Tutte le mini-recensioni dei nuovi singoli radiofonici di questa settimana
- IN MEZZO AL MONDO – Biagio Antonacci
E’ un ritorno che ci si aspetta solo fino a metà quello di questo Antonacci che lascia la produzione di Michele Canova Iorfida con cui aveva condiviso gli ultimi lavori discografici. Fabrizio Ferraguzzo, che prende il suo posto, fa risuonare questo nuovo singolo esattamente come “Partiti adesso” di Giusy Ferreri (anche quella hit estiva era stata prodotta da Ferraguzzo) salvo cercare una evoluzione diversa e sorprendente nel finale che, fortunatamente, salva in calcio di rigore un brano che nell’inciso non trova altre parole che “in mezzo al mondo”. E’ un Biagio un po’ povero testualmente (“porco giuda” della prima strofa esemplifica perfettamente) ma che riesce a trovare nell’arrangiamento lo strumento più valido per esaltare quella melodia italiana di cui da sempre è massimo interprete. VOTO: 7,5
- META’ AMORE META’ DOLORE – Marcella Bella e Mario Biondi
Un brano denso di qualità: alla voce storica di Marcella e a quella profondissima di Mario si somma la firma di Mogol per il testo e quelle di Rosario e Gianni Bella per la musica. E’ un pezzo soul-pop in cui Biondi porta tutta la sua cifra artistica con quella sua vocalità black invidiabile e sempre talmente espressiva e sensuale da riuscire a risultare sempre unica nella sua capacità “orgasmica”. Marcella, dalla sua, propone la sua abituale capacità di muoversi con disinvoltura nel mondo del pop. I due insieme di primo acchitto centrano poco l’uno con l’altra ma con gli ascolti le voci si fondono alla perfezione malgrado la gran classe del vocalist siciliano venga sicuramente più risaltata rispetto a quella più tradizionale della storica interprete di “Montagne verdi”. VOTO: 7+
- DOMANI ARRIVERA’ (MODERN ART) – Nina Zilli
Dopo il singolo estivo che malgrado la firma dell’hit-man dell’anno, Tommaso Paradiso dei Thegiornalisti, non è riuscito a fare faville a livello di vendite e un album (di cui qui la recensione) già alquanto in difficoltà la bella emiliana sceglie come singolo questa traccia come secondo estratto e viene da chiedersi quale sia la ragione. La scelta è ricaduta non solo sul brano più brutto dell’intero lavoro ma probabilmente anche su quello meno indicato per la rotazione radiofonica dalla quale il percorso di Nina dipende sempre più. Il brano, che costituisce una vera e propria intro dell’album, propone quei suoni ultra moderni che caratterizzano tutto l’ultimo lavoro giocando sul tema della dipendenza dalla modernità anche nel testo (“lo so che moriresti senza internet“). Scelta altamente sbagliata. VOTO: 5
- UN GIOCO SEMPLICE – Omar Pedrini
Molto intrisa nel range musicale degli Oasis ed infatti Gallagher ne è autore della musica. Pedrini ci mette il suo cantato più tradizionalmente rock ma il marchio indelebile del gruppo britannico non è facilmente confondibile tant’è che tutto suona come un brano poco personale. Orecchiabile ma non imperdibile nè tantomeno originale. Per chi ama il genere sarà un altro bel brano, per gli altri nulla di impressionante. VOTO: 5.5
- OFF-LINE – Paola Turci
“E’ così che ti ritrovi a camminare”: inizia così questo nuovo inedito di una sempre ispiratissima Turci che poi canta “non ti ricordi dove andavi” raccontando quello smarrimento che nella vita tutti provano per un momento più o meno lungo. Musicalmente più pop-melodica delle ultime cose testualmente è davvero un piccolo capolavoro impressionista in cui ad una rapida pennellata ne segue subito un’altra per non perdere nemmeno un’istante della descrizione. Immancabili le doppie voci di contrapposizione che hanno caratterizzato l’ultimo album insieme ad un potente intermezzo finale in cui la voce graffiata esce allo scoperto e dona il meglio di sè. “E’ così che in qualche modo ci si trova” è la conclusione perfetta di quel viaggio fatto “in coda per ricevere un sorriso”. Bellissima nella sua costruzione non immediata. VOTO: 8.5
- SE PARLASSERO DI NOI – Riki
Ritorna per stupire provando a mischiare le carte in tavola. Addio ai ritmi latini, alle rime facili, alle bellissime ragazze in discoteca e alle melodie acchiappa cori. Il nuovo singolo dell’album “invernale” del giovane Marcuzzo è una ballatone in pieno stile italiano nel quale la partenza è riservata al pianoforte con la voce che, forse per la prima volta, fa assaporare delle tinte basse. Tutto si apre lentamente con l’apporto dell’elettronica che sporca il sound con qualche sintetizzatore portando al ritornello dove la voce si schiude totalmente e dove “se” fa rima con “te”. Crescita sicuramente palpabile dal punto di vista del testo (almeno nello strofe) e nella volontà di mostrarsi sotto una nuova luce che presenta degli elementi nuovi per quanto lo riguarda mantenendo, però, quell’attitudine canora d’apertura vocale a cui ci aveva già abituati. La voce rimane quella del “bamboccio” senza troppa tecnica: tutto sommato, però, il pezzo in sè è gradevole (escludendo una dubbia vocalità). VOTO: 7
Ilario Luisetto
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