venerdì 27 Settembre 2024

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Buon compleanno Alice, le settanta primavere di un’artista fuori dagli schemi

Tanti auguri a quella che per molti è considerata la regina nascosta del pop italiano, un’artista che ha saputo reinventarsi senza inseguire le mode

Compie oggi 70 anni Carla Bissi, meglio conosciuta con lo pseudonimo di Alice, una delle voci più raffinate e particolari della musica italiana. La sua carriera, iniziata negli anni ’70, ha raggiunto l’apice con la vittoria al Festival di Sanremo 1981 con il celebre brano “Per Elisa”, una carriera costellata da scelte artistiche coraggiose, all’insegna di una ricerca musicale unica e fuori dalle convenzioni.

L’ugola romagnola, infatti, non si è mai lasciata sedurre dalle mode o dalle sirene del successo facile, dimostrando una rara integrità artistica e intellettuale, che l’ha resa una figura di culto nel panorama musicale italiano.

Nata a Forlì nel 1954, Carla Bissi debutta nella scena musicale giovanissima, ma è con l’incontro con Franco Battiato e Giusto Pio che la sua carriera prende una svolta decisiva. La collaborazione con Battiato, uno degli artisti più sperimentali e visionari del nostro paese, segna il punto di svolta per Alice: è lui, insieme a Pio, a scrivere “Per Elisa“, un brano che, con il suo mix innovativo di melodie classiche e sperimentazione elettronica, riflette la dualità della carriera dell’interprete: pop ma sofisticato, immediato ma ricercato.

“Per Elisa” rappresenta il momento più alto in termini di popolarità, ma per Alice è solo l’inizio di una carriera che l’avrebbe vista evolversi continuamente, alla ricerca di una musica più personale e complessa, lontana dal circuito mainstream.

Negli anni successivi, infatti, sceglie coraggiosamente di allontanarsi dalle luci abbaglianti del successo commerciale, per seguire un percorso musicale indipendente, che rispondesse solo a un imperativo: l’arte. Questa decisione, sebbene l’abbia sottratta alla visibilità di massa, ha contribuito a renderla una delle interpreti più amate e rispettate dal pubblico più attento e raffinato.

Le collaborazioni con artisti come Francesco Messina, Juri Camisasca e lo stesso Franco Battiato, di cui è stata una delle interpreti più sensibili e intime, hanno segnato profondamente la sua discografia. Alice ha saputo esplorare i confini del pop, integrando influenze provenienti dalla musica classica, dall’elettronica e dalle tradizioni spirituali, senza mai perdere la propria identità. Brani come “Il vento caldo dell’estate”, “Chan-son Egocentrique” e “Nomadi” riflettono questa capacità unica di fondere generi diversi, creando un linguaggio musicale che è solo suo.

Nonostante l’enorme talento e la carriera brillante, Alice è sempre rimasta una figura discreta, lontana dalla mondanità. Non ha mai inseguito la popolarità, anzi, ha preferito sottrarsi spesso alla ribalta per seguire il suo percorso di ricerca artistica. Questo l’ha resa, paradossalmente, una sorta di “regina nascosta” del pop italiano, amata e ammirata da chi apprezza la musica per la sua sostanza e non per la sua spettacolarità.

Oggi, nel giorno del suo 70esimo compleanno, continua a rappresentare una delle figure più affascinanti e sofisticate del panorama musicale nazionale. La sua carriera, fatta di coraggiose scelte controcorrente e di una continua esplorazione artistica, resta un esempio di integrità e autenticità.

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Nico Donvito

Nato a Milano nel 1986, è un giornalista attivo in ambito musicale. Attraverso il suo impegno professionale, tra interviste e recensioni, pone sempre al centro della sua narrazione la passione per la buona musica, per la scrittura e per l’arte del racconto. Nel 2022 ha scritto il libro "Sanremo il Festival – Dall’Italia del boom al rock dei Måneskin" (edito D’idee), seguito da "Canzoni nel cassetto" (edito Volo Libero), impreziosito dalla prefazione di Vincenzo Mollica, scritto a quattro mani con Marco Rettani. L'anno seguente, sempre in coppia con Rettani, firma "Ho vinto il Festival di Sanremo" (edito La Bussola), con introduzione curata da Amadeus e il racconto di trenta vincitori della rassegna canora. Tale opera si è aggiudicata il Premio letterario Gianni Ravera 2024.