giovedì 21 Novembre 2024

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Virginio e la libertà di sbagliare concedendosi all’ultimo “CubaLibre” – RECENSIONE

In radio dal 7 giugno “CubaLibre”, il brano del cantautore vincitore della decima edizione di “Amici”

Mettere su un pezzo indie e smettere di chiedere quindi, tutto è possibile con un buon “CubaLibre”! Questo il titolo del nuovo singolo di Virginio, pezzo che segue lo stesso filo logico-musicale dei precedenti Semplifica e Rischiamo tutto, che rappresentano l’inizio del nuovo percorso sonoro dell’artista. Laddove molti suoi colleghi hanno fallito, riesce nell’intento di suonare pop servendosi dell’elettronica in maniera efficace e posata, senza venirne totalmente assorbito o uscirne snaturato. Ispirato da una vacanza a L’Avana, il brano è arrivato a distanza di tempo, la sua essenza è stata lasciata lievitare, caratteristica che si percepisce sin dal primo ascolto, soprattutto al giorno d’oggi dove si respirano troppe improvvisazioni e poca struttura nella stragrande maggioranza delle canzoni.

Si tratta dell’ennesima scelta azzeccata per Virginio (qui la nostra recente intervista), che sta costruendo il suo personale mosaico di canzoni tassello dopo tassello, non lasciandosi contaminare dalle mode, ma sperimentando una nuova interessante chiave di lettura. Il risultato? CubaLibre è un brano estivo ma non pensato per la bella stagione, che non parla direttamente d’estate bensì della libertà e della spensieratezza tipiche di questo assolato periodo dell’anno.

Dopo aver invitato l’ascoltatore a rendere più semplice il proprio quotidiano e dopo aver sviscerato le incertezze spronandolo a rischiare, Virginio prosegue il suo personale viaggio direzione-consapevolezza parlando della libertà di sbagliare, del sacrosanto diritto di commettere errori per poi imparare dalle inevitabili conseguenze e arrivare a nuove ponderate conclusioni. In tal senso “CubaLibre” non è che un pretesto alcolico per lanciare un messaggio positivo e, per certi versi, illuminante… soprattutto in questo preciso momento storico dove sembriamo non essere più padroni delle nostre scelte, in cui siamo costretti a ballare “i pezzi di un’altra estate”.

Cubalibre | Video

Cubalibre | Testo

Oggi metti su un pezzo indie
e smetti di chiedere quindi
e cerca solo di portare avanti
solo le cose in cui credi
solo le cose importanti
scrivi solo storie che vivi
ma non ti preoccupare se cadi
l’importante è sapere sempre che sarai solo
a rimetterti in piedi

E se pensare non serve più a niente
io voglio perdermi in mezzo alla gente
sentire la musica nella mente
sono leggero e dimentico tutto
come un randagio con il cuore disfatto
mi alzo e comincio a girare tutto

Giuro sull’ultimo cuba libre
le mie paranoie saranno andate
e ballo più forte di te, più forte di te
i pezzi di un’altra estate

Giuro sull’ultimo cuba libre
le mie paranoie le ho già scordate
e ballo più forte di te, più forte di te
sull’ultimo cuba libre, sull’ultimo cubalibre
sull’ultimo cuba libre, sull’ultimo
sull’ultimo, l’ultimo

In quello che dico ci credo
vorrei vedessi quello che vedo
capire che non è sempre chiaro capire
cosa sia giusto che cosa sbagliato
a riva ci si arriva nuotando e
nonostante il mare sia contro
tu dimmi cosa vuoi adesso
cercare la luce o restare sul fondo

Quando se pensare non serve più a niente
io voglio perdermi in mezzo alla gente
sentire la musica nella mente
sono leggero e dimentico tutto
come un randagio con il cuore disfatto
stanotte continuo a girare tutto

Giuro sull’ultimo cubalibre
le mie paranoie saranno andate
e ballo più forte di te, più forte di te
i pezzi di un’altra estate

Giuro sull’ultimo cuba libre
le mie paranoie le ho già scordate
e ballo più forte di te, più forte di te
sull’ultimo cuba libre, sull’ultimo cubalibre
sull’ultimo cuba libre, sull’ultimo
sull’ultimo, l’ultimo

Un ultimo cuba libre, un ultimo cubalibre
un ultimo cuba libre , un ultimo cubalibre

Giuro sull’ultimo cubalibre
le mie paranoie saranno andate
e ballo più forte di te, più forte di te
i pezzi di un’altra estate

Giuro sull’ultimo cubalibre
le mie paranoie le ho già scordate
e ballo più forte di te, più forte di te
sull’ultimo cuba libre, sull’ultimo cuba libre
sull’ultimo cuba libre, sull’ultimo
sull’ultimo, l’ultimo

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Nico Donvito

Nato a Milano nel 1986, è un giornalista attivo in ambito musicale. Attraverso il suo impegno professionale, tra interviste e recensioni, pone sempre al centro della sua narrazione la passione per la buona musica, per la scrittura e per l’arte del racconto. Nel 2022 ha scritto il libro "Sanremo il Festival – Dall’Italia del boom al rock dei Måneskin" (edito D’idee), seguito da "Canzoni nel cassetto" (edito Volo Libero), impreziosito dalla prefazione di Vincenzo Mollica, scritto a quattro mani con Marco Rettani. L'anno seguente, sempre in coppia con Rettani, firma "Ho vinto il Festival di Sanremo" (edito La Bussola), con introduzione curata da Amadeus e il racconto di trenta vincitori della rassegna canora. Tale opera si è aggiudicata il Premio letterario Gianni Ravera 2024.