUTURO. Fin troppo scanzonata e melodica per essere la canzone dell’estate di Ligabue che non riesce nemmeno a tirare fuori quella magia testuale che talvolta ha dimostrato di poter creare con le parole.
92° POSTO: SLAY TILLING. Un brano da colonna sonora perfetto nella sua veste orchestralmente ritmica quello proposto dalla giovane band degli Stag che giocano su di un inciso orecchiabile sonoricamente.
90° POSTO: NIENTE DA BERE. Si fa elettronico anche il rap di Rocco Hunt che nell’apertura di questo nuovo brano si diverte a giocare con i suoni elettronici che poi permangono anche nell’arrangiamento della canzone non troppo ispirata testualmente visto che ripete continuamente un verso per tutto il ritornello.
89° POSTO: NON MI BASTI PIU’. Non si risparmia Marcella Bella che ripropone dei suoni decisi e rockettari su cui la sua storica voce si scaglia con delicatezza ma anche potenza lanciando un ritornello condito dai fiati con un acuto (non proprio naturale) a cappella.
88° POSTO: NON BASTA STARE INSIEME. Gli Sugarfree tornano in scena con un brano electro-rock proponendo la descrizione di una vita frenetica, senza troppi sbocchi di tranquillità e d’intimità rendendo difficile “stare bene” come sottolinea una voce non troppo sicura.
87° POSTO: IN TUTTE LE COSE. Sempre ecelttica la giovane Marianne Mirage conserva la sua canticchiabilità dove, comunque, non compie il miracolo estivo che le sarebbe servito e che avrebbe potuto realizzare. Rimane fossilizzata a metà strada tra l’eleganza vocale e la spensieratezza della stagione.
85° POSTO: NON LASCIARMI ANDARE. Racconto personale ed importante quello di Giada che diventa donna vittima della possessività di un uomo che la consuma tra passione ed “imprevisti di una storia che fa paura” che fanno chiudere la “poesia di un amore”.
84° POSTO: TEENAGE DREAM. Cinemaboy, alias Mike Bird per riconoscerlo, non spiazza troppo con dei suoni già resi noti, da lui e da altri. La voce è effettata come non mai e il ritmo e quello che è. Non una gran sorpresa: per quanto continui a poter risuonare gradevolmente non lascia granché.
83° POSTO: DOPO CENA. Chitarra acustica per Valeria Farinacci che confeziona una cantilena incalzante raccontando il trascorrere di una vita tra giorni, speranze e futuri eterni da vivere in serenità se non in felicità.
82° POSTO: DESTINAZIONE MONDO. Ritorno senza troppe novità per il duo di fratelli veronesi dei Sonohra che continuano ad appoggiarsi musicalmente in una dimensione pop sporcata di country risultando efficacemente trascinante nel ritornello.
81° POSTO: HO CONOSCIUTO PAOLO. Elya è sempre estremamente scanzonato e cremoniniano nella costruzione della forma canzone e nell’intenzione del cantato sempre fanciullesco nel suono e nel timbro. Testualmente non troppo spessa come prova questa che punta decisamente sul ritmo e sull’essere trascinante.
80° POSTO: LE CHIAVI DEL MIO MONDO. Si rende scanzonato e leggero Leonardo Lamacchia che per l’estate abbandona quella dose d’intimità e profondità che caratterizza il suo mondo cantautorale. Lo smarrimento di fronte ad un mondo senza logica si concretizza in un racconto estremamente personale forse fin troppo obbediente ai diktat stagionali.
78° POSTO: SE GUARDI IL CIELO. Si fa a tratti sintetico anche Nesli che poggia l’intero brano sui sintetizzatori raccontando solitudine e lo scorrere del tempo con la sua mutevolezza inscindibile. Ritornello tipicamente punk-pop che sfrutta i cori eh-oh per convincere nella stagione estiva senza però riuscire ad impressionare davvero.
77° POSTO: LIQUIDO. Prima uscita dopo la vittoria dell’ultimo X-Factor pe i Soul System che scelgono per l’occasione un brano estivo con tastiere a gogo e dove possono inserire liberamente tutte le loro radici musicali compreso il ritornello pienamente in stile anni ’80.
76° POSTO: POTREBBE ESSERE. Un ritorno atteso per anni e anni quello di Silvia Salemi che torna sulle scene discografiche con un brano dotato da un gran bell’arrangiamento che alla partenza tutta archi, che fanno tanto “L’anima vola”, contrappone un ritornello esplosivo in cui si manifesta la profondità di questa voce.
75° POSTO: EL PARTY. Anche Jake la furia adotta il modello del ritmo latino per l’estate affidandosi quasi totalmente ad un ritornello estremamente appiccicoso e spagnolo di Alessio La Profunda che fa il grosso del lavoro. Sa poco di rap e, soprattutto, di Jake.
74° POSTO: BENVENUTO AMORE. Anche Gigi d’Alessio per la calda stagione estiva si affida a ritmi soleggianti con tastiere e una batteria protagonista di un potente inciso pop dove trovano spazio le facili rime sole-cuore-amore che non possono mancare nella tradizionale musica italiana.
72° POSTO: BODY ADI. Nuova espressione tutta internazionale per Roshelle che propone nuovamente un brano totalmente contemporaneo con la doppia espressione del cantato che si fa, nel finale, anche hip-hop chiudendo un brano che di naturale ha poco a differenza dell’artificiale.
71° POSTO: LE CANZONI ALLA RADIO. Tutto concentrato sulla stagione estiva, invece, Max Pezzali che conserva tutte le sue caratteristiche melodiche più tradizionali compresa la sua solita scanzonata metrica che, in questa veste tendente al blues e dance, risulta quasi danzereccia.
70° POSTO: IN UN GIORNO QUALSIASI. Ci mettono il fischiettio lungo tutta la canzone i Boomdabash per risultare ancora più orecchiabili con il loro consueto mix di italiano, dialetto salentino e inglese. Non è forse la loro cosa più riuscita ma è comunque una canzone impossibile da non canticchiare.
69° POSTO: NIENTE DI PIU’ STUPIDO DI SOGNARE. Lowlow dalla sua ha la capacità di raccontarsi con semplicità e, proprio per questo, sceglie di non sforzare l’arrangiamento rappando quasi a cappella nella partenza di questo brano che cresce d’intensità di parlato e di musica lentamente arrivando ad aggiungere strumento su strumento facendo a meno anche del ritornello.
68° POSTO: BETTY. Brano in perfetto stile Baustelle che qui manifestano davvero tutta la loro essenza senza alcuna mediazione o macchia pop volontariamente inserita.
66° POSTO: L’AMORE ANCORA ESISTE? Musicalmente Michele Zarrillo rimane eternamente fedele a se stesso e lo fa anche continuando a raccontare romanticamente quell’amore eterno destinato a non esaurirsi mai e a conservare quelle immagini tipiche.
65° POSTO: JE N’AI MARRE. Shady si confronta anche con la lingua francese mantenendo quella sua consueta produzione sonora che sfrutta abbondantemente sintetizzatori e testiere effettando totalmente la voce che canta con sensualità un canzone senza troppa dinamica vocale.
64° POSTO: FORSE NON LO SAI. Profondamente tradizionali i Modà che anche per quest’estate scelgono una ballata pop-rock che racconta un amore fisico e passionale infermabile. Dai baci si passa ai massaggi e al puro sesso mentre la batteria fa il suo lavoro nel ritornello.
63° POSTO: TU NON ESISTI. Dopo il Festival Marco Masini sceglie come singolo una ballata che inizia con il cantato che si avvicina verosimilmente al parlato risuonando come una riflessione interiore sulla vita che passa tra chi c’è e chi non c’è più. L’arrangiamento sfrutta doppie voci poggiandosi su di un intima melodia prima di aprirsi in un ritornello armonico tipicamente masiniano.
61° POSTO: RIDERE DI ME. Roberta Bonanno racconta un difficile rapporto di fiducia verso se stessi che si risolve attraverso il tentativo di prendersi poco sul serio contro tutte quelle battaglie giocate ma perse senza che cambi niente. Voce sempre al top e arrangiamento tradizionalmente da ballata pop che non accenna alle nuove tendenze sonore.
60° POSTO: NON E’ IL SUD AMERICA. Alessio Bernabei coniuga il ritmo latino tipico oramai delle estati italiane con l’electropop che sempre più caratterizza il suo repertorio solista di maggior successo. Su di una base tutta sintetica si snoda un racconto di un passionale incontro che viaggia tra cocktail vari e ritmi caldi.
59° POSTO: UNA COSA SOLA. Il ritorno di Cixi è uno di quelli più attuali e all’avanguardia musicalmente grazie ad un uso attento e istrionico dei sintetizzatori e dell’elettronica che va ad avvalorare una voce limpida posta in primo piano raccontando la potenza del sentimento amoroso.
58° POSTO: I’M AN ALCOHOLIC. Sempre tecnicamente bravissima L’Aura questa volta ritorna in scena scanzonata come non mai con un brano che rievoca ambientazione da musical hollywoodiani degli anni che furono e che, forse, non sono più.
56° POSTO: MI HAI FATTO FARE TARDI. Anche Nina Zilli abbraccia nuovamente il sapore estivo della musica pop adottando, in modo abbastanza uniforme, le sonorità reggaeton con un testo di Tommaso Paradiso tutto incentrato su di un amore che va e viene. Ritornello che, ovviamente, tenta di giocarsi la carta tormentone risultando canticchiabile.
55° POSTO: BEATA GIOVENTU’. Alexia conserva quella sua tradizionale veste pop-rock con la voce che prepara un ennesimo inciso liberatorio per la potenza che si scaglia con le doppie voci tutte pronte a gridare la bellezza della vita e della giovinezza in particolar modo.
54° POSTO: FOTOGRAMAS. Ritorno in portoghese per Gaia che, nel ritornello, si lancia anche nell’inglese conservando l’orecchiabilità che il brano conserva in sé grazie ad un bel arrangiamento ritmico su cui poggia la sempre delicatissima voce.
53° POSTO: BUIO E LUCE. Partenza col pianoforte per questa nuova ballata di Chiara che ragiona su di una somiglianza che, in realtà, si rivela essere una profonda diversità. Il ritornello si apre ritmicamente e soprattutto vocalmente per sottolineare, ancora una volta, quella ricerca eterea d’immensità.
52° POSTO: LA STATUA DELLA MIA LIBERTA’. Samuel unisce in un solo atto la sua cifra stilistica a quella di Jovanotti con cui ha co-firmato il brano: il risultato è un brano tutto electro-pop sintetico estremamente radiofonico per raccontare un mondo senza punti fissi.
50° POSTO: ABBI CURA DI TE. Il giovane Maldestro, cantautore meridionale emerso grazie all’ultima edizione del Festival di Sanremo, propone un brano denso e intimamente costruito melodicamente con un pianoforte ed una chitarra acustica incaricati dell’apertura prima dell’apertura dell’inciso che inserisce la parte ritmica.
49° POSTO: PEZZO DI ME. Brano che fonde l’essere scanzonata della forma canzone di Max Gazzè con l’estrosità e l’ironia cantautorale di Levante che sceglie di mettere forse in ombra le sue capacità vocali più apprezzabili per giocarsi la carta di un ritornello canticchiabile che gioca sul doppio senso.
48° POSTO: COSI COM’E’. Anche Lele si lancia in una potente ballata electropop con un ritornello dalle doppie voci ed una ritmica tutta sintetica che accompagna un racconto di una dedica d’amore con sguardi che s’incrociano sfidando la “paura di star bene”. Immancabili i cori coldplayani che con oh-oh-oh ricercano il facile effetto radiofonico.
46° POSTO: SABBIA. Ultimo si svela come una perfetta fusione tra la tradizione intima e cantautorale della musica italiana e l’innovazione del pop-rap unita alle sonorità elettroniche e perfettamente in grado di rappresentare i nostri tempi.
45° POSTO: IL MEGLIO STA ARRIVANDO. Il giovane cantante sardo Marco Carta intraprende una strada tutta electropop in questa sua nuova stagione discografica. Il primo passo di questa nuova avventura guarda con positività al futuro grazie ad un ritornello tutto ritmico che rivolge una forte speranza verso il futuro.
44° POSTO: DOVE TUTTO E’ A META’. Ennesima ballata dalle tinte melodiche quella dei Tiromancino con la voce di Zampaglione sempre perfettamente inquadrata nelle sue tinte più morbide e delicate anche nell’inciso dove è la crescita della ritmica a sostenere il ritornello.
43° POSTO: PARACADUTE. Classica ballata power pop che Giulia Luzi dedica a se stessa, alla forza interiore e al desiderio di non arrendersi mai di fronte alla difficoltà. Le aperture vocali dell’inciso si sposano ai giochi elettronici e ben sorreggono una vocalità ancora giovane.
41° POSTO: HO BISOGNO DI TE. Una dedica piena di passione quella che Mariella Nava confeziona per raccontare un amore che si scopre, per la prima volta, grande ed eterno dopo aver capito che “sei la mia vita”.
40° POSTO: CRAZY. Elettronica che si unisce sapientemente ad una chitarra elettrica che testimonia la capacità sonora dei The Kolors che poi si aprono in un inciso più arioso e radiofonico degno di una nota spiccata d’internazionalità.
38° POSTO: NUOVA LUCE. Francesco Renga continua a destreggiarsi all’interno del mondo electropop con sintetizzatori e tastiere che vanno che è una meraviglia mentre le doppie voci si sprecano preparando un ritornello che martella in testa risultando estremamente accentato ritmicamente.
37° POSTO: ABBRACCIAMI PERDONAMI GLI SBAGLI. Si fa electropop Bianca Atzei dopo l’esplorazione di atmosfere anni sessanta in quel di Sanremo. Il proficuo Fortunato Zampaglione accompagna questa nuova avventura scrivendo una ballata sull’amore che fugge mentre i sintetizzatori fanno il loro lavoro.
36° POSTO: PESOS. Mahmood ritorna confermando quella sua esoticità nel sound e nell’intenzione vocale che già aveva fatto conoscere. In questo nuovo singolo coniuga il suo timbro unico a qualche gioco vocale e ad una melodia orecchiabile.
35° POSTO: DI QUESTA FELICITA’. Il bravo Diodato conserva la sua attenzione viva a mantenere una chiara dimensione cantautorale con un testo che si snoda attraverso il racconto di un viaggio che l’anima compie spensierata poggiandosi su di un aereo e soffice arrangiamento orchestrale che coniuga sapientemente i sintetizzatori ai suoni più tradizionali.
33° POSTO: IL MIO FUNKY. Ad un irresistibile costruzione melodica inevitabilmente funky il bravo Tony Maiello accosta un delicato approccio amoroso tipico della stagione estiva viaggiando tra beat, sguardi e fianchi. Tra doppie voci e falsetti è davvero impossibile non scatenarsi in un ballo liberatorio.
32° POSTO: NORMALITA’. E’ sempre estremamente internazionale e jacksoniano il giovanissimo Thomas che, anche in questo caso, riesce ad adattare una struttura-canzone non tipicamente italiana con un testo nostrano ben costruito. Il suo estro vocale si riconosce all’istante e risulta a proprio agio in questi territori.
31° POSTO: VOLARE. Inutile negare che anche quest’anno Fabio Rovazzi non sia riuscito a colpire nel segno e a realizzare un apprezzabile tormentone estivo a cui le spiagge non sanno resistere. L’idea, anche questa volta, può essere divertente e interessante, poi sul definirla una canzone s’incontra sempre qualche difficoltà malgrado la presenza di Morandi che, comunque, non sfugge al autotune.
29° POSTO: IL TEMPO DI REAGIRE. Torna solista Simonetta Spiri e canta con la sua solita grinta e sensualità vocale un inno rivolto a se stessa che vuole portarla a reagire contro le difficoltà. Un ritornello esplosivo dal punto di vista dell’arrangiamento sostiene il ritorno di una fotografia passata per mezzo di un raggio di sole.
28° POSTO: FUORI DI TESTA. Classica ballad neo-pop capace di esaltare la voce di Silvia Olari che arriva potentemente all’inciso dove s’invoca la libertà più assoluta anche da un sentimento che non si riconosce più come un amore vero.
27° POSTO: ONDE. E’ il primo singolo europeo della carriera di Marco Mengoni che coniuga un suo brano già sufficientemente elettronico ad un remix che va ad accentuare quest’aspetto sintetico giocando sugli elementi dance per aumentarne la ballabilità. A giocare a sfavore è probabilmente un ritornello non troppo incisivo.
26° POSTO: AIDA. Gianluca Grignani realizza una bella versione del celebre brano di Rino Gaetano e lo fa portando in scena cori a non finire sul ritornello che gonfiano un arrangiamento pop-rock che rende giustizia alla versione tradizionale risuonando comunque contemporanea.
25° POSTO: GRAZIE. Ultimamente Amara è positivamente segnata dal ringraziamento alla bellezza della vita e dopo la bella “Che sia benedetta” donata alla Mannoia anche per il suo singolo estivo si dedica alla grandezza del più grande dono dell’uomo. Una bella ballata pop-rock che si sposa con la profonda vocalità della toscana dotata del raro privilegio si saper raccontare.
24° POSTO: LA FINE DEL MONDO. Non sempre cercare di creare il sequel di un successo può rivelarsi una strategia vincente ed infatti Raphael Gualazzi tenta di bissare “L’estate di John Wayne” alzando leggermente il beat ma continuando a giocare su falsetti e ritornelli orecchiabilissimi. L’effetto però è opaco e non all’altezza del predecessore.
22° POSTO: FORTE E CHIARO. E’ sempre eterea e soave la vocalità di Federica che in questo caso recita “non siamo noi, non sei più tu” raccontando una storia d’amore in bilico. Il tutto viene rivestito di un arrangiamento sintetico e quasi dance per favorire le esigenze radiofoniche che, però, quasi soffocano l’essenza stessa dell’interprete.
21° POSTO: SE MI AMI DAVVERO. Brano decisamente più nelle corde di Adriano Celentano rispetto a quelle di Mina che prova a risultare scanzonata e leggiadra ritagliandosi il posto dei cori ma che conserva le sue migliori fish per i brani soul che dimostrano il suo reale valore. La bellezza del brano, però, sta nell’arrangiamento perfettamente all’avanguardia che i due riescono ad esprimere ancora una volta.
19° POSTO: LASCIARMI ANDARE. E’ il ritorno di Silvia Mezzanotte, voce regina della nostra musica che sceglie così di raccontarsi appieno mettendo la propria vocalità al servizio di una struttura sonora moderna che sposa il pop attuale. Ad emergere è la fragilità di una donna che ha combattuto per diventare libera.
17° POSTO: SIAMO ANCORA QUI. Fiorella Mannoia si scioglie addosso ad una ballata estiva che mischia sapori sintetici ad un ritornello ritmico dove il nucleo fondante è il verso “ed io ti voglio amare, amare fincheè la terra gira, gira”. Difficile che una signora dell’interpretazione impegnata riesca ad essere credibile parlando anche semplicemente d’amore su di una bella base musicale come questa ma il risultato è comunque davvero ottimo.
16° POSTO: PAMPLONA. Ennesimo accostamento del genere rap di Fabri Fibra con l’esponente nazionalpopolare del cantautorato italiano più tipico rappresentato dai Thegiornalisti che, per l’occasione, si rivestono del tanto amato reggaeton che in estate è garanzia di successo.
14° POSTO: UN’ALTRA IDEA. Nuova formazione e nuovo racconto per le quattro ragazze de Le Deva che raccontano, per la prima volta, una tradizionale storia d’amore che si districa tra finzione e abbracci. Ritmo power-pop che ben si presta a fondere le quattro vocalità in un mood trascinante e sensuale.
13° POSTO: SOLO PER UN PO’. Si lancia in un racconto intimo e personale il giovane Michele Bravi che con semplicità e naturalezza racconta un frangente eccitante di un atto sessuale. L’arrangiamento rimane totalmente sintetico come anche le voci che viaggiano sovrapponendosi con sfumature metalliche.
11° POSTO: FREUD. Accoppiata vincente quella di Nek e J-Ax che si uniscono per un “manuale d’istruzione” sull’amore chiamando in causa il genio psicologo del Novecento che, comunque, non può dare una soluzione esauriente all’enigma amoroso.
10° POSTO: FIDATI ANCORA DI ME. Altro up tempo per Alessandra Amoroso questa volta firmato da Daniele Magro che pone l’accento sul tema della fiducia in amore, quel tanto che “mi basta per starti accanto”. Malgrado la batteria accompagni tutta la durata del pezzo l’atmosfera che ne esce è quasi intima e privata con la voce della salentina che si rivolge direttamente al suo interlocutore.
8° POSTO: ANDIAMO. Abbandona il suo universo più pop e intimo Fabrizio Moro che qui sposa un’interpretazione più decisa e delle sonorità più danzerecce e pop-rock con delle strofe quasi parlate ed un ritornello tutto canticchiabile. Rime baciate sostengono un testo sempre acuto.
7° POSTO: UN’EMOZIONE DA POCO. Rivisitata in occasione della serata delle cover del Festival di Sanremo da Paola Turci la canzone che segnò l’esordio della grande Anna Oxa risuona ancora modernissima con un arrangiamento che impegna archi e ritmica. Rispetto all’originale manca solo una vocalità così sinuosa capace di adagiarsi sulle curve della melodia senza troppi sforzi.
5° POSTO: CREDO. Giorgia dona la propria vocalità ad un profondo atto di fede verso la vita raccontata con forza e vigore recitando “credo nella luce delle idee che il vento non può spegnere”. Sul finale arriva, come era lecito aspettarsi, dopo un bel bridge quasi parlato il libero sfogo di una potenza vocale che, ancor oggi, non ha eguali.
4° POSTO: LENTO/VELOCE. Tiziano Ferro unisce la sua capacità poetica di raccontare l’amore più puro con una buona base melodica che nell’inciso si apre rivelandosi perfetta per la stagione estiva con la voce calda del cantautore che avvolge l’ascoltatore grazie a dei bassi sempre incredibili.
Ilario Luisetto
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