Tutti i numeri di vendita del terzo mese dell’anno
Le vendite non sono tutto direbbe qualcuno. Ma la realtà, invece, è che le vendite, perlomeno, sono tanto. Lo sono per chi guarda alla musica sotto la lente d’ingrandimento della popolarità, del successo e, perché no, del tornaconto economico che, forse fa brutto dirlo ma è così, è necessario se la musica si vuole continuare a produrla, proporla e promozionarla.
Andando, quindi, alla ricerca dei numeri di vendita, dei piazzamenti in classifica e dell’accoglienza ricevuta quali sono gli artisti che, nel corso dell’ultimo mese, hanno raccolto i risultati più soddisfacenti e quali, invece, hanno viste deluse le aspettative? Scopriamolo insieme:
I PROMOSSI:
Fabri Fibra:
Torna con un album d’inediti dopo 5 e si conferma un numero uno. “Caos” è sicuramente un lavoro di qualità ma è anche un disco dall’innegabile valore numerico visto che non solo compie l’esordio alla prima posizione della classifica settimanale dei dischi più venduti ma ottiene anche il disco d’oro in appena 7 giorni. Fibra è un numero uno del rap italiano. Lo sappiamo. Ma sapersi confermare è una dote non scontata. Tanto più in un arco di tempo così lungo durante il quale tante sono state le novità musicale ed i nuovi riferimenti nati nel genere.
Elisa:
Il 2022 è partito come il suo ennesimo anno di successo. La sua “O forse sei tu” (di cui qui la nostra recensione) non ha soltanto incantato il pubblico sanremese ma l’ha premiata anche nelle vendite. Fatto niente affatto scontato nella stagione dove tutti i numeri sono in mano allo streaming digitale che, per propria natura, non favorisce di certo il canto pop per di più di un’artista femminile con oltre 20 anni di carriera. La conferma è arrivata con la pubblicazione del doppio album “Ritorno al futuro / Back to the future” che, malgrado un mercato sempre più liquido e frammentato, continua a resistere in top15 dei dischi più venduti da oltre un mese. La costanza continua a renderla un successo inimitabile.
Tananai:
Il vero e proprio protagonista a sorpresa dell’ultimo Festival di Sanremo con una coinvolgente “Sesso occasionale” ha dimostrato di poter essere anche un fenomeno discografico tutt’altro che temporaneo. La sua “vecchia” “Baby goddamn” è tornata ai vertici di tutte le classifiche senza alcuna vera promozione ma solo grazie al traino della propria forza, del nome del proprio cantautore e delle strane tendenze del web. Due successi in un solo mese potrebbero essere un’indizio interessante per il futuro di questo ragazzo.
I BOCCIATI:
Mr.Rain:
Il suo ultimo album, Petrichor’ risaliva a circa un anno fa ma aveva avuto una gestazione ed una costruzione molto più lunga riuscendo, così, a contare su successi consolidati come ‘Fiori di Chernobyl’ e ‘9.3’. Per la pubblicazione di “Fragile”, invece, si è scelta una strategia diversa che pare non aver premiato. Non aiuta le vendite la sensazione che si tratti di un progetto fin troppo simile (musicalmente almeno) al proprio predecessore. Mr.Rain non ha saputo rischiare preferendo un raccolto sicuro che, però, al momento non c’è ancora stato.
Tommaso Paradiso:
Abbiamo dovuto attendere quasi 3 anni per la pubblicazione dell’album “Space cowboy” e in questo tempo l’hype che il progetto avrebbe potuto creare subito dopo l’addio ai Thegiornalisti è andato progressivamente diminuendo. Ad essere complici sono stati dei singoli radiofonici sempre più uguali a sè stessi e sempre meno accattivanti per il pubblico. La morale ha voluto che alla sua pubblicazione il disco abbia raccolto poca cosa scivolando velocemente nei reparti medio-bassi delle chart di vendita. Sul versante singoli i successi latitano da ancora maggior tempo.
Hu:
Del Festival di Sanremo è stata una delle rivelazioni con la sua “Abbi cura di te” che è riuscita, serata per serata, ad affermarsi all’interno di un gruppo di artisti e canzoni davvero agguerriti. All’esperienza sanremese viene fatta seguire la pubblicazione del disco ‘Numeri primi’ che, però, debutta soltanto alla posizione numero 62. Non è stato saggio far attendere il pubblico oltre un mese per il disco. Un’artista emergente come Hu aveva bisogno di sfruttare interamente l’onda festivaliera.
Ilario Luisetto
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