venerdì 22 Novembre 2024

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Miele: “Ho scoperto di essere innamorata del mio sguardo”

Miele è stata senza ombra di dubbio una delle scoperte più interessanti dell’ultimo Festival di Sanremo e non perchè ha attirato (suo malgrado) l’attenzione tutta su di sé per un’eliminazione dopo che era stato annunciato il suo passaggio del turno ma per la sua canzone (“Mentre ti parlo”), per il suo modo d’interpretare sentito e per la sua voce calda come la sua terra, la Sicilia. L’abbiamo raggiunta telefonicamente per farci raccontare l’esperienza festivaliera, il suo brano, il suo disco “Occhi” e i progetti che ha in serbo per il futuro. Ecco cosa ci ha raccontato (a fine intervista trovate anche il link per ascoltare l’audio dell’intervista live):

Il grande pubblico ti ha conosciuto lo scorso febbraio in gara nel circuito delle nuove proposte del Festival di Sanremo. Ma quando è iniziata la tua passione per la musica?

<<E’ difficile trovare un momento d’inizio. Ho sempre avuto la fortuna di vivere sempre a contatto con la musica: a casa mia si ascoltava tantissima musica. Verso i 14 anni ho iniziato a prendere delle lezioni di canto anche se poi ho interrotto quest’attività per riprenderla intorno ai 18 anni. Dopo il liceo avevo la necessità di studiare e conoscere la musica a 360° per cui mi sono trasferita a Milano dove ho iniziato a frequentare un’accademia di musica, il Centro Professionale Musica di Franco Mussida, dove ho imparato a suonare il pianoforte, che continuo tutt’ora a studiare, e a scrivere delle canzoni mie>>.

miele-sanremo-2016-nuove-proposteSul palco dell’Ariston hai presentato il brano “Mentre ti parlo”. Che cosa rappresenta per te quella canzone?

<<E’ la prima canzone in assoluto che abbia scritto. E’ una lettera da parte di una figlia ad un padre, ma vedendola ora a distanza di qualche anno direi che è una canzone che parla di emancipazione, della ricerca della propria strada e della definizione della propria personalità. Ho scritto questa canzone quando ero una ragazza che cerca la propria strada per diventare quello che vuole. Quello che volevo dire era proprio un invito a cercare la propria via anche quando gli altri hanno delle idee differenti dalle proprie riguardo al futuro>>.

Per quale motivo hai scelto di proporre proprio quel brano al Festival?

<<Era una canzone a cui ero molto legata e che cantavo con tanta grinta. Aveva una struttura che mi sembrava la più adatta a quella circostanza ma è una scelta legata anche alla tematica perché volevo raccontare la mia storia e come era iniziata il mio percorso musicale>>.

occhi-album-cover-mieleContemporaneamente alla tua partecipazione a Sanremo è arrivato anche il tuo primo disco d’inediti dal titolo “Occhi”. Che cosa significa per te questo traguardo e quanto di te c’è dentro questo album?

<<Mi sento sicuramente una privilegiata. Ho capito che una volta finiti gli studi musicali volevo mettermi a fare sul serio realizzando questo progetto. E’ stata una bellissima esperienza perché in questo disco c’è la prima parte di me. Avevo paura di fare un lavoro che essendo il primo potesse non rappresentarmi al 100% e invece durante questo periodo ho capito che questo disco è coerente con la mia personalità completamente. L’ho chiamato “Occhi” per fare un omaggio al mio sguardo perché la mia attività da cantautrice è iniziata quando ho scritto, all’interno di “Mentre ti parlo”, il verso “troverai i miei occhi magari meno storti”. Ho sempre avuto un rapporto particolare con il mio sguardo che spesso mi ha messo in difficoltà perché non mi piace guardare la gente e, invece, in questo periodo ho scoperto che sono molto innamorata del mio sguardo che vorrei diventasse a tutti gli effetti il mio punto di forza>>.

Da cosa deriva la scelta di “Miele” come nome d’arte?

<<Nasco come Miele artisticamente il 27 novembre 2015 che è il giorno in cui mi hanno comunicato che avrei partecipato a Sanremo Giovani. Miele è stato scelte un po’ per caso anche se non mi piace il caso quindi direi per istinto: c’è stato un momento in cui ho pensato a questa parola pensando che questa scelta istintiva racchiudeva due aspetti importanti del mio carattere perché il miele è sia dolce che denso allo stesso tempo. Io penso di essere una persona molto timida nella vita quotidiana ma mentre canto le cose cambiano e divento grintosa e non ho paura di stare sul palco perché la musica mi avvolge e mi fa stare bene>>.

Miele-Mentre-ti-parlo-Sanremo-2016-770x513Il tuo percorso al Festival è stato piuttosto tortuoso nel senso che sei entrata dalle selezioni di Area Sanremo e poi sul palco dell’Ariston è avvenuta quell’improvvisa eliminazione dopo che sembrava che tu avessi passato il turno. Qual è l’emozione che ti porti dentro di tutto questo percorso?

<<Quando una persona partecipa ad un evento di quel tipo si sente sicuramente felice e privilegiata perché non capita a tutti ma sa di essere in un contesto televisivo dove accanto alla musica ha un peso importante anche lo spettacolo. E’ successa comunque una cosa molto particolare e difficile da sostenere e che mi ha fatto anche male ma quello che mi ha fatto più rabbia è stata la sensazione di aver vinto con il sospetto. Poi le cose sono andate come sono andate. In quel momento mi sembrava un grande problema ma poi con il passare del tempo è diventato più piccolo soprattutto perché tutta la mia attenzione è concentrata sull’aspetto musicale che è tutto quello su cui sto lavorando>>.


Quali saranno i tuoi progetti futuri?

<<Sto continuando a scrivere anche se devo dire che è stato difficile farlo in questi ultimi mesi. E’ uscito il secondo singolo che s’intitola “Questa strada”, un brano scritto da Gina Fabbiani, a cui sono fortemente legata. Abbiamo fatto la prima data a Caltanissetta che è la città in cui sono nata e dove vivo ogni tanto e da lì abbiamo dato inizio a questo tour di cui sono state annunciate le prime date. In questo momento la priorità è suonare il più possibile e poi riuscire a scrivere perché mi piacerebbe davvero realizzare un altro disco presto>>.

1449677319191.jpg--mielementre_ti_parloSo che sei originaria della Sicilia, una regione distante dalle grandi città più ricche di opportunità. Che cosa ti porti dentro della tua terra?

<<Tantissime cose. C’è anche un piccolo velo di nostalgia perché per realizzare questa passione è necessario purtroppo spostarsi e quindi vengono a mancare le cose quotidiane di cui ho sentito la mancanza fin da quando mi sono trasferita a Milano. Penso che all’interno del mio disco ci sia una forte passione che credo sia un elemento molto presente nel sud Italia>>.

Siamo arrivati alle ultime due domande finali con cui siamo soliti chiudere tutte le interviste. Allora vorrei chiederti qual è la canzone di questo disco che consiglieresti di ascoltare ad una persona che non ti conosce e non ti ha mai sentita cantare?

<<Sceglierei “M’ama non m’ama” che è un brano che ho scritto io e che credo sia quello che mi rappresenta di più>>.

Mentre invece qual è la canzone della storia della musica italiana che più rappresenta te stessa, il tuo modo di intendere la musica o nella quale ti rispecchi di più? E quella invece della musica estera?

<<In italiano sceglierei “Balla balla ballerino” di Lucio Dalla. Straniera… forse… “Kozmic Blues” di Janis Joplin>>.

Qui potete ascoltare l’audio dell’intervista live

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Ilario Luisetto

Creatore e direttore di "Recensiamo Musica" dal 2012. Sanremo ed il pop (esclusivamente ed orgogliosamente italiano) sono casa mia. Mia Martini è nel mio cuore sopra ogni altra/o ma sono alla costante ricerca di nuove grandi voci. Nostalgico e sognatore amo tutto quello che nella musica è vero. Meno quello che è costruito anche se perfetto. Meglio essere che apparire.