Chi si appresta a far la propria mossa sul tabellone del Festival
Chi non ha mai provato a mettere in campo tutto il proprio spirito imprenditoriale sfidando parenti ed amici a Monopoli? L’autunno è ormai alle porte ed il tempo di rispolverare i vecchi e cari giochi da tavolo è, forse, arrivato anche se oggi, probabilmente, vanno più di moda playstation o altri aggeggi tecnologici vari. Claudio Baglioni, però, si sa, preferisce i ricordi di giovinezza alle ultime tendenze contemporanee. Tanto meglio se poi con tale scelta può rimettere in campo anche la sua passione per case, alberghi ed abitacoli che gli derivano dalla sua laurea in architettura a cui tanto tiene. Ed è così che sul tavolo del suo studio il Direttore Artistico del nuovo Festival di Sanremo ha piazzato un grande tabellone di Sanremopoli, una versione tutta nuova del tradizionale scacchiere del gioco da tavolo. Chi riuscirà ad arrivare al “VIA” con il proprio patrimonio intatto?
In questo primo vero grande “listone” che tradizionalmente proponiamo con il riaprirsi della stagione discografica proviamo a buttare l’occhio su quegli artisti che tenteranno di tirare i dadi del prossimo Festival sperando di non capitare in prigione o nell’indesiderato “ritorna al via” ma puntando, piuttosto, a mettere su casa nei terreni più prestigiosi. Partendo dalle caselle più “povere” tentiamo di proporre una successione di nomi che al Festival potrebbero tentare di rivolgersi posizionandoli in base ad un mix tra probabilità di accedervi e risonanza del proprio nome.
Vicolo Corto – Vicolo Stretto:
Si devono accontentare della speranza senza crearsi, ahimè, troppe illusioni. Per un motivo o per un altro le loro chance di approdare all’Ariston per questa partita non sembrano molte eppure è certo che sia Tony Maiello che Iva Zanicchi ci proveranno. Lui negli ultimi 3 anni ha collezionato innumerevoli successi come autore eppure ancora aspetta di approdare tra i big dopo aver trionfato nelle Nuove Proposte nel 2010 senza, però, ricevere la chance di confermarsi. Lei ha pubblicamente dichiarato di voler tornare al Festival a 50 anni di distanza da Zingara, uno dei brani con cui vinse uno dei suoi 3 leoni d’oro. La canzone già c’è ed è l’ultimo inedito di Luis Bacalov ma è lei stessa a dire “spero Baglioni si metta una mano sul cuore” sconfessando la propria fiducia.
Tra gli altri in coda per un tentativo ci saranno anche Alessandro Casillo, stesso caso di Maiello con l’aggravante di aver ormai completamente perduto la popolarità del 2012 quando vinse il Festival tra i giovani e di essersi allontanato dalle scene totalmente per 4 anni, e Einar, uno degli ultimi prodigi scoperti da Amici che, però, non sta collezionando brillanti risultati di vendita richiedendo già un miracolo per salvare una carriera appena iniziata.
Da capire, invece, quelle che saranno le mosse di Virginio, prepotentemente ritornato in scena con Semplifica dopo un ottimo percorso come autore, e Loredana Errore, uno di quei nomi che il Festival lo sogna da anni ma che non è mai riuscita a calcare l’Ariston: difficile credere che lo possa fare quest’anno quando, apparentemente, è ancora senza etichetta discografica e totalmente fuori da ogni circolo musicale che conta.
Bastioni Gran Sasso – Viale Monterosa – Viale Vesuvio:
Per la serie “difficile ma non impossibile” i nomi sono parecchi e vanno a coinvolgere soprattutto gli artisti di etichette indipendenti che, si sa, per accedere al Festival hanno sempre qualche difficoltà in più. Aprono la serie gli artisti storici come Fausto Leali, bocciato da una serie infinita di anni ma quanto mai determinato a tornare sul palco dell’Ariston a distanza di 30 anni dalla storica vittoria con Ti lascerò in duetto con Anna Oxa. Con lui, quasi per ironia della sorte, condividono il destino anche parecchi colleghi di “Ora o mai più“: Michele Zarrillo manca da 2 anni e un nuovo progetto potrebbe essere pronto, Marcella Bella ci vuole andare da precchio e sicuramente ritenterà e poi c’è Lisa, la vincitrice del talent che, sembrava, potesse essere rilanciata nel mercato salvo poi abbattersi in un inedito davvero insufficiente. Presentasse una bella canzone potrebbe avere anche qualche chance…
Tra gli altri un tentativo lo faranno anche i nuovi Matia Bazar, ormai fin troppo snaturati nella formazione ed esclusivamente sorretti dal marchio che conservano pur vantando un’ottima nuova vocalist, ed Alexia, che il produttore Mario Lavezzi (che lo scorso anno accompagnò Ornella Vanoni) ha promesso di voler rilanciare. Anche L’Aura tornerà a proporsi dopo che lo scorso anno fu bocciata con un brano curato dal produttore Luca Chiaravalli. Come lei anche Le Deva torneranno a ripresentare, dopo la stroncatura sul filo del rasoio della scorsa annata, la propria candidatura per proporre al Festival un complesso tutto al femminile e svoltare finalmente sul piano discografico.
Per la serie talent arriveranno sicuramente i tentativi dei La Rua che lo scorso anno, malgrado non poca insistenza dell’etichetta discografica, non riuscirono ad accedere in coppia con Federica Carta con il brano “Sull’orlo di una crisi d’amore”. A giugno hanno pubblicato un EP di soli 6 pezzi: troppo poco per un disco atteso da due anni. Riedizione prevista e voluta con il lancio dell’Ariston. Tra le voci novizie ci sarà il tentativo anche di Carmen Ferreri che, però, paga lo scotto di una mancata affermazione dopo Amici e della scarsa propensione di Baglioni di accogliere i neo-talent. Sul versante rap da capire se arriveranno le proposte di due ex come Raige e Moreno entrambi orfani delle rispettive ex etichette che, in quanto major, li avevano piazzati rispettivamente nel 2015 e nel 2017. Tornarci, nel caso fosse in programma, sarebbe più difficile.
Via Accademia – Corso Ateneo – Piazza Università:
Trattative perlomeno possibili potrebbero e dovrebbero essere previste per una qualche partecipazione di nomi di cui da qualche tempo si hanno perso le tracce ma conservano un indiscusso “fascino”. E a questo proposito va citata Irene Grandi che dopo la svolta ultra-pop del 2015 è letteralmente scomparsa musicalmente. A cadenza biennale (come quasi sempre è successo) potrebbe far ritorno in Riviera anche Irene Fornaciari che pare prendere vita, dal punto di vista discografico, solo in occasione della kermesse malgrado il suo innegabile valore. E, per concludere, la schiera di donne di un certo valore perchè non pensare ad Amara che qui ha spiccato un timido volo con Credo nel 2015 per poi essere esclusa dai giochi (ingiustamente) nel 2017 insieme a Paolo Vallesi con la bella “Pace”. La sua penna non potrebbe essere certamente ignorata.
A proposito di penna, e quindi di cantautori, Sanremo continua a restare il chiodo fisso di Pierdavide Carone che ormai da anni ha nel cassetto il successore del bell’album “Nanì e altri racconti”, ultima scommessa di Lucio Dalla che proprio a Sanremo presentò con l’intensa e riuscitissima Nanì. Per lui l’ostacolo rimane la poca “potenza” della sua etichetta anche se la canzone già c’era lo scorso anno. Altre firme intriganti potenzialmente interessate sono quelle de Il Cile, ancora troppo nel limbo per sentirsi affermato, Briga, ampiamente deluso dai risultati sottotono del suo ultimo album che con grande capacità l’ha proposto cantautore pop sopraffino, e Morgan, che lo scorso anno sollevò il polverone per l’esclusione della sua canzone più bella di sempre. Tra i tre, forse, le chance maggiori ce le ha proprio l’ex rapper.
Le belle voci, invece, puntano tutte le proprie fiches su Valerio Scanu, che da tempo prepara un ambizioso progetto orchestrale con il maestro Peppe Vessicchio ma che dovrà fare i conti, come al solito, con l’ostruzionismo delle major senza poter contare, come l’ultima volta, sul lancio televisivo di Tale e quale show, e Federica Carta, tornata in studio con Danti e Shade magari per una “Irraggiungibile 2.0″ da consegnare al Festival sperando in una doppia consacrazione al prezzo di una. Nuovi tentativi arriveranno sicuramente anche dai “futuristi” Lele, che dalla sua vittoria melodica (ed inosservata) del 2017 ha totalmente stravolto il proprio repertorio pur non trovando adeguata risposta, e Thomas, altro escluso dello scorsa annata malgrado non poche insistenze. E Raphael Gualazzi che fa? Si presentasse probabilmente entrerebbe ma la Sugar temo abbia altri programmi…
Via Verdi – Corso Raffaello – Piazza Dante:
“Ci si riprova sempre” potrebbe essere il motto di chi dal Festival non sa stare lontano come, ad esempio, Alessio Bernabei che alla kermesse vorrebbe far ritorno anche per l’edizione 2019 dopo avervi partecipato per tre annate di fila tra il 2015 e il 2017. Il cantautore laziale par aver rinnegato il passato per guardare avanti con più maturità ed il suo nuovo album in uscita lo testimonia fin dal primo singolo. Peccato che il disco, che arriva a due anni e mezzo dal precedente, ha appena 6 brani ed Alessio abbia già promesso una “seconda parte”. Più scontato di così… Tra gli strani progetti ci sono anche quelli di Baby K, che di certo non può basare tutta la propria carriera solo sui tormentoni estivi, Francesca Michielin, che al Festival non vuole tornarci ma ha bisogno di conferme, e Nesli, il cui disco prende pian piano forma contemporaneamente allo sgretolarsi di tutta la sua fan base. Uno dei tre proverà?
Di ritorno sarebbe anche la cara Bianca Atzei che per ora ha più partecipazioni al Festiva (per non contare i tentativi fatti per accedervi) che album pubblicati. Il suo nuovo disco attende di essere pubblicato da febbraio 2017 quando convinse per la prima volta il pubblico con Ora esisti solo tu. Da allora si sono susseguiti solo singoli che l’hanno fatta ripiombare nella zona d’ombra. Un nuovo Sanremo è d’obbligo e lei ci proverà. Stessa situazione anche per l’eterno sconfitto Marco Carta, continuamente messo da parte dalla sua stessa etichetta che da anni gli preferisce altre proposte. Lui il pezzo ce l’ha già dallo scorso anno e non vede l’ora di pubblicarlo per parlare finalmente della sua omosessualità dopo 10 anni di formale obbligo a tacerla. A un ritorno pensano sicuramente Deborah Iurato e Sergio Sylvestre la cui presenza si baserà, però, solo sulla canzone proposta costringendoli a lottare con i denti e le unghie. E Noemi? Lei festeggia i 10 anni di carriera e gli ultimi non sono stati così splendidi. Avesse una canzone in vecchio stile un ritorno sarebbe alquanto necessario.
Tra i nomi, invece, un po’ più “storici” arriverà chiaramente il tentativo di Anna Tatangelo e Gianluca Griganani. Lady Tata dopo essere tornata con il suo Gigi ha promesso di pubblicare un nuovo disco a settembre ma ancora non si hanno notizie e, dopo la freddissima accoglienza del primo singolo, è lecito attendersi uno slittamento. Grignani, invece, al disco ci sta lavorando e la kermesse sarebbe una buona occasione per proporlo (e riproporsi magari in maniera più matura) al pubblico trovando quell’equilibrio che non ha mai saputo mantenere malgrado le sempre buone figure fatte tra cui anche l’ultima del 2015. Di Sanremo avrebbero bisogno anche Alex Britti, Simona Molinari e gli Zero Assoluto ma se per i primi due non sembrano esserci possibilità di convincerli per il duo l’idea frullerebbe in testa da un po’.
Via Marco Polo – Corso Magellano – Viale Colombo:
Quei nomi che si presentano tutte le volte ma ai quali è sempre difficile dire di no sono quelli di Dolcenera e Chiara Galiazzo. La prima sta preparando il suo nuovo progetto discografico ormai già da qualche tempo e da sempre è legata al palco dell’Ariston. L’ultima volta ci andò con un brano (bellissimo) inadatto e con una promozione alquanto lacunosa anche a causa di The Voice of Italy che la tenne particolarmente impegnata. Stavolta, se si proporrà, s”impegnerà maggiormente e Baglioni come potrebbe dire di no ad una musicista come lei? La Galiazzo, invece, è quanto mai sull’orlo del precipizio ed avrà bisogno di man forte dalla sua etichetta discografica per accaparrarsi un posto. Una volta dentro il rilancio dovrebbe essere semplice di ottenere anche grazie al cambio di produttore (Katoo) che sicuramente è più adatto a lei, al suo pubblico e alla sua età rispetto all’eccessivamente sopraffino Pagani.
Fortemente desideroso di esserci è, invece, Enrico Nigiotti che a Sanremo c’ha già partecipato nel 2015 come Nuova Proposta ma che, stavolta, grazie ad X-Factor approderebbe di tutto diritto tra i big come cantautore. Il suo disco esce a settembre ma è difficile riesca a prendere il volo senza una grande occasione mediatica. E poi ce l’ha confermato lui stesso di pensare a Sanremo 2019 (qui). Interessati, come lui, sono anche i The Kolors ormai votati all’italiano e in attesa di un nuovo bagno di popolarità (motivo per cui hanno cambiato etichetta discografica affidandosi ad Universal Music). E poi dopo Frida (mai, mai, mai) l’album non s’è visto… Di avviso totalmente diverso sono, invece, Malika Ayane e Lorenzo Fragola che al Festival, almeno sulla carta, non hanno nessuna intenzione di tornare. Per entrambi, però, c’è da fare i conti con i risultati nettamente sottotono dei loro ultimi progetti (quello della Ayane esce a settembre ma il singolo non promette numeri da record). Bisognerà vedere se riusciranno a vincere il braccio di ferro con le rispettive etichette che di certo li invierebbero in riviera senza troppi problemi.
A proposito di casa Sugar Motta è impegnato in quest’estate a scrivere in compagnia di Gino Pacifico. Chi sia il destinatario? Potrebbe pur sempre essere un terzo interprete ma Caterina Caselli potrebbe giocarsi la carta “indie” per incontrare le tendenze contemporanee. Di stesso avviso anche la Carosello che, questa volta, invierebbe volentieri Levante a lavoro su di un disco importante visto che ha il compito di confermarla.
Di ritorno, invece, potrebbero essere le candidature più che plausibili di Marco Masini e Max Gazzè. Il primo la canzone già ce l’ha per tornare all’Ariston dopo il 2017. Il secondo, invece, tornerebbe dopo un solo anno ma è anche vero che l’avventura del 2018 si è rivelata (come prevedibile) di poco acchito ed un disco di veri inediti manca da parecchio.
Viale Costantino – Viale Traiano – Piazza Giulio Cesare:
Iniziamo ad avvicinarci ad una zona piuttosto ricca e succulenta per Festival e artisti in gioco. Ad aprire le danze in questo senso sono due dei nomi di primo piano per la corsa ad un posto alla kermesse: Elodie e Michele Bravi. I due, che insieme hanno realizzato la hit estiva Nero Bali, ora hanno bisogno di una definitiva conferma del loro stato di grazia. Bravi viene già un Festival dagli ottimi riscontri ma deve incrementare ulteriormente la propria base pur potendo permettersi un “passo”. Elodie, invece, dal 2017 ha cambiato parecchie cose ed ha perciò assoluta necessità di tornare ad imporsi in una veste ed un team totalmente nuovo. Sul piano talent risulta assai difficile lo sbarco sanremese di Irama che se nelle scorse annate avrebbe pagato per essere preso in considerazione ora, grazie ad Amici, ha in agenda tempistiche diverse. Poco male, Baglioni non ama i prodotti da talent (anche se in questo caso bisognerebbe discuterne) troppo freschi…
Altro nome piuttosto succulento sarebbe quello di Paola Turci che ora che ha ritrovato la popolarità ed il gusto mainstream non sarebbe assolutamente disposta a far passare troppo tempo per un suo prepotente ritorno su quel palco che, oltre ad averla lanciata, l’ha anche “resuscitata”. E dunque ecco che un nuovo progetto si potrebbe intravedere all’orizzonte molto presto. A proposito di ritorni voluti da ascrivere all’appello ci sarebbe anche il nome di Diodato, assoluto protagonista della scorsa annata insieme a Roy Paci. Il cantautore ha piacevolmente sorpreso e confermato le proprie capacità di musicista e cantautore ma non ha ancora pubblicato un disco per contenere Adesso e l’ultimo brano estivo. Malgrado l’autunno gli consegnerà l’ispirazione per chiudere un disco da lanciare lì dove, in fondo, è nato.
Discorso molto diverso, invece, per Arisa. La potentina ha cambiato casa discografica già da un anno proprio perchè in disaccordo nella gestione che le era riservata e perchè assolutamente contraria a tornare al Festival già nel 2016 quando fu obbligata a parteciparvi con Guardando il cielo. Ora la Sugar di Caterina Caselli sta producendo il suo nuovo lavoro ma ci si interroga su quale potrebbe essere il modo più giusto per rilanciare una carriera che ha bisogno di nuovo lustro e, magari, di qualche sorpresa spiazzante. Lei vorrebbe uscire ad ottobre evitando la Riviera, l’etichetta sembra pensare con insistenza all’Ariston con una canzone inappuntabile. Chi la vincerà? Tornerebbe controvoglia anche Max Pezzali che al Festival non è mai stato particolarmente legato o grato, anzi. E’ anche vero, però, che la sua carriera è in costante declino e che nemmeno il trio con Renga e Nek è riuscito a rilanciarlo davvero. Anzi, lo ha oscurato ancora di più.
Via Roma – Corso Impero – Largo Augusto:
Nomi importanti per il Festival arriverebbero da certi ritorni che per la kermesse sarebbero boccate d’ossigeno e sicura fonte di lustrini e paillettes. In prima linea vanno, dunque, messe due delle dame che hanno fatto la storia del Festival: Patty Pravo e Anna Oxa. La prima pare non essere intenzionata a Sanremo ma bisogna anche dire che ogni sua partecipazione è stata fonte di assicurata piacevolezza per il suo portamento unico fatto di classe ed eleganza eterna. La seconda, invece, durante quest’estate è tornata in tour e da anni è ormai lontana dalle scene discografiche: che sia arrivato il momento giusto per uno dei suoi ritorni e stravolgimenti epocali? C’è da augurarselo. Diametralmente opposto a chi di Festival ne ha fatti parecchi ci sarebbe l’esordio di Benji & Fede che di Sanremo, finora, non hanno avuto bisogno ma che per il 2019 promettono, proprio in questi giorni, di essere al lavoro su cose importanti. D’altronde è ora di trovare una conferma.
Tra i ritorni più recenti occorre prendere in esame l’eventualità del riproporsi di Ultimo, neo-vincitore delle Nuove Proposte e unico vero protagonista delle vendite post-Sanremo 2018. Baglioni (e il pubblico) sicuramente lo rivorrebbero ma c’è da capire se il cantautore romano troverà il tempo di scrivere il terzo disco in tre anni e se vorrà rischiare un ritorno dopo una così netta affermazione. Di contro potrebbero essere interessati ad un ritorno Francesco Renga e Nek che dall’esperienza in trio, escludendo i soldout nei concerti, non hanno raccolto quanto ci si aspettava nè con il brano che con il disco live. Entrambi hanno partecipato di recente (2014 il primo, 2015 il secondo) per cui non sarebbe un ritorno eclatante ma c’è da dire che hanno un disco in lavorazione ed il chiaro bisogno di trovare conferme per non ricadere nella semi-oscurità in cui sono stati per anni.
Tra le cose più inattese e meno considerate c’è la possibilità Modà: il gruppo di Kekko Silvestre è fermo da nemmeno due anni eppure mai come stavolta la loro assenza pesa e si percepisce in modo potente. Il frontman è al lavoro su di un romanzo ma ha promesso anche un nuovo disco subito dopo. Inutile dire che in questo periodo di assenza molte cose sono cambiate e la riconferma del successo (comunque calato per gli ultimi progetti) non sarebbe cosa scontata. Quale migliore occasione, allora, di un Festival? D’altronde la band non ha mai rinnegato l’Ariston e così potrebbe inaugurare il nuovo percorso discografico lontano da RTL 102.5 lasciata per una nuova etichetta (probabilmente diversa da quella a cui tutti pensano). Di ritorno potrebbero essere anche i Negrita, la cui prima e ultima partecipazione, risale al 2003: il loro ultimo progetto è stato totalmente ignorato e un rilancio sarebbe una priorità assoluta. Da capire, invece, come si muoverà Baglioni verso il nuovo mondo indie/trap di cui il rappresentante più appetibile (e possibile) sarebbe Coez già rifiutato dal Festival numerose volte. Si riproponesse, ora che è un numero uno, nessuno potrebbe lasciarlo a casa. Ed il disco è in lavorazione…
Viale Dei Giardini – Parco Della Vittoria:
I pezzi da novanta sono un po’ sempre gli stessi eppure, mai come quest’anno, potrebbero avverarsene più d’uno. Tra i certi, o semi tali, c’è sicuramente il nome-regina: Loredana Bertè. La signora del punk-rock italiano fu esclusa lo scorso anno insieme ai Boomdabash con la hit estiva Non ti dico no (che sicuramente al Festival avrebbe fatto ben altro effetto) sollevando un poleverone mediatico per l’imposizione che le fu fatta di presentarsi con un pezzo di Antonacci. Lei ha confermato che si ripresenterà e Baglioni non potrà rifiutarla nuovamente. Per ogni regina, però, c’è il proprio re e, in questo caso, il nome perfetto sarebbe quello di Luca Carboni che, sia chiaro, si presenterebbe per proprio conto debuttando di fatto a Sanremo dopo anni di onorata carriera. L’ultimo album, però, stenta parecchio a decollare e, forse, è arrivato il momento di un bagno di popolarità.
Belli ma impossibili (o quasi) rimangono i nomi di Alessandra Amoroso Carmen Consoli, Giorgia e Gianna Nannini. Le quattro signore/ine della canzone italiana da anni sono corteggiate da ogni direttore artistico della kermesse ma loro (o chi per loro) hanno sempre risposto con un secco “no”. Stavolta, però, tutte avrebbero un buon motivo per prendere in esame l’eventualità di una partecipazione che, però, avverrebbe solo con determinate canzoni e garanzie. Amoroso e Giorgia festeggiano una i 10 anni di carriera e l’altra i 25, entrambe sono a lavoro per i prossimi dischi e, forse, hanno voglia di stupire con un fuoco d’artificio. Più facile vedere la Amoroso che, malgrado abbia lanciato il primo singolo da pochi giorni, non ha ancora ufficializzato l’uscita dell’album. La Nannini con l’ultimo progetto ha fatto un mezzo flop disastroso e se vuole riprendersi il trono qualcosa dovrà inventarsi anche se il Festival sarebbe l’ultima possibilità. La Consoli, invece, da anni naviga su acque poco mainstream ma volesse tornare ad essere una vera reginetta basterebbe una canzone delle sue e una mezza partecipazione.
Sogno proibito ma quanto mai possibile è, invece, quello di portare Fedez a Sanremo che dopo il divorzio da J-Ax (ed il matrimonio con Chiara Ferragni) ha in agenda la pubblicazione di un album da solista piuttosto intimista e diverso: svolta pop all’orizzonte?
Ilario Luisetto
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