venerdì 22 Novembre 2024

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Lucio Battisti, i suoi pensieri e le sue parole si ascolteranno anche in streaming

Si apre la possibilità di poter finalmente reperire online le decine di capolavori firmati da Mogol-Battisti

A più di vent’anni dalla sua scomparsa, Lucio Battisti resta uno dei simboli della canzone leggera italiana nel mondo ma, almeno per il momento, non sul web. Sì, perché il catalogo delle sue opere non è attualmente disponibile sulle piattaforme di streaming online, condannando le nuove generazioni alla non conoscenza di brani che hanno fatto la storia del nostro Paese.

E’ di questi giorni la notizia clamorosa, annunciata dal Corriere della Sera, che vedrebbe la fine delle numerose battaglie legali, dopo anni di lotte e di petizioni da parte del pubblico dell’artista, che non si è mai rassegnato all’idea di veder invecchiare e sparire completamente alcuni dei suoi più grandi capolavori. Diciamocelo, il digitale è il futuro della musica, per cui non si può pensare di continuare a puntare sul fisico, perché è un mercato destinato a sparire completamente e che, già negli ultimi vent’anni, ha perso circa il 90% del suo fatturato.

Lucio BattistiIl liquidatore della società “Edizioni Musicali Acqua Azzurra” che custodisce i diritti dei dodici album realizzati dalla storica coppia Battisti-Mogol, ha deciso di pubblicare online questo autentico patrimonio, annunciando formalmente la sua volontà alla SIAE di estendere il mandato anche agli incassi provenienti dal web. A cinquant’anni dal lancio del suo primo omonimo 33 giri, le canzoni di Lucio Battisti saranno finalmente disponibili sulle piattaforme di streaming musicale come Spotify, Apple Music e Deezer, aprendosi ai giovanissimi che, almeno per il momento, non hanno modo di ascoltare su questi canali il genio indiscusso dell’ugola di Poggio Bustone. Una possibilità alla quale gli eredi del cantante (Grazia Letizia Veronese e Luca Battisti, rispettivamente la moglie e il figlio) si sono sempre opposti, per cui non è escluso che la vicenda abbia nuovi risvolti giudiziari, ma l’apertura da parte dell’avvocato nominato dal Tribunale di Milano è comunque una notizia positiva che lascia ben sperare per il bene della buona musica.

“Un’avventura”, “Io vivrò (senza te)”, “Balla Linda”, “Non è Francesca”, “Acqua azzurra acqua chiara”,  “Dieci ragazze”, “Mi ritorni in mente”, “7 e 40”, “Il tempo di morire”, “Fiori rosa fiori di pesco”, “Pensieri e parole”, “Emozioni”, “La canzone del sole”, “I giardini di marzo”, “E penso a te”, “Io vorrei… non vorrei… ma se vuoi”, “Il mio canto libero”, “Ancora tu”, “Si, viaggiare”, “Nessun dolore”, “Una donna per amico” e “Con il nastro rosa”, sono soltanto alcuni dei brani che mancano all’appello su internet e che, speriamo molto presto, potranno raggiungere le orecchie dei ragazzi di oggi e, soprattutto, di domani.

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Nico Donvito

Nato a Milano nel 1986, è un giornalista attivo in ambito musicale. Attraverso il suo impegno professionale, tra interviste e recensioni, pone sempre al centro della sua narrazione la passione per la buona musica, per la scrittura e per l’arte del racconto. Nel 2022 ha scritto il libro "Sanremo il Festival – Dall’Italia del boom al rock dei Måneskin" (edito D’idee), seguito da "Canzoni nel cassetto" (edito Volo Libero), impreziosito dalla prefazione di Vincenzo Mollica, scritto a quattro mani con Marco Rettani. L'anno seguente, sempre in coppia con Rettani, firma "Ho vinto il Festival di Sanremo" (edito La Bussola), con introduzione curata da Amadeus e il racconto di trenta vincitori della rassegna canora. Tale opera si è aggiudicata il Premio letterario Gianni Ravera 2024.