Analisi del brano pubblicato con la collaborazione di Madame
Ascoltare un disco non è da tutti. E’ un passatempo piacevole ma impegnativo, che permette o costringe all’ascoltatore di cambiare totalmente i parametri di approccio alla musica. Mettere in riproduzione 12 o più tracce senza sosta alcuna è un’attività radicalmente diversa rispetto ad ascoltare il singolo in radio o su Spotify il giorno dell’uscita. La caducità della nostra concentrazione spesso non rende giustizia a brani che, a volte inspiegabilmente, vengono nascosti a poppa in un disco che magari a prua ospita featuring roboanti, che catturano la totalità della nostra attenzione. Può capitare, tuttavia, di avventurarsi in tracce che, magari in un momento di distrazione, ci “svegliano”, ci fanno gridare al successo, ci fanno esclamare “questo deve essere singolo!”.
“Mi fiderò” di Marco Mengoni e Madame rispecchia nel migliore dei modi la definizione di cui sopra. Va comunque puntualizzato che “Materia (Terra)” (di cui qui la nostra recensione), il nuovo disco della poliedrica popstar italiana, non ammette per nessun motivo cali di attenzione. Ciononostante, a considerare questa canzone centro nevralgico del disco non si fa assolutamente peccato. Le ragioni per innalzarla a tal punto, d’altronde, sono molteplici.
Analisi del brano di Marco Mengoni e Madame |
Il pezzo rappresenta la lapalissiana dimostrazione della spiccata versatilità di Marco Mengoni. Una voce che non ha per forza bisogno di acuti o vocalizzi per confezionare proposte invitanti. Il singolo estivo “Ma stasera” (qui la nostra recensione) già testimoniava un’acuta capacità di far coesistere ritmo e raffinatezza, orecchiabilità e classe.
“Mi fiderò” continua a battere questa strada. Lo fa esplodendo con un ritornello scattante e radiofonico, sul quale la voce de “L’essenziale” articola il tema della fiducia reciproca, passando dall’allusiva “Mi fiderò delle tue mani la notte che mi portano in posti che non conoscevo” alla conclusione dell’inciso, che recita: “temere di amare o amare senza temere niente“. A quest’ultima segue l’intervento di Madame, centrato e provvisto di una semplicità verbale che aggiunge al brano una via alternativa, meno barocca ma assai più diretta.
In conclusione, puntare su questo singolo è una scelta quasi doverosa. Incisivo, martellante, comunicativo, e dotato di un matrimonio inatteso ma felice, che accomuna due mondi artistici e vocali mai così vicini.
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