Scopriamo insieme chi calcherà il palco del Teatro Ariston per la sessantottesima edizione della kermesse canora più amata del nostro Paese.
Gioca a carte scoperte Claudio Baglioni, direttore artistico del Festival di Sanremo 2018, che ha finalmente divulgato la lista degli artisti che comporranno il cast della categoria Campioni, nel corso dello speciale televisivo “Sarà Sanremo”. Tra i cantanti che parteciperanno alla gara, troviamo interessanti debutti e clamorosi ritorni. Analizziamoli uno per per uno:
Roby Facchinetti & Riccardo Fogli
“Il segreto del tempo”
La voce circolava da tempo, un loro debutto in coppia era inevitabile per non fare morire il loro primo progetto in duo, “Insieme”, pubblicato lo scorso 3 novembre. Per Roby Facchinetti si tratta della sua terza volta alla manifestazione, dopo la vittoria datata 1990 con i Pooh in “Uomini soli” e la partecipazione meno fortunata del 2007 con suo figlio Francesco con “Vivere normale”. Per Riccardo, invece, si tratta della nona volta in riviera, un vero e proprio veterano. Un trionfo anche per lui nell’82 con “Storie di tutti i giorni”, oltre alle poco note “Complici“, “Sulla buona strada“, “Non finisce così“, “Ma quale amore“, “Io ti prego di ascoltare“, “In una notte così” e “Romanzo“. Assieme vantano affiatamento ed esperienza, attenti a quei due.
Nina Zilli
“Senza appartenere”
Tempo di repack anche per Nina Zilli, che ha da poco pubblicato senza grandi consensi il suo quarto progetto discografico “Modern Art” e, si sa, Sanremo è il modo migliore per un rilancio. All’Ariston ci mette piede per la quarta volta, dopo l’esordio tra i giovani con “L’uomo che amava le donne” nel 2010, la buona prova tra i Big con “Per sempre” del 2012 e la meno incisiva esperienza del 2015 con “Sola”. Torna per dimostrare al pubblico di aver cambiato pelle, rimettendosi in gioco con carattere e carisma.
The Kolors
“Frida”
Esordio inaspettato per i The Kolors, che dopo la vittoria della quattordicesima edizione di “Amici” hanno ottenuto grandi gratificazioni con gli album “Out” e “You”. Sentirli cantare in italiano sarà una novità, oltre che una sorpresa. Il gruppo può vantare le abilità del frontman Stash, che ha fatto di un’identità dal respiro internazionale il suo più grande punto di forza. In ottica Eurovision Song Contest sono sicuramente tra i più quotati a fare bella figura… ma devono prima superare l’ostacolo più difficile: vincere Sanremo.
Diodato e Roy Paci
“Adesso”
Debutto in gara per Roy Paci, musicista ragusano che accantona per la prima volta il progetto con gli Aretuska per fare da spalla a Diodato, cantautore aostano dalle belle promesse, già protagonista tra le Nuove Proposte del 2014 con “Babilonia”, come a dimostrazione che la musica può unire in maniera indissolubile dalla Sicilia alla Valle D’Aosta. L’incontro tra due mondi che può generare un mix esplosivo, per quello che sulla carta potrebbe sembrare un duetto improbabile, ma che genererà sicuramente stupore.
Mario Biondi
“Rivederti”
Un nome che unisce la qualità al successo commerciale, una garanzia che strizza l’occhio all’Eurovision che, dopo la vittoria portoghese dello scorso anno con Salvador Sobral, potrebbe aver preso un percorso musicale diverso da quello degli ultimi decenni. Per Mario Biondi si tratta di un debutto, quanto mai atteso, che arriva per il suo trentennale di carriera, dopo aver piazzato successi internazionali e scalato le classifiche di numerosi Paesi. Sfatato il deficit della lingua italiana per il nostro cooner nazionale.
Luca Barbarossa
“Passame er sale”
Nona partecipazione al Festival per Luca Barbarossa, tanti i successi portati in gara: da “Roma spogliata” a “Via Margutta”, passando per “Come dentro un film”, “L’amore rubato”, “Il ragazzo con la chitarra”, “Fortuna” e “Fino in fondo” in coppia con Raquel Del Rosario, senza dimenticare la vittoria del 1992 con “Portami a ballare”. Conduttore radiofonico del programma “Radio 2 Social Club”, è anche il capocannoniere indiscusso della Nazionale cantanti, con all’attivo 221 reti in 259 match giocati. Sarà in grado di fare goal una seconda volta? A giudicare dar titolo… se po’ ffà!
Lo Stato Sociale
“Una vita in vacanza”
Non chiamateli outsider, ma una delle più interessanti realtà indipendenti. Lo stato sociale non è un semplice gruppo, ma un progetto discografico con all’attivo tre album di inediti: “Turisti della democrazia”, “L’Italia peggiore” e “Amore, lavoro e altri miti da sfatare”. Un debutto che abbraccia l’elettropop e promette scintille sul palco del Teatro Ariston. Albi, Checco, Lodo, Bebo e Carota sono pronti al grande salto, imparare a conoscerli e approfondire il loro mondo sarà sicuramente una ricca esperienza.
Annalisa
“Il mondo prima di te”
Quarta gitarella in riviera per Annalisa, che torna dopo i positivi riscontri di “Scintille”, “Una finestra tra le stelle” e “Il diluvio universale”. Direzione Sanremo, per citare il suo ultimo singolo “Direzione la vita”, per dimostrare di essere una delle “creature” emerse da un talent show degne di essere considerata una Big a tutti gli effetti. Il suo talento non è certamente in discussione, semmai le ultime scelte discografiche, ma su una sua redenzione melodica c’è da essere ottimisti. Che sia la volta buona?
Giovanni Caccamo
“Eterno”
Tre volte in quattro anni, questa la media di Giovanni Caccamo, che vanta nel curriculum la vittoria tra le Nuove Proposte del 2015 e il terzo posto tra i Campioni del 2016, in coppia con Deborah Iurato. “Ritornerò da te” e “Via da qui” non sono certo da considerare due pietre miliari della nuova musica leggera italiana, ma la sua presenza in gara quest’anno potrebbe nascondere qualcosa di artisticamente alto, per un giovane classe ’90 che ha tutte le carte in regola per dire la sua, grazie ad un brano firmato da lui per la musica e scritto da Cheope per il testo. Buona la terza?
Enzo Avitabile e Peppe Servillo
“Il coraggio di ogni giorno”
La parte musicalmente bella di Napoli è ampiamente racchiusa in questa curiosa coppia composta da Enzo Avitabile, sassofonista e compositore che si è recentemente aggiudicato un David di Donatello come miglior musicista, e Peppe Servillo, cantante e attore voce storica della Piccola Orchestra degli Avion Travel, sorprendenti vincitori del Festival di Sanremo nel 2000 con “Sentimento”. Il teatro-canzone sarà ben rappresentato il prossimo anno all’Ariston.
Ornella Vanoni con Bungaro e Pacifico
“Imparare ad amare”
Un trio che promette buona musica, quello formato da Bungaro, Pacifico e la signora Ornalla Vanoni, che torna in gara per l’ottava volta a diciannove anni di distanza dalla sua ultima partecipazione datata ’99 in coppia con Enzo Gragnaniello. Tra gli altri pezzi portati in concorso, si annoverano: “Abbracciami forte”, “Io ti darò di più”, “La musica è finita”, “Casa bianca”, “Eternità” e “Io come farò”. Un ritorno favorito dalla presenza di due dei più interessanti e prolifici autori della scena italiana, entrambi in gara a Sanremo 2004, rispettivamente con “Guardastelle” e “Solo un sogno”.
Renzo Rubino
“Custodire”
Gradito ritorno all’Ariston per Renzo Rubino, cantautore pugliese con all’attivo già due presenze al Festival: nel 2013 tra i giovani con “Il postino (amami uomo)” e l’anno seguente tra i big con “Ora”, entrambe posizionatesi al terzo posto della classifica finale. Per l’artista si tratta della prova della maturità, che arriva dopo un periodo di silenzio, interrotto con la pubblicazione del suo ultimo album “Il gelato dopo il mare”, avvenuta lo scorso aprile. Grande attesa per un brano firmato a quattro mani con il suo conterraneo Giuliano Sangiorgi.
Noemi
“Non smettere mai di cercarmi”
Cinquina per Noemi, che fa ritorno al Festival di Sanremo dopo le positive partecipazioni con “Per tutta la vita” del 2010, “Sono solo parole” del 2012, “Bagnati dal sole” del 2014 e “La borsa di una donna” del 2o16, in perfetta media inglese: una volta ogni due anni. Tra poche settimane scopriremo se questo sarà il brano della vita, quello che determinerà la svolta nella sua carriera, o se sarà l’ennesima bella canzone che traghetterà semplicemente il suo prossimo disco di inediti.
Ermal Meta e Fabrizio Moro
“Non mi avete fatto niente”
Due grandi protagonisti dello scorso anno, che tornano insieme sullo stesso palco a distanza di dodici mesi dal successo di “Vietato morire” e “Portami via”. Terza volta in gara per Ermal Meta, la quinta se consideriamo le sue precedenti esperienze nei gruppi Ameba 4 e La fame di Camilla, così come Fabrizio Moro, che ha esordito nelle Nuove Proposte nel 2000 con “Un giorno senza fine”, per poi tornare e trionfare nella stessa categoria sette anni più tardi con “Pensa”. Insieme sono una bomba pronta ad esplodere, se disinnescata per tempo possono diventare i papabili candidati alla vittoria.
Le Vibrazioni
“Così sbagliato”
Freschi di reunion si presentano di nuovo all’Ariston anche Le Vibrazioni, a tredici anni di distanza dalla loro unica partecipazione con “Ovunque andrò”, mentre torna per la terza volta il frontman Francesco Sarcina, protagonista nel 2014 con “Nel tuo sorriso”. Numerosi i successi piazzati nelle classifiche nel corso del primo decennio di questo nuovo millennio, da “Dedicato a te” a “Vieni da me”, passando per “Raggio di sole“, “In una notte d’estate“, “Insolita” e tante altre. Saranno in grado di ripetersi?
Ron
“Almeno pensami”
Seconda presenza consecutiva anche per Ron, in gara dopo la clamorosa esclusione dello scorso anno. Si tratta della sua ottava partecipazione festivaliera, con una canzone che si aggiunge alle precedenti “Pa diglielo a ma” del 1970, “Il mondo avrà una grande anima” del 1988, “Un porto nel vento” del 1998, “L’uomo delle stelle” del 2006, “Sing in the rain” del 2014 e “L’ottava meraviglia” del 2017, oltre alla sua storica vittoria datata 1996 in coppia con Tosca, sulle note della celebre “Vorrei incontrarti fra cent’anni”.
Max Gazzè
“La leggenda di Cristalda e Pizzomunno”
Un titolo che è tutto un programma per Max Gazzè, ispirato cantautore romano che tutte le volte che ha messo piede al Teatro Ariston non è mai passato inosservato. Quest’anno lo fa per la quinta volta, dopo l’esordio tra le Nuove Proposte del ’99 con “Una musica può fare” e le successive incursioni con “Il timido ubriaco” del 2000, “Il solito sesso” del 2008 e “Sotto casa” del 2013. Un ritorno insolito e forse meno scanzonato del solito, con un pezzo che sposa l’orchestra sinfonica al sintetizzatore e che accompagna il suo ultimo progetto sperimentale intitolato “Alchemaya”.
Decibel
“Lettera dal duca”
Tornano al Festival di Sanremo dopo trentotto anni dal loro esordio con “Contessa” i Decibel, trio composto dal tastierista Silvio Capeccia, dal chitarrista Fulvio Muzio e dal frontman Enrico Ruggeri, che vanta ben nove partecipazioni da solista e ben due vittorie, nel 1987 insieme a Gianni Morandi e Umberto Tozzi con “Si può dare di più” e nel 1993 con “Mistero”. A pochi mesi dalla loro reunion, si concludono nei migliori dei modi i festeggiamenti per questo quarantennale di attività.
Red Canzian
“Ognuno ha il suo racconto”
Se i Decibel e Le Vibrazioni si riuniscono i Pooh non ci pensano nemmeno, così ritroviamo in gara anche Red Canzian, che ritroverà i suoi ex colleghi Roby Facchinetti e Riccardo Fogli, con quest’ultimo che aveva sostituito nel ’73 dopo il suo abbandono nel gruppo. Mezzo secolo di storia che ritorna all’arista a ventotto anni di distanza dalla clamorosa vittoria del 1990 con “Uomini soli”. La domanda sorge spontanea: che impegni avevano in agenda dal 6 al 10 febbraio Dodi Battaglia e Stefano D’Orazio?
Elio e le storie tese
“Arrivedorci”
Sono loro la vera sorpresa di questo cast, il nome che non era trapelato tra i rumors delle ultime settimane, se non altro per l’annuncio del loro scioglimento, alla vigilia del loro ultimo concerto del prossimo 19 dicembre. Istrionici e mattatori, partecipano al Festival per la loro quarta volta, dopo il clamoroso secondo posto datato 1996 con “La terra dei cachi”, l’applauditissimo ritorno nel 2013 con “La canzone mononota” e l’apparizione di due anni fa con “Vincere l’odio”. Tornano per restare o per salutare il palco che li ha consacrati? Lo scopriremo il prossimo febbraio.
Nico Donvito
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