lunedì 25 Novembre 2024

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Biagio Antonacci, trent’anni di “Sono cose che capitano”

Album Amarcord: i dischi più belli da riascoltare

Dopo avervi parlato delle opere prime di Irene Grandi e Giorgia, c’è un altro artista che oggi festeggia l’anniversario dalla pubblicazione del suo album d’esordio, stiamo parlando di Biagio Antonacci, per lui il 12 giugno è una data da cerchiare in rosso sul calendario e che equivale al lancio di “Sono cose che capitano”, avvenuto nel 1989.

Sono trascorsi trent’anni, eppure in questo disco sono immortalati i principali tratti somatici e la poetica del cantautore milanese, un po’ acerbo dal punto di vista vocale ma già maturo per quanto concerne l’aspetto testuale. Prodotto da tre giganteschi musicisti del calibro di Ron, Massimo Luca e Vince Tempera, il progetto arriva a un anno e mezzo di distanza dalla poco fortunata apparizione tra le Nuove Proposte di Sanremo ’88 con il brano “Voglio vivere in un attimo”, escluso dalla gara dopo la prima esibizione.

L’ascolto del disco comincia in sordina, con tracce meno a fuoco e non di primo impatto come “Che fretta c’è”, “Le mie donne”, “Ci vediamo venerdì” e “Ti prenderò ballando”, per poi aprirsi in bellezza e decollare con le tre coinvolgenti ballad “Lady”, “Briciola” e “Fiore”, tra le canzoni più convincenti insieme alla title track “Sono cose che capitano”, realizzata in duetto con Ron.

Un progetto sperimentale e per certi versi embrionale, come è giusto che accada al debutto, un disco che segnerà profondamente quelli successivi, da “Adagio Biagio” a “Liberatemi”, passando per “Il mucchio” e “Mi fai stare bene”, lavori cult che segneranno profondamente la musica degli anni ’90 e consacreranno Biagio Antonacci come nuovo rappresentante della nostra scena cantautorale.

Sono cose che capitano | Tracklist e stelline

  1. Che fretta c’è
    (Biagio Antonacci)
  2. Le mie donne
    (Biagio Antonacci)
  3. Ci vediamo venerdì
    (Biagio Antonacci)
  4. Ti prenderò ballando
    (Biagio Antonacci)
  5. Lady
    (Biagio Antonacci)
  6. Voglio vivere in un attimo
    (Biagio Antonacci, Ron)
  7. Briciola
    (Biagio Antonacci)
  8. Sono cose che capitano
    (Biagio Antonacci, Ron)
  9. Zingarella
    (Biagio Antonacci)
  10. Ma che bella che sei
    (Biagio Antonacci)
  11. Fiore
    (Biagio Antonacci)
  12. Buona notte
    (Biagio Antonacci)

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Nico Donvito

Nato a Milano nel 1986, è un giornalista attivo in ambito musicale. Attraverso il suo impegno professionale, tra interviste e recensioni, pone sempre al centro della sua narrazione la passione per la buona musica, per la scrittura e per l’arte del racconto. Nel 2022 ha scritto il libro "Sanremo il Festival – Dall’Italia del boom al rock dei Måneskin" (edito D’idee), seguito da "Canzoni nel cassetto" (edito Volo Libero), impreziosito dalla prefazione di Vincenzo Mollica, scritto a quattro mani con Marco Rettani. L'anno seguente, sempre in coppia con Rettani, firma "Ho vinto il Festival di Sanremo" (edito La Bussola), con introduzione curata da Amadeus e il racconto di trenta vincitori della rassegna canora. Tale opera si è aggiudicata il Premio letterario Gianni Ravera 2024.