Recensione del nuovo singolo del cantautore in compagnia di Mace
Brazil è il titolo del nuovo singolo di Venerus realizzato in collaborazione con Mace, ormai compagno fisso della sua musica, disponibile a partire da venerdì 20 agosto in tutte le radio come nuovo estratto dall’album di debutto del cantautore intitolato Magica musica, pubblicato per Asian Fake lo scorso 19 febbraio (qui la nostra recensione). Già anticipato dai singoli ‘Canzone per un amico’ e ‘Ogni pensiero vola’ e promosso in radio dal singolo estivo ‘Appartamento‘ in compagnia con Frah Quintale, ecco dunque un nuovo capitolo radiofonico per il poliedrico cantautore e musicista milanese.
Con ‘Brazil’ Venerus si conferma uno degli artisti più interessanti dell’anno. Un brano che rispetta perfettamente tutti i canoni delle idee musicali del suo autore. Un viaggio sonoro tra le note composte dallo stesso Venerus e la base curata dall’inseparabile amico e collega Mace, compagno di viaggio perfetto per entrare nel mondo del cantautore lombardo. All’interno di questo nuovo singolo si può percepire tutta la voglia di Venerus di spingersi oltre le classiche idee di musica che si trovano oggi in Italia, senza la minima paura di sperimentare. La sua voce si “incolla” in una maniera quasi magnetica al beat, in modo da dare all’ascoltatore l’idea di trovarsi all’interno di un preciso immaginario musicale. Venerus non ha paura di risultare “complesso” e allo stesso tempo non ha timore di lasciare “scorrere” la base quando ne sente la necessità.
‘Brazil’ è un brano per tutte le stagioni: calmo, ma allo stesso tempo denso di sfumature da cogliere. Il testo è semplice ma al suo interno si può percepire tutta la capacità dell’artista di raccontare la sua visione del mondo attingendo da un immaginario ben preciso. Come tutto il resto dell’album anche questo brano si concentra su alcuni temi ricorrenti come la notte, lo spazio e il cosmo. Venerus compie questo viaggio consapevole dei suoi punti di forza e delle sue debolezze, mischiando conscio ed inconscio in un susseguirsi di immagini quotidiane che si fanno carico ogni volta di nuovi significati.
‘Brazil’ è un piccolo gioiello in un album pieno zeppo di perle più o meno nascoste che testimoniano tutto il talento di un artista venuto finalmente alla ribalta dopo anni passati a cercare la propria strada. Ora quella strada è tracciata e il viaggio è cominciato. Il disco e il successivo tour ne sono la più naturale conseguenza. Venerus sa quello che vuole comunicare e non ha paura delle modalità scelte per farlo.
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Brazil | Audio
Brazil | Testo
Accendi di notte la luce per non pensare
Bevi dalla fonte, ti bagni di un solo umore
Mi stringi più forte e non vuoi più riposare, tanto non ci riesci mai
Il sole già sorge, la stanza è di ogni colore
Accompagni le porte, hai paura di ogni rumore
Respiri più forte, e non vuoi più riposare, tanto non ci riesci mai
Se in tutto l’universo sembriamo ancora soli
Pensa a quant’è difficile trovarsi e dal buio uscire fuori
Ed io rimango chiuso in camera da solo, e lascio fuori tutto il mondo
E cerco tra le note un altro modo per ritrovarmi fino in fondo
E di notte mi sentono urlare
Perché ho scritto una nuova canzone
Le mie dita camminan da sole
La mia voce comincia a far male
E di notte mi sentono urlare
Perché ho scritto una nuova canzone
Le mie dita camminan da sole
La mia voce comincia a far male
Accendi di notte la luce per non pensare
Bevi dalla fonte, ti bagni di un solo umore
Mi stringi più forte e non vuoi più riposare, tanto non ci riesci mai
Il sole già sorge, la stanza è di ogni colore
Accompagni le porte, hai paura di ogni rumore
Respiri più forte, e non vuoi più riposare, tanto non ci riesci mai
eppure nel silenzio
(Uh) riesco a distinguere chi resta più solo
Uh, ah, ah, ah, uh
È così umano perdersi, ci vuol poco, credimi
Ah, ah
E come ciò che affonda non torna su
Mi manca spesso l’aria e non penso più
Mi sento venir meno, un po’ più leggero
E intorno a me lo spazio si restringe, sai
E come un astronauta che è andato su
Mi guardo da lontano e non sento più
Il rumore dei pensieri, dei miei problemi
Ma fuori non c’è l’aria e non respirerò più
E di notte mi sentono urlare
Perché ho scritto una nuova canzone
Le mie dita camminan da sole
La mia voce comincia a far male
E di notte mi sentono urlare
Perché ho scritto una nuova canzone
Le mie dita camminan da sole
La mia voce comincia a far male
Uh (mhm, mhm, mhm, mhm, mhmh)
Uh (mhm, mhm, mhm, mhm, mhmh) uh
Uh
Uh
Uh
Uh
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