venerdì 22 Novembre 2024

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“Puoi leggerlo solo di sera”, complicità e concretezza per i Modà – RECENSIONE

In radio dal’8 novembre il nuovo singolo del gruppo musicale milanese capitanato da Kekko Silvestre

Tornano in rotazione radiofonica da venerdì 8 novembre i Modà (qui la nostra recente intervista) con il nuovo singolo “Puoi leggerlo solo di sera”, terzo estratto dal loro ultimo lavoro discografico intitolato “Testa o croce” (qui la nostra recensione). Descritta da Kekko Silvestre come l’unica traccia d’amore autobiografica del disco, la canzone è dedicata a sua moglie Laura, con la quale condivide da vent’anni la propria vita. Tra le righe del testo, infatti, si parla di complicità e dello scorrere del tempo, inesorabile ma altrettanto incantevole, perché al destino non puoi fuggire, è lui a sorprenderti: “è bastato solamente camminare insieme, anche senza parlare, per capire che quel posto non aveva strade, ma soltanto stelle da guardare insieme”.

Ma come in tutte le relazioni e come in tutte le rose ci sono le spine, alti e bassi tipici della vita di coppia, che nell’inciso vengono messi in risalto, perché alimentano il dialogo, requisito fondamentale per la longevità di un qualsivoglia tipo di rapporto. “Ci siamo accettati confusi, sputandoci addosso veleni, al punto da essere immuni fino a sentirci felici”, canta Kekko, consapevole che il tempo può cambiare le circostanze, ma non la vera natura delle persone e questo non è detto che sia un male.

Lo raccontano molto bene i Modà, ancora una volta fedeli al proprio stile e ad una poetica votata all’emotività, intesa come giusto compromesso tra il romantico e il concreto. In tal senso, Puoi leggerlo solo di sera è una bella dichiarazione d’intenti, in cui l’amore và a braccetto con tutta un’altra serie di sentimenti, tra cui l’amicizia, perché l’affiatamento gioca sempre un ruolo fondamentale all’interno di una storia, “perché in amore non è questione di chi vince o di chi perde”.

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Puoi leggerlo solo di sera | Video

Puoi leggerlo solo di sera | Testo

Io che nemmeno ti piacevo
io che nemmeno ti guardavo
in quel freddo giorno di dicembre
seduto tra la gente
di nascosto già ti amavo
non perderci troppo tempo
mi dicevi col sorriso
sarebbero passati i mesi
silente ti aspettavo
con la certezza di chi non aspetta invano

E sembra quasi che non sia cambiato niente
perchè in amore no non è questione di
chi vince o di chi perde
è bastato solamente camminare insieme
anche senza parlare
per capire che quel posto non aveva strade
ma soltanto stelle da guardare insieme

Ci siamo accettati confusi
sputandoci addosso veleni
al punto da essere immuni
fino a sentirci felici
perfino ad andarcene fieri
lo senti l’odore del mare
lo vedi il mio amore nel cielo
gli abbracci non sono cambiati
e nemmeno come ci guardiamo
nemmeno ci amiamo

E sembra quasi che non sia cambiato niente
perchè in amore no non è questione di
chi vince o di chi perde
è bastato solamente camminare insieme
anche senza parlare
per capire che quel posto non aveva strade
ma soltanto stelle da guardare insieme

Chiedimi se sono felice
chiedimi se sono capace
di amarti anche oltre le stelle
l’ho scritto già sopra la luna
ma puoi leggerlo solo di sera

E’ bastato solamente camminare insieme
anche senza parlare
per capire che quel posto non aveva strade
ma soltanto stelle da guardare insieme

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Nico Donvito

Nato a Milano nel 1986, è un giornalista attivo in ambito musicale. Attraverso il suo impegno professionale, tra interviste e recensioni, pone sempre al centro della sua narrazione la passione per la buona musica, per la scrittura e per l’arte del racconto. Nel 2022 ha scritto il libro "Sanremo il Festival – Dall’Italia del boom al rock dei Måneskin" (edito D’idee), seguito da "Canzoni nel cassetto" (edito Volo Libero), impreziosito dalla prefazione di Vincenzo Mollica, scritto a quattro mani con Marco Rettani. L'anno seguente, sempre in coppia con Rettani, firma "Ho vinto il Festival di Sanremo" (edito La Bussola), con introduzione curata da Amadeus e il racconto di trenta vincitori della rassegna canora. Tale opera si è aggiudicata il Premio letterario Gianni Ravera 2024.