martedì 3 Dicembre 2024

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Pagelle Nuovi Singoli: Elisa e Marco Mengoni si preparano all’estate non al meglio

Tutte le nostre mini-recensioni dei nuovi singoli in radio

  • COME LA PRIMA VOLTA – Aka 7even

Si è ben comportato in quel del Festival di Sanremo pur senza riuscire a concretizzare quel vero e proprio boom che avrebbe avuto la possibilità di realizzare. Per questa che è la sua nuova scommessa estiva Aka 7even continua a preoccuparsi soprattutto dell’esigenza di suonare radiofonicamente appetibile e musicalmente fresco ma non eccessivamente votato alle più abusate mode. Aka 7even canta bene un pezzo che richiede anche un utilizzo vocale non scontato e che ha nell’orecchiabilità il proprio punto di forza. VOTO: 6++

  • 2STEP – Ed Sheeran e Ultimo

Uno dei brani dell’ultimo album d’inediti di Ed Sheeran viene riadattato da Ultimo per una rotazione radiofonica appositamente italiana che possa risultare anche maggiormente appetibile. Il pezzo è sulla scia della classica scrittura della star inglese che lascia al nostro cantautore romano lo spazio di una strofa nella seconda metà. Ultimo s’inserisce nel pezzo toccando i temi che maggiormente lo appassionano a partire dalla rivalsa personale. Il contributo non rivoluziona la resa del pezzo nè ne innalza particolarmente la resa. VOTO: 6.5

  • LITORANEA – Elisa e Matilda de Angelis

Non sta gestendo al meglio le scelte discografiche di questa sua nuova era musicale Elisa che, ad eccezione dello stupendo singolo sanremese sta proponendo in radio dei brani poco rappresentativi e non sempre perfettamente all’altezza di quel suo talento autorale nello scrivere. Per l’estate anche la friulana ha bisogno di leggerezza e spensieratezza e le trova in un brano che, dal punto di vista musicale, ha le giuste sfumature nell’arrangiamento per risaltare anche in radio. L’apporto di Matilda de Angelis si riduce a poca cosa con un paio di versi cantati in solitaria prima di affiancare la Toffoli in un cantato a due in cui si distingue poco lucidamente. VOTO: 6/7

  • BIMBI SPERDUTI – Fasma

Finora è riuscito a farsi notare per davvero soltanto dal palco del Festival di Sanremo anche perchè lontano dalla Riviera sono state poche le occasioni per Fasma di proporre nuova musica. Ecco che questo singolo ha in sè tutte gli elementi necessari per riuscire a farsi notare con efficacia dal pubblico. La forza principale del brano sono gli utilizzi strumentali alternativi che uniscono la distorsione elettronica al solito mood pop-rock che caratterizza la scrittura e l’interpretare di Fasma. Dalla sua il cantante romano rimane concentrato su continui stop e ripartenze ed inciampa soltanto in alcuni frammenti testuali in cui si fatica a distinguerne le parole. VOTO: 7-

  • IO CHE NON VIVO SENZA TE – Jack Savoretti

Questo storico brano di Pino Donaggio è stato ricantato da gran parte degli artisti nostrani raccogliendo versioni più o meno felici e fortunate. Jack Savoretti si è da sempre dimostrato particolarmente legato alla nostra tradizione musicale scegliendo spesso qualche classico della nostra storia per il proprio repertorio. In quest’occasione la sua voce rimane la componente più bella ed ipnotica della proposta mentre l’arrangiamento si mantiene saggiamente sull’idea di una pomposità barocca che risulti credibile con quella originale degli anni ’60. Il finale in cui la voce accenna una rottura è da brivido. VOTO: 8

  • NAPOLI CUBA – Ivan Granatino e Spagna

Ha voglia di riconquistare le scene Ivana Spagna che dopo il tentativo eurovisivo si concede anche questo esperimento reggae affiancando Ivan Granatino che in queste atmosfere è nel proprio mondo di riferimento. La voce di Spagna difficilmente si poteva immaginare alle prese con questo tipo di sonorità ma c’è da dire che vi calza con piacevole sorpresa riuscendo ad interfacciarsi bene con Granatino e con un brano che non ha alcuna aspirazione particolare se non quella di concedersi un’estate fatta di spensieratezza. VOTO: 6

  • NON CAMBIEREI QUESTA VITA CON NESSUN’ALTRA – Ligabue

Non va alla ricerca di ricette alternative Ligabue che questo pezzo l’ha visibilmente scritto e pensato proprio in occasione dei prossimi importanti impegni live a Campovolo e all’Arena di Verona. Nulla da obiettare se non che il rocker di Correggio avrebbe bisogno più di un nuovo brano-manifesto più che di una nuova traccia di utilizzare a fini commerciali per richiamare l’attenzione e staccare ancora qualche biglietto. Il pezzo è collocabile più sul versante rock che su quello più pop della produzione del Liga che, comunque, mantiene intatte tutte le proprie prerogative. VOTO: 6

  • ATTRAVERSO – Lorenzo Fragola e Mameli

Mancava da qualche stagione di troppo il bravo Lorenzo Fragola che nello sviluppo di un pop alternativo aveva dato un contributo importante nei suoi anni di maggior rilievo. Dopo aver ammesso la delusione provata negli ultimi tempi nei confronti della musica il cantautore catanese riparte dall’amicizia con Mameli con cui in quest’occasione scrive e canta un pezzo che si caratterizza per essere più vicino all’ex Amici che alla voce di ‘#fuori c’è il sole‘. Lorenzo Fragola ha comunque un tipo di vocalità che può funzionare benissimo anche in questo tipo di ambientazioni ed il pezzo ne trae beneficio. VOTO: 7+

  • NO STRESS – Marco Mengoni

Prodotto per la prima volta da Zef, Mengoni si concede a sorpresa al mondo dance. Scritto con (il solito) Davide Petrella il brano è quanto di più distante si potesse pensare interpretato dalla voce di Ronciglione che pare voler ricalcare la strategia discografica dello scorso anno realizzando un ritorno estivo per anticipare la pubblicazione autunnale del nuovo album d’inediti (il secondo della trilogia Materia). Ciò che convince meno è un ritornello che, pur rimanendo in testa, risulta piuttosto povero ed un utilizzo dello strumento vocale talmente limitato che risulta difficile credere di ascoltare un pezzo di Mengoni. Funzionerà in radio perchè il brano è tutt’altro che brutto ma è un passo indietro rispetto ad un disco che aveva mostrato un ritorno qualitativamente non indifferente della voce de ‘L’essenziale’VOTO: 5

  • UN MOMENTO DI FELICITA’ – Marina Rei e Carmen Consoli

Amiche e collaboratrici sul piano live da tempo Marina Rei e Carmen Consoli non avevano ancora avuto modo d’incontrarsi musicalmente in un brano condiviso. L’occasione giusta arriva con questo pezzo scritto e composto da loro stesse e che proprio per questo risuona come sincero ed autentico per entrambe le cantautrici. Se l’immaginario testuale rievocato si avvicina particolarmente al mondo di riferimento della cantantessa, il cantato, invece, utilizza quel tono sobrio e pulito proprio di Marina Rei che guida anche il timbro della Consoli verso una pulizia accentuata. Il pezzo c’è e si fa ascoltare con piacevolezza anche da chi non nutre particolare apprezzamento per le cose più raffinate che entrambe hanno realizzato nelle proprie carriere. VOTO: 7

  • TEMPO – Matteo Bocelli

Continua a proporsi in un marasma di lingue diverse per accontentare l’aspirazione di una carriera pop internazionale ma il giovane Matteo Bocelli pare non aver ancora individuato la giusta direttiva del proprio percorso artistico perchè anche questa volta la sensazione è quella di essere davanti ad un brano che avrebbe tutte le carte in regola per funzionare ma che finisce per perdersi in un marasma interno che non riesce a semplificare una certa confusione data dalla tripla lingua e dalla tentazione di voler abbracciare diversi mondi sonori per non sbagliare. Peccato perchè lui canta bene ed il brano è carino. VOTO: 6

  • IN MEZZO AL MARE – Nada

Ha incantato tutti con la sua ultima intensissima ‘Mille stelle’ e ora punta a confermarsi con una ‘In mezzo al mare’ che conferma il momento positivo per la scrittura della cantautrice toscana. Il suono rimane essenziale pur andandosi ad arricchirsi a livello ritmico. A creare la dinamica necessaria al brano è soprattutto la vocalità di Nada che gioca con i propri tratti più ruvidi in contrapposizione a quelli più leggeri e ad una linea vocale che si sdoppia aumentandone il volume. E’ la conferma dello stato di grazia di Nada. VOTO: 7+

  • MUNSTA – Nina Zilli

E’ un ritorno che porta felicità al cuore questo di Nina che da tempo non riascoltavamo. La cantante piacentina si conferma bravissima e sempre particolarmente riconoscibile a livello vocale. A lasciare qualche perplessità è la scelta produttiva che Danti dirige verso un suono particolarmente voluminoso, barocco e pieno. C’è nel cantato un riferimento a quegli anni ’60 che la Zilli ha sempre dimostrato di apprezzare e che nelle sue ultime cose aveva tentato di offuscare per dimostrarsi attenta anche ad altre esigenze. La produzione, però, confonde le acque e riporta tutto verso una spendibilità nell’attualità che lascia il sapore del già sentito e, soprattutto, del non perfettamente accostabile alla voce che ne canta le liriche in questo caso. VOTO: 6+

  • UMORE – Psicologi e Ariete

Coppia che ha un proprio perchè vista la vocazione urbana sia degli Psicologi che della giovane Ariete. Si perdono, a volte, nel cantato gli Psicologi che, sul piano della dizione, hanno ancora qualcosa su cui lavorare per migliorare la propria proposta musicale. Ariete, invece, è sempre pulita nella propria emissione risultando sempre lineare ed essenziale nel cantato. La canzone non stupisce per innovativa ma è comunque un qualcosa di fedele al mondo di entrambi. VOTO: 6-

  • PIU’ DI QUANTO TI HO AMATO – Ron

Ron fa da interprete per un terzetto autorale d’eccezione come quello formato da Cesare Chiodo, Rakele e Bungaro che, su come si scrivono le belle canzoni, ne sanno qualcosa. La scelta è quella giusta perchè il brano non solo riesce a vantare delle liriche piacevoli da ascoltare ma anche perchè inserisce un ritornello capace di aprirsi con forza verso un up-tempo che sfrutta bene il suono reale della chitarra suonando orecchiabile e coinvolgente prima di uno special finale che metta anche della benzina e spazi ulteriormente. E’ forse il brano più contemporaneo della produzione del Ron degli ultimi anni oltre che uno dei più belli e spendibili. VOTO: 7.5

  • SCOSSA – Sangiovanni

Sprovvisto di possibili hit estive l’ultimo album di Sangiovanni ecco che arriva questo inedito al momento giusto per sostenere i mesi estivi nel miglior modo possibile. Pare evidente che questo singolo non sia all’altezza di ‘Malibu’ ‘Farfalle’ a livello di possibilità ma è altrettanto certo che il ritornello abbia in sè tutte le caratteristiche per farsi canticchiare con facilità nella più calda delle stagioni. Sangiovanni, ancora una volta, si dimostra capace di reggere ugualmente bene sia i sapori più leggeri che quelli più intensi. Bene così. VOTO: 6.5

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Ilario Luisetto

Creatore e direttore di "Recensiamo Musica" dal 2012. Sanremo ed il pop (esclusivamente ed orgogliosamente italiano) sono casa mia. Mia Martini è nel mio cuore sopra ogni altra/o ma sono alla costante ricerca di nuove grandi voci. Nostalgico e sognatore amo tutto quello che nella musica è vero. Meno quello che è costruito anche se perfetto. Meglio essere che apparire.