venerdì 22 Novembre 2024

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Raf, quindici anni di “Ouch!”

Album Amarcord: i dischi più belli da riascoltare

15 aprile 2004: Raffaele Riefoli, in arte Raf, pubblica la sua decima fatica discografica intitolata “Ouch!”,  rilasciata a distanza di tre anni dal grande successo ottenuto con “Iperbole”. Trascinato dal singolo “In tutti i miei giorni”, presente sia in apertura che in chiusura del disco con una versione più radiofonica (meno brillante dell’originale), l’album appare sicuramente più sperimentale e, proprio per questo motivo, poco immediato. Infatti mancano brani come “Infinito”, “Via”, “Nei silenzi”, “Vita, storie e pensieri di un alieno” e “La danza della pioggia”, che avevano nobilitato sia l’opera precedente che il rivoluzionario “La prova” del ’98.

Rispetto agli anni di collaborazione con Bigazzi, il cantautore pugliese ha acquisito maggiore originalità e padronanza dal punto di vista della scrittura, come si denota sin dal singolo apripista che non possiede un vero e proprio inciso, ma si lascia oltremodo ricordare e apprezzare come uno dei pezzi migliori del suo recente repertorio. “In tutti i miei giorni” è insindacabilmente il capolavoro del disco, perché evidenzia le importanti doti sia d’autore che d’interprete dell’artista, uscendo fuori dai soliti binari e dalle logiche del pop, in maniera lungimirante, rivoluzionaria e rispettosa del proprio passato.

Tra le tracce in scaletta, spiccano gli altri due singoli estratti “Superstiti” e “Aria da niente”, al pari di alcuni pezzi che avrebbero meritato di entrare in rotazione radiofonica, come “Milioni di cose che non ti ho detto mai” e “Estate in città”, firmata da Mario Venuti.

Al di là del titolo fumettistico, “Ouch!” è un disco concreto e realistico, che si dirige verso nuovi itinerari e soluzioni inedite, derivate da una ritrovata consapevolezza creativa e personale. Questo e molto altro ancora è Raf, uno dei pochi artisti nati e sopravvissuti dagli anni ’80, proprio perché ha saputo reinventarsi e mettere in discussione se stesso e la propria musica una volta passati di moda l’uso dei synth e dei jeans a vita alta.

Ouch! | Tracklist e stelline

  1. In tutti i miei giorni 
    (Raf)
  2. Superstiti 
    (Raf, Simone Papi, Simone Pinelli)
  3. Milioni di cose che non ti ho detto 
    (Raf)
  4. Il senso delle cose
    (Raf, Filippo Gatti, Giorgio Baldi)
  5. Estate in città 
    (Kaballà, Mario Venuti)
  6. Il prestigiatore 
    (Raf, Fabio Tettoni, Maurizio Filardo)
  7. Aria da niente 
    (Raf, Gianmarco Martelloni, Giorgio Baldi)
  8. Nessuno 
    (Raf, Orazio Grillo, Giorgio Baldi)
  9. Ouch 
    (Raf, Max Nardari)
  10. Mi fermo qui 
    (Raf, Orazio Grillo, Giorgio Baldi)
  11. In tutti i miei giorni (revolutionized) 
    (Raf)

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Nico Donvito

Nato a Milano nel 1986, è un giornalista attivo in ambito musicale. Attraverso il suo impegno professionale, tra interviste e recensioni, pone sempre al centro della sua narrazione la passione per la buona musica, per la scrittura e per l’arte del racconto. Nel 2022 ha scritto il libro "Sanremo il Festival – Dall’Italia del boom al rock dei Måneskin" (edito D’idee), seguito da "Canzoni nel cassetto" (edito Volo Libero), impreziosito dalla prefazione di Vincenzo Mollica, scritto a quattro mani con Marco Rettani. L'anno seguente, sempre in coppia con Rettani, firma "Ho vinto il Festival di Sanremo" (edito La Bussola), con introduzione curata da Amadeus e il racconto di trenta vincitori della rassegna canora. Tale opera si è aggiudicata il Premio letterario Gianni Ravera 2024.