venerdì 22 Novembre 2024

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Shade e Federica Carta: “A Sanremo senza farlo apposta” – INTERVISTA

L’incontro con i due giovani artisti al loro esordio sul palco dell’Ariston con “Senza farlo apposta”

Sarà della partita di Sanremo 2019 l’ormai affiatata e rodata coppia composta da Shade e Federica Carta, artisti sul palco e amici nella vita, già protagonisti della hit multiplatino “Irraggiungibile”, con la quale hanno svettato nelle classifiche per intere settimane. La loro “Senza farlo apposta” promette di imporsi come una delle maggiori proposte ad alto tasso radiofonico della prossima edizione del Festival, in scena al Teatro Ariston dal 5 al 9 febbraio. Struggente ma al tempo stesso molto orecchiabile, la canzone è stata scritta dallo stesso rapper torinese a quattro mani con Jacopo Ettore, musicata e prodotta da Giacomo “Jaro” Roggia. In occasione di questo atteso debutto in riviera, abbiamo incontrato per voi i due talentuosi artisti, per carpire le emozioni e il loro stato d’animo alla vigilia di questo nuovo importante impegno.

Ciao ragazzi, partiamo naturalmente da “Senza farlo apposta”, brano con cui parteciperete al prossimo Festival di Sanremo, cosa potete anticiparci a riguardo?

Shade: «E’ una canzone d’amore, un amore struggente, un amore non particolarmente felice, ma non è vissuto con negatività, anzi, quasi con un sorriso amaro, un modo di affrontare una delusione con maturità e caparbietà. E’ una sorta di “Irraggiungibile” 2.0, molto più evoluta dal punto di vista musicale per agevolare l’adattamento con l’orchestra. Abbiamo lavorato molto sul testo, da qualche nota vocale su WhatsApp è nato tutto, Fede ha saputo far suo questo brano alla grande».

Federica Carta«Ci sono abbastanza parti condivise per poterlo chiamare duetto, canterò nel ritornello ma non solo, le nostre voci si incastreranno più volte. Rispetto ad “Irraggiungibile” non è un featuring, ci siamo entrambi allo stesso modo, direi fifty-fifty, le nostre voci stanno bene assieme. Abbiamo lavorato parecchio ed effettuato diverse modifiche, le parole del bridge le abbiamo scritte insieme. E’ bello vedere all’opera un artista come Vito, che scrive in maniera incredibile e, di fatto, tutte le sue canzoni hanno ottenuto risultati straordinari, ho solo da imparare da un genio come lui».

Se dovessimo utilizzare un termine cinematografico, in che modo definireste questo pezzo rispetto alla vostra precedente collaborazione di “Irraggiungibile”? Un sequel, un prequel, un reboot, un remake…

Shade: «Forse… è proprio un altro film. Personalmente sono un grande fan di “Titanic”, ecco questa nuova canzone è “The Notebook”, altra pellicola per il quale ho versato quintali e secchiate di lacrime».

Federica Carta: «Tutte cose molto allegre (ride, ndr)».

Shade: «Diciamo che è un’altra storia, altrettanto particolare e struggente, sono due film dello stesso genere, ma completamente opposti, “Irraggiungibile” si rivolgeva ad un pubblico più adolescenziale, con “Senza farlo apposta” abbiamo cercato di utilizzare un linguaggio universale per far sì che chiunque possa immedesimarsi nelle parole che compongono il testo».

Cosa aggiunge questo “film” ai vostri rispettivi percorsi?

Shade: «Speriamo qualche Oscar (ride, ndr)».

Federica Carta: «Lo considero un brano più adulto, “Irraggiungibile” è stato un buon punto di partenza, in questi mesi siamo cresciuti insieme alla nostra musica, questo pezzo rispecchia la parte più matura del nostro carattere».

Shade: «Sì, perché non sembra ma siamo anche maturi a volte (sorride, ndr), in particolare lei che è la più giovane in gara. Una cosa che mi ha sempre colpito di Fede è il fatto che fosse una persona molto matura, soprattutto per la sua età e specialmente per il successo che ha avuto, perché montarsi la testa è un attimo, è sempre rimasta con i piedi ben piantati per terra».

Un ricordo e una canzone che vi legano al Festival di Sanremo?

Federica Carta: «Non ero ancora nata, ma sono molto legata a Laura Pausini, l’ho amata sin da piccola. Sicuramente “La solitudine”, brano che ha vinto nel ’93 la categoria giovani, è un pezzo che mi ha sempre accompagnata, insieme a tante altre sue canzoni».

Shade: «Non è che io abbia guardato così tante edizioni, ma mi viene in mente “Occidentali’s karma” di Gabbani, un brano completamente diverso dagli altri in gara, divertente e molto ironico, in qualche modo vicino al mio modo di scrivere, poi ho conosciuto Francesco e l’ho trovato una persona piacevole, ci siamo trovati… e non solo per la nostra comune fede calcistica (ride, ndr)».

Per entrambi si tratta di un esordio al Festival, come vi state preparando psicologicamente? Ad ansia come siete messi?

Shade: «Realizzando le interviste ai protagonisti per Spotify, lo scorso anno ho visto che tipo di calderone è il Festival, già da inviato è stata tosta, non voglio immaginare come sarà da cantante in gara. Sanremo è la Champions League dell’ansia, ma non voglio pensarci, voglio godermi quest’esperienza step by step».

Federica Carta: «Più volte ho immaginato questo momento, ho vissuto nella mia testa il viaggio verso Sanremo, anche prima di avere l’ufficialità di partecipare. Che dire… è un sogno che si realizza. Un po’ di ansia c’è ma, essendo in due, riusciamo a compensarci e ad aiutarci a vicenda».

Quali sono i vostri rispettivi progetti discografici post-sanremesi?

Shade: «Il mio album sarà un repack, si chiama “Truman Sanremo Edition”, lo so non è un titolo molto fantasioso, ma graficamente ci saranno delle sorprese, nella copertina abbiamo cambiato un po’ di cose. All’interno ci saranno quattro inediti, “Senza farlo apposta” più altri tre brani che mi piacciono tantissimo e che considero tra i migliori che io abbia realizzato sino ad ora, ci sono dei valori aggiunti non indifferenti. Mi riferisco ad un pezzo in particolare, nel quale ho raccontato per la prima volta la storia della mia vita, nella musica ho sempre cercato di tenere fuori le cose brutte, mentre in questa canzone mi sono sbottonato del tutto».

Federica Carta: «Ho in programma un progetto al quale sto già lavorando, ovviamente dopo la notizia di Sanremo abbiamo accelerato la produzione. Nel cassetto avevo alcuni brani che ho scritto nel corso dell’anno precedente, si tratterà di un assaggio del disco che arriverà più in là. Secondo me è un ottimo lavoro e rappresenta appieno la mia crescita artistica rispetto a “Molto più di un film”. Ci saranno sette brani, tra cui quattro inediti».

Al di là della possibilità di sbancare il Festival e finire catapultati al primo posto, cosa rappresenterebbe per voi la vittoria più importante? Il riconoscimento, il traguardo, l’obiettivo finale per il quale partecipate a Sanremo?

Shade «Con questa canzone ci piacerebbe arrivare ancora una volta dritti al cuore delle persone, proprio com’è successo con “Irraggiungibile”, che possa magari aiutarle nei momenti negativi della loro vita sentimentale e non».

Federica Carta: «Per noi è un sogno partecipare, non immaginavamo di essere selezionati, è stata una sorpresa grandissima, tant’è vero che abbiamo assistito alla notizia insieme, perché ci eravamo dati appuntamento per piangere e consolarci dopo l’esclusione (ride, ndr). Esserci è la nostra vittoria».

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Nico Donvito

Nato a Milano nel 1986, è un giornalista attivo in ambito musicale. Attraverso il suo impegno professionale, tra interviste e recensioni, pone sempre al centro della sua narrazione la passione per la buona musica, per la scrittura e per l’arte del racconto. Nel 2022 ha scritto il libro "Sanremo il Festival – Dall’Italia del boom al rock dei Måneskin" (edito D’idee), seguito da "Canzoni nel cassetto" (edito Volo Libero), impreziosito dalla prefazione di Vincenzo Mollica, scritto a quattro mani con Marco Rettani. L'anno seguente, sempre in coppia con Rettani, firma "Ho vinto il Festival di Sanremo" (edito La Bussola), con introduzione curata da Amadeus e il racconto di trenta vincitori della rassegna canora. Tale opera si è aggiudicata il Premio letterario Gianni Ravera 2024.