venerdì 22 Novembre 2024

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Jovanotti mescola sound e stravaganza in “Prima che diventi giorno” – RECENSIONE

L’artista lancia il secondo singolo estratto dall’EP “Jova Beach Party”, in radio dallo scorso 6 settembre

L’estate è uno stato mentale, non termina il 21 settembre. Questo il messaggio che passa tra le righe e le note di Prima che diventi giorno, il nuovo brano di Lorenzo Cherubini, alias Jovanotti. Scanzonato quanto basta ed ispirato come nella migliore delle tradizioni del cantautore toscano. Dopo aver aperto le danze ad un nuovo capitolo della sua prosopopea discografica con Nuova era (qui la nostra recensione),  l’artista torna a familiarizzare con il suo lato più urban, dando vita a qualcosa di inedito pur avvicinandosi per intenzioni a quanto già proposto soprattutto negli anni ’90.

Nato durante una jam session con il produttore statunitense Rick Rubin, il brano è il primo titolo in scaletta del suo ultimo lavoro Jova Beach Party, EP che ha accompagnato la sua tournée sulle spiagge italiane e che culminerà il prossimo 21 settembre con l’attesissimo concerto di Linate. “Prima che diventi giorno” è il pezzo giusto al momento giusto, un mix vincente di sound e stravaganza, elementi che da sempre contraddistinguono la sua cifra stilistica.

L’evoluzione sonora di Jovanotti continua, non si arresta, anzi, prosegue all’impazzata verso territori inesplorati, il che denota una certa capacità di reinventarsi e di non volersi auto-relegare nella proprio atollo di comfort, con una collana di fiori al collo e una Pina Colada tra le mani. Il risultato è tutto ciò che ci si può aspettare dal suo estro, ma non nel modo e nel suono che potevamo immaginare, questa è la sua vera forza. Se l’intento era quello di salutare l’estate ballando, beh, l’obiettivo è stato ancora una volta raggiunto. Ancora una volta, si vola.

Prima che diventi giorno | Lyric Video

Prima che diventi giorno | Testo

Prima che diventi giorno
voglio stare ancora qui con te senza pensare a niente
come il ghiaccio che si scioglie nel bicchiere lentamente
i tuoi occhi sembrano distratti e non ti sfugge niente
e ogni bacio che ci diamo dura interminatamente
nella musica di questo bar che fa girare la testa
fa salire i nostri millibar alla pressione giusta
alla pressione giusta

Stratosferica
dimmi che non è un miraggio
che stasera partiremo insieme
per un grande viaggio
che è iniziato già
prima che diventi giorno
per un grande viaggio

Si vola stasera stasera si vola
si vola stasera stasera si vola io e te

Prima che diventi giorno
il volume è così alto
che non sento più la faccia
come un cocker impazzito
corro dietro alla tua traccia
la distinguo bene
tra gli odori di sudore e rum
i miei occhi dentro agli occhi tuoi
aumentano lo zoom
zoom zoom
zoom zoom
stratosferica
dimmi che non è un miraggio
che stasera partiremo insieme
per un grande viaggio
che è iniziato già
prima che diventi giorno
per un grande viaggio

Si vola stasera stasera si vola
si vola stasera stasera si vola io e te

Prima che diventi giorno
prima che la luce tolga via di torno
questa misteriosa voglia di avventura
forza di natura dammi la tua cura
occhi di madre perla, pelle di tamburo
non ci siamo per nessuno siamo nel futuro
vagabondi dentro all’iperspazio
mc al quadrato l’energia che esplode
dammi un altro bacio

Stratosferica
dimmi che non è un miraggio
che stasera partiremo insieme
per un grande viaggio
per un grande viaggio
prima che diventi giorno
per un grande viaggio
prima che diventi giorno
ti porto sulla luna
dammi un altro bacio
ti porto sulla luna
ti porto sulla luna
Sud America
stratosferica
ti porto sulla luna
ti porto sulla luna
ti porto sulla luna
ti porto sulla luna

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Nico Donvito

Nato a Milano nel 1986, è un giornalista attivo in ambito musicale. Attraverso il suo impegno professionale, tra interviste e recensioni, pone sempre al centro della sua narrazione la passione per la buona musica, per la scrittura e per l’arte del racconto. Nel 2022 ha scritto il libro "Sanremo il Festival – Dall’Italia del boom al rock dei Måneskin" (edito D’idee), seguito da "Canzoni nel cassetto" (edito Volo Libero), impreziosito dalla prefazione di Vincenzo Mollica, scritto a quattro mani con Marco Rettani. L'anno seguente, sempre in coppia con Rettani, firma "Ho vinto il Festival di Sanremo" (edito La Bussola), con introduzione curata da Amadeus e il racconto di trenta vincitori della rassegna canora. Tale opera si è aggiudicata il Premio letterario Gianni Ravera 2024.