Le parole che contano nell’era digitale: un viaggio tra i cantautori della Gen Z e oltre, alla scoperta della bellezza nascosta nelle canzoni degli ultimi anni. A cura di Sara Garlaschelli
“Dillo con una canzone” è una rubrica dedicata a chi crede ancora nel potere delle parole, anche in un’epoca digitale che sembra prediligere la velocità all’essenza. Sara Garlaschelli ci guiderà in un viaggio tra i cantautori del nuovo millennio, esplorando le loro opere. “Testa o croce” dei Modà
In un mondo sovraffollato e pieno di rumore, scavando con attenzione si possono trovare autentici gioielli: storie, emozioni e bellezze nascoste nelle canzoni di oggi, che sanno ancora parlare al cuore, attraverso concetti ed emozioni che non passeranno mai di moda.
Dillo con una canzone: “Testa o croce” dei Modà
Un buon modo per abbracciare una scelta quando si è indecisi è lanciare una monetina in aria. Con questo non intendo affidarsi alla sorte, bensì alla propria volontà. Accadrà, infatti, che solamente nel momento in cui un due euro (pesa di più e funziona meglio) si troverà a roteare su sé stesso in aria, noi, intimamente, staremo sperando in un preciso lato di atterraggio. La scelta è compiuta.
Questo vale anche per margherite prestate ad un “m’ama non m’ama” e la linguetta di una lattina mentre si canta l’alfabeto. Per ogni forza solenne impiegata per la “M” c’è un “Matteo” e c’è una “Maria” (alle volte c’è un “Milan” oppure un “Mahmood”. In caso di cuore in affanno, “Me- Medesimo”).
“Testa o Croce” è il terzo singolo estratto dall’album omonimo dei Modà, prodotto da Friends & Partners nel 2019. La carriera dei Modà inizia a Milano nel 2002, su una scia di melodie pop- rock il gruppo entra nelle case e nei cuori d’Italia, conquistando palchi, premi e classifiche. La band – da sempre capitanata da Kekko Silvestre, che in questo 2024 ha comunicato di volersi momentaneamente allontanare dai riflettori – dedica il brano ad un amico del frontman, Cash, raccontando in musica “quel momento della vita in cui puoi lanciare una monetina o seguire il cuore per scegliere la strada da percorrere”. Ma anche del coraggio che serve per ascoltarsi e lasciar cadere i giudizi altrui.
“Le parole dei codardi hanno il peso Hanno il peso delle piume
Le risate dei pagliacci puoi sentirle Puoi sentirle eccome”.
“Testa o croce” è anche questo, compiere una scelta (la stessa in cui il cuore spera nel momento in cui un due euro gira in volo), in modo consapevole e autonomo, senza influenze terze. Alle spalle le risate, alle spalle le parole di sentenza… Testa o croce non esiste…se decide il cuore.
Sara Garlaschelli
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