Dopo Jovanotti anche Antonacci abbandona la produzione di Michele Canova: è finita la sua era?
Michele Canova Iorfida nasce a Padova ma deve la sua fortuna alla discografia milanese ed in particolare ad una delle discografiche più importanti del nostro mercato negli anni ’90: Mara Maionchi. La signora che oggi siede dietro il bancone di X-Factor all’epoca riuscì a far produrre alla EMI il giovane Tiziano Ferro per farlo debuttare con il grandioso successo di Rosso Relativo nel 2001. A produrre quel singolo (e poi l’intero album) fu chiamato proprio l’altrettanto giovane Michele Canova Iorfida, desideroso di guadagnarsi un posto proprio nel mondo della produzione discografica italiana ed internazionale. Da allora sono passati più di 15 anni e i due di strada ne hanno fatta parecchia: Ferro è probabilmente la punta di diamante del nostro pop attuale, Canova è il numero 1 dei produttori italiani.
Spostatosi a Los Angeles da qualche anno il guru veneto è riuscito a conquistare, partendo dai successi di Tiziano, la fiducia delle etichette discografiche e degli artisti stessi che con lui sono certi di trovare suoni attuali e contemporanei che permettano di rimanere al passo con i tempi. Il primo a capire tutto ciò fu Eros Ramazzotti che fin dal 2003 ci si affidò venendo in breve tempo seguito da Adriano Celentano, Jovanotti, Fabri Fibra, Biagio Antonacci, Giorgia, Marco Mengoni, Alessandra Amoroso, Francesca Michielin, Patty Pravo e tanti altri. Un’infinita gioia l’essere il produttore più in voga d’Italia che, per forza di cose, si coniuga alla lunga serie di critiche che questo comporta: l’accusa comune dell’omologazione sonora di artisti tra loro molto diversi da tempo fa capo proprio al re dei produttori.
Delle ultime settimane è, però, la notizia (che potete rileggere nel dettaglio qui) che Jovanotti produrrà il suo prossimo album con Rick Rubin lasciando quindi Canova per la prima volta dopo 12 anni di attività insieme. A questo fa seguito il non meno clamoroso addio di Biagio Antonacci che ha deciso di affidarsi a Fabrizio Ferraguzzo dopo 3 album prodotti dal re Mida veneto. Che sia finita la gloriosa era d’oro di Michele Canova Iorfida?
Certo, per chi se ne va c’è chi arriva e Canova può ora annoverare tra i suoi “prodotti” anche i nomi di Gianna Nannini, che ha scelto di mettere da parte il suo abituale produttore inglese, e di Nina Zilli, che ritorna dopo una parentesi a collaborare con lui. Nei prossimi mesi, poi, si aggregheranno anche Annalisa ed Elodie ma sono davvero questi i nomi che bilanciano le due pesanti “perdite” per Canova?
Di certo per una delle personalità più importanti della nostra musica tutto ciò costituirà una sfida e una fonte di nuovi stimoli: riuscirà nuovamente il miracolo avvenuto 15 anni fa? Riuscirà il guru veneto a fare di nomi di media-piccola taglia dei colossi del nostro pop come fece con Ferro ai suoi esordi? Staremo a vedere.
Ilario Luisetto
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