giovedì 21 Novembre 2024

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“Sali (canto dell’anima)” è l’invito di una Anna Oxa ancora regina della voce – RECENSIONE

La recensione del brano che ha segnato il ritorno dell’iconica artista al Festival di Sanremo

“Sei la regina” ha urlato qualcuno dalla galleria del Teatro Ariston prima di una sua esibizione all’ultimo Festival di Sanremo 2023 con Sali (canto dell’anima)‘ e, in effetti, il ritorno di Anna Oxa su quel prestigioso palcoscenico ha ribadito ancora una volta un concetto mai in discussione. Canzone imponente, concettualmente alta, fare da vera diva ed una voce sublime ed arricchita negli anni dalla ricerca di un suono primordiale hanno fatto del “caso-Oxa” la vera calamita mediatica dell’ultima edizione della kermesse. Un dato questo che sottolinea come la classifica non sia sempre indicatore fedele dell’amore e dell’attenzione che il pubblico riserva agli artisti e alle canzoni.

L’invito a riscoprire l’umanità dell’essere umano |

Con le firme preziose di Francesco Bianconi dei Baustelle e di Kaballà, Anna Oxa ha coscritto un testo importante. Parole dense di quel senso che le canzoni contemporanee raramente riescono ad inserire tra i propri versi. Il panorama descritto è quello di un mondo in rovina con una realtà in preda alla falsità piuttosto che alla mancanza di dignità. In quest’atmosfera cupa sale l’invito a recuperare l’essenza originaria dell’essere umano: “sali e ritorna alla tua nascita”.

Per tornare a dare spazio a quella purezza e verità originaria occorre dar nuovamente respiro all’anima. Privandosi del superfluo e ritrovando fede nell’essenzialità della vita, l’uomo ha ancora la possibilità di salvarsi distinguendosi dall’inumano.

Il valore aggiunto |

In un messaggio testuale concettualmente alto ma reso narrativamente semplice ed essenziale, il vero valore aggiunto di “Sali (canto dell’anima)” risulta essere proprio Anna Oxa. L’artista di ‘Un’emozione da poco’ sa dare tutta se stessa alla canzone dimostrandola indissolubilmente legata a sé mediante la sua resa vocale. Fin dal principio, il pezzo è costellato di virtuosismi, echi e vibrati che soltanto una voce come quella della Oxa (la migliore del Sanremo 2023) è, ad oggi, in grado di proporre coraggiosamente sfuggendo dalle mode di un mercato appiattito su vocalità piatte e corrette dai software in post-produzione. Ed è proprio questa spinta al personalismo timbrico e vocale che rende l’interpretazione di Anna Oxa il vero centro catalizzatore di questo brano.

Padrona di una tecnica sopraffina, di una voce sempre autentica e riconoscibile e di un’aurea da vera artista ricercatrice della propria essenza musicale, Anna Oxa sa porsi al di sopra del tempo e del mercato proponendo un canto che mira a guardare oltre e a dar spazio a quella ricerca musicale ed interiore compiuta nel percorso della vita. In questo senso la musica onirica e solenne di Fio Zanotti aiuta il compito. Soprattutto grazie a ciò la Oxa ha la possibilità di porsi in continuità con quello che è stato il suo percorso di crescita artistica. Se il messaggio risulta in perfetta successione a quello dell’ultimo episodio musicale di Primo cuore (canto nativo), la forma-canzone recupera un ponte tra un universo pop e quella variazione etnica-lirica che la Oxa ha frequentato con assiduità nell’ultimo ventennio.

Ne esce un brano che è perfetta espressione del pensiero e del sentire artistico ed umano di Anna Oxa. Un brano che è anche il suo più alto compimento musicale. A distanza di dodici anni dall’ultima apparizione al Teatro Ariston, la sua voce si è fatta ascoltare nuovamente in una forma smagliante e, anzi, arricchita da nuove sfumature e consapevolezze. Arricchimenti che ne ribadiscono l’unicità e la incoronano nuovamente tra le regine della canzone italiana.

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Ilario Luisetto

Creatore e direttore di "Recensiamo Musica" dal 2012. Sanremo ed il pop (esclusivamente ed orgogliosamente italiano) sono casa mia. Mia Martini è nel mio cuore sopra ogni altra/o ma sono alla costante ricerca di nuove grandi voci. Nostalgico e sognatore amo tutto quello che nella musica è vero. Meno quello che è costruito anche se perfetto. Meglio essere che apparire.