lunedì 2 Dicembre 2024

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Sanremo 2025: un cast ancorato a un’estetica contemporanea, tra conferme e sorprese

Sanremo 2025 ha il suo cast: Carlo Conti ha annunciato i nomi dei big del suo quarto Festival, convincendo tutti, al netto dei soliti inguaribili detrattori

“Giù le mani da Carlo Conti”: alla vigilia di Sanremo 2025, in queste settimane di attesa per i nomi del cast del prossimo Festival, mi è capitato di ripetere più volte questa frase, quasi come fosse un déjà vu. Sì perché l’eredità lasciata da Amadeus al direttore artistico toscano è piuttosto complessa da gestire.

Così mi è capitato di pensare tra me e me: “ma lasciatelo lavorare in pace”, convinto che avrebbe fatto del suo meglio, nel solco di una positiva continuità. D’altronde è una lezione impartita dal grande Pippo Baudo, mentore sia di Conti che di Amadaus, quella di non andare a ritoccare troppo qualcosa che funziona.

Poi, è ovvio, ogni direttore artistico ci inserisce le proprie rifiniture, ma questo non è certo il momento delle grandi rivoluzioni: la macchina del Festival funziona sotto tutti i punti di vista, ma per alimentarla c’è bisogno dell’unico carburante di cui ha bisogno: la musica.

Bella o brutta che sia, la musica deve essere contemporanea, attuale, in linea con i tempi, per intercettare il pubblico di oggi e, possibilmente, anche quello di domani. Per farlo, Carlo Conti si è reso protagonista di una vera e propria impresa, contrariamente a quanto in molti si aspettavano da lui alla vigilia dell’annuncio del nomi dei big di Sanremo 2025.

Al netto dei soliti inguaribili detrattori, si può dire che il direttore artistico abbia ricevuto la fiducia degli spettatori, che lo aspettavano un po’ con i fucili puntati all’appuntamento del Tg1. In molti erano pronti a colpire, per via di un pregiudizio tutto italiano, ma alla fine, il buon Carlo, ha risposto semplicemente con il suo lavoro, proprio come aveva fatto nelle sue tre precedenti edizioni.

È chiaro, la situazione della musica tra il 2015 e il 2017 era ben diversa rispetto ad oggi, ma con i mezzi a sua disposizione, Carlo Conti aveva già in quell’occasione inaugurato una nuova stagione. Poi, Baglioni prima (specie con la vittoria di Mahmood con “Soldi” che ha cambiato sicuramente il corso del Festival) e Amadeus poi (con edizioni al top del top) hanno proseguito un percorso da lui stesso inaugurato.

Sanremo 2025: un cast variegato, possente e contemporaneo

In attesa di poter ascoltare le canzoni, che sicuramente sono la parte più importante, quella che ci permetterà in via definitiva di promuovere o di bocciare le scelte del direttore artistico, quello su cui ci possiamo basare oggi sono sicuramente i nomi. E non era facile metterne insieme così tanti e così forti, visto che molti artisti di punta a Sanremo ci sono stati di recente.

Nonostante questo, non lo dico per piaggeria, davvero, ma bisogna rendere merito a Carlo Conti, sia per i “no” illustri che si è trovato costretto a dover dire sia per essere riuscito a portare nel suo cast artisti e personaggi di rilievo. Sì perché nel 2025 sarebbe totalmente anacronistico considerare solo l’aspetto musicale, ci sono altri fattori che contano e hanno peso in qualsiasi ambito, compreso quello discografico.

Mi riferisco naturalmente ai vari Fedez e Tony Effe, alle polemiche che si porteranno dietro, ma se ci riflettiamo questo è sempre accaduto. Pensato al 1989 e alle critiche mosse nei confronti di Jovanotti, idolo dei giovanissimi di quell’epoca, ma che veniva tacciato come distruttore della musica. Pensiamo al percorso che ha fatto, lui come tanti altri, prima di scagliarci contro qualcosa che non capito o che semplicemente non ci piace.

Tra le medagliette di Carlo Conti ci sarà il debutto in gara del primo progetto di un producer con vari featuring, in 75 anni non era mai capitato. Parlo naturalmente di Shablo con Guè, Joshua e Tormento, un quartetto che desta sicuramente grande curiosità.

Il rap sarà rappresentato in tutte le sue sfaccettature anche dai debutti di Bresh ed Emis Killa, oltre che dai ritorni di Willie Peyote, Rkomi e Rocco Hunt. Chissà cosa proporrà questa volta Achille Lauro, ci auguriamo tutti una ballata in stile “Amore disperato”, così come, al contrario, da Irama sarebbe auspicabile un pezzo più di impatto rispetto alle ultime ballad, in altre parole: più “La genesi del tuo colore” e meno “Ovunque sarai” o “Tu no”. Per puntare alla vittoria, c’è bisogno di una sorpresa.

Molto quotato naturalmente Olly, che all’inizio aveva smentito una sua partecipazione, ma che poi con la canzone giusta si è poi ricreduto. Tornano i Coma_Cose per la terza volta in cinque anni, mentre le band rivali saranno due: da una parte i Modà e dall’altra i The Kolors. Tra i monumenti della canzone italiana, nona partecipazione per Marcella Bella e ottava per Massimo Ranieri, con un brano di Tiziano Ferro. Altre penne di rilievo quelle di Blanco e Mahmood, vincitori nel 2022 con “Brividi”, tornano in coppia in veste di autori di Noemi.

Oltre a Irama e ai The Kolors, direttamente dallo scorso fortunato anno, arrivano anche Rose Villain e Clara, entrambe in cerca di una definitiva consacrazione. Curiosità attorno alle presenze di Serena Brancale e Joan Thiele, così come trovo apprezzabile la scelta del direttore artistico di dare un’opportunità a Sarah Toscano, vincitrice dell’ultima edizione di Amici, certi che abbia saputo individuare la canzone giusta per giocarsi al meglio questa occasione.

Sanremo 2025 sarà ricordato poi per la presenza dei cantautori, quelli che molti qualificano con l’aggettivo “impegnati”. Pensiamo al debutto di Brunori Sas o al graditissimo ritorno di Simone Cristicchi. Un’altra medaglietta sul petto di Carlo Conti sarà sicuramente l’aver sdoganato al grande pubblico Lucio Corsi, il grande pubblico ha bisogno di conoscere la sua musica, cosa che non sarebbe mai accaduta senza un passaggio di questo genere, a causa della velocità e della pigrizia che caratterizzano l’epoca attuale.

Apprezzato ritorno anche per Francesco Gabbani, che ad oggi possiede una media sanremese invidiabile: due vittorie e un secondo posto, un po’ come Francesca Michielin, anche lei protagonista di due medaglie d’argento con le sue precedenti partecipazioni. Fari puntati anche sul ritorno di Elodie, così come sul secondo passaggio in Riviera di Gaia.

E infine c’è lei, Giorgia, che decide di rimettersi in gara a trent’anni dalla vittoria di “Come saprei” e a due anni di distanza dalla non fortunatissima rentrée con “Parole dette male”. Questa volta siamo certi che la scelta di rimettere piede sul palco dell’Ariston sia stata ponderata e voluta fino in fondo, anche grazie al positivo momento che sta vivendo la cantante romana dopo l’uscita del singolo “Niente di male” e con la sua indovinata esperienza da conduttrice di X Factor.

Insomma, non saremo alle porte di una nuova era, ma piuttosto di un consolidamento e di una fase transitoria, ma di sicuro Carlo Conti ha messo in piedi un cast variegato e contemporaneo. Il ruolo dei cantanti e delle canzoni continuerà ad essere più che mai centrale, grazie a un cast che riflette i gusti e gli ascolti dell’attuale periodo storico, accontentando i gusti del variegato pubblico generalista, rappresentando le tendenze del momento, strizzando l’occhio ai giovanissimi, ma correndo il rischio di proporre anche qualcosa di insolito. Per il momento, il trailer di Sanremo 2025 lascia auspicare la fila al botteghino, ma prima di parlare di risultati e di incassi, restiamo in attesa delle canzoni, della loro efficacia e della loro bontà.

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Nico Donvito

Nato a Milano nel 1986, è un giornalista attivo in ambito musicale. Attraverso il suo impegno professionale, tra interviste e recensioni, pone sempre al centro della sua narrazione la passione per la buona musica, per la scrittura e per l’arte del racconto. Nel 2022 ha scritto il libro "Sanremo il Festival – Dall’Italia del boom al rock dei Måneskin" (edito D’idee), seguito da "Canzoni nel cassetto" (edito Volo Libero), impreziosito dalla prefazione di Vincenzo Mollica, scritto a quattro mani con Marco Rettani. L'anno seguente, sempre in coppia con Rettani, firma "Ho vinto il Festival di Sanremo" (edito La Bussola), con introduzione curata da Amadeus e il racconto di trenta vincitori della rassegna canora. Tale opera si è aggiudicata il Premio letterario Gianni Ravera 2024.