venerdì 22 Novembre 2024

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Omaggio a Raffaella Carrà: una leggenda che non morirà mai

Il mondo dello spettacolo piange l’improvvisa scomparsa della showgirl emiliana, autentica ambasciatrice dell’italianità nel mondo

Icona di stile e di ottimismo, fuoriclasse dello spettacolo italiano conosciuta a livello globale, questo e molto altro ancora è stata e sarà per sempre Raffaella Maria Roberta Pelloni, nota semplicemente come Raffaella Carrà. Ci ha lasciati oggi, in questo triste lunedì 5 luglio, sedici giorni dopo aver compiuto il suo settantottesimo compleanno.

Una vita spesa per l’arte, declinata in tutte le sue più nobili forme: dagli esordi cinematografici all’incontro fatale con la tv, che ha saputo onorare attraverso la conduzione, la musica e la danza, senza mai risultare imprecisa o poco credibile. In una società che spesso storce il naso nei confronti di chi si cimenta in più discipline, lei ha saputo affrontare e sdoganare il pregiudizio, da artista vera e completa.

Donna libera, ha saputo rivoluzionare l’immagine femminile, giocando sia con la trasgressione che con l’emotività, attraverso le sue trasmissioni ma anche e soprattutto con la musica, arrivando a vendere oltre 60 milioni di dischi in giro per il mondo. Canzoni popolari dai ritornelli immediati, ritmi e melodie intramontabili, brani ancora oggi apprezzati e ballati da ragazzi di ieri e di oggi.

Da Ma che musica maestro a Chissà se va, passando per le celebri Tuca Tuca“, “Festa“, “Tanti auguri, “A far l’amor comincia tu“, “Pedro“, “Ballo ballo“, “Fatalità e Rumore, ma anche ballate di tutto rispetto come Forte forte forte“, E salutala per me“, “InnamorataeTorna da me. Pezzi che hanno messo in mostra tutta la sua vitalità, l’esatta antitesi della morte.

Proprio per questo a Raffaella Carrà non potremo mai dire veramente addio, perchè con la sua genuinità ha interpretato e anticipato i cambiamenti del nostro Paese. Una regina non aristocratica, empatica e dotata di grande umanità. A noi il compito di continuare a coltivare e tramandare la sua leggerezza, quando le difficoltà della vita ci porteranno inevitabilmente a sentirci un po giù.

Così, magari, se ci impegniamo, riusciremo a sentire in lontananza quella sua inconfondibile risata.

Ciao Raffaella, grazie per la tua allegria e per la tua gentilezza.

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Nico Donvito

Nato a Milano nel 1986, è un giornalista attivo in ambito musicale. Attraverso il suo impegno professionale, tra interviste e recensioni, pone sempre al centro della sua narrazione la passione per la buona musica, per la scrittura e per l’arte del racconto. Nel 2022 ha scritto il libro "Sanremo il Festival – Dall’Italia del boom al rock dei Måneskin" (edito D’idee), seguito da "Canzoni nel cassetto" (edito Volo Libero), impreziosito dalla prefazione di Vincenzo Mollica, scritto a quattro mani con Marco Rettani. L'anno seguente, sempre in coppia con Rettani, firma "Ho vinto il Festival di Sanremo" (edito La Bussola), con introduzione curata da Amadeus e il racconto di trenta vincitori della rassegna canora. Tale opera si è aggiudicata il Premio letterario Gianni Ravera 2024.