Le parole che contano nell’era digitale: un viaggio tra i cantautori della Gen Z e oltre, alla scoperta della bellezza nascosta nelle canzoni degli ultimi anni. A cura di Sara Garlaschelli
“Dillo con una canzone” è una rubrica dedicata a chi crede ancora nel potere delle parole, anche in un’epoca digitale che sembra prediligere la velocità all’essenza. Sara Garlaschelli ci guiderà in un viaggio tra i cantautori del nuovo millennio, esplorando le loro opere. Solo 3 min Negramaro
In un mondo sovraffollato e pieno di rumore, scavando con attenzione si possono trovare autentici gioielli: storie, emozioni e bellezze nascoste nelle canzoni di oggi, che sanno ancora parlare al cuore, attraverso concetti ed emozioni che non passeranno mai di moda.
Dillo con una canzone: “Genova anni 90” di Maurizio Carucci
Nel 2024 “Sei proprio avanti” è un forte complimento. La società viaggia rapida, contiamo tappe in versioni Chatgpt, bruciamo fasi e sigarette per vivere il tempo – che è sempre troppo poco – alla velocità del mondo. Non abbiamo presente e siamo tutti un po’ avanguardisti. Il futuro è il nostro burattinaio.
Maurizio Carucci è un cantautore genovese dalla retorica potente, frontman degli Ex-Otago e solista nel suo progetto “Respiro”, scrive di natura, di amore, di arte e vita semplice.
Maurizio vive sugli Appennini da quando aveva vent’anni, per passione verso agricoltura, montagna e vino. Nella sua tenuta coltiva uva, verdura, grano, frutta e canzoni.
È l’autore di un brano che contrappone la corsa al domani del nostro oggi alla cura verso il passato e all’arte di vivere il presente. “Genova anni 90” è un pezzo intimo, carico di riferimenti, tra i quali ne troviamo uno a Schillaci (manifesto di un’epoca di Notti Magiche italiane), che è mancato appena un mese fa, segnando questo brano con nuova nostalgia.
“Genova anni Novanta
Schillaci sulla Mivar (storica marca di tv del passato)
Il Cornetto della Algida
In cinque sull’Ibiza…
Tutti ci dicono: “Andiamo avanti”
In questo mondo c’è solo futuro
Ma quanto valgono i ricordi
Di un abbraccio dei miei nonni?
Tutti ci dicono: “Andiamo avanti” […]
Ho bisogno di fermarmi”
Ci sono momenti destinati a rimaner fuori da una progettualità più ampia, eppure degni di esser vissuti in pienezza. La psicologia ci aiuta tanto, sempre, in questo senso offre spunti per allenare la presenza. Tenere un diario, ad esempio, può rivelarsi utile a riconosere le emozioni in vita nel corpo, dar loro attenzione. Concentrarsi su una cosa per volta, ancora, può servire a gestire obiettivi giorno per giorno. Le ambizioni a lungo raggio son fondamentali, motore di disciplina, ma guardare al singolo compito può servire al “qui ed ora”.
“Dobbiamo vivere oggi…” e anche noi, come Carucci, avremmo bisogno di vivere l’oggi, e di più montagne per fermarci. In alternativa, o per temporeggiare, “Genova anni 90” è un gran placebo.
Sara Garlaschelli
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