venerdì 22 Novembre 2024

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Giordana Angi: “Amare non fa male a nessuno, ne abbiamo tutti bisogno” – INTERVISTA

A tu per tu con la giovane talentuosa artista, in uscita con il suo secondo disco “Voglio essere tua”

A pochi mesi dall’incontro avvenuto per la presentazione dell’album Casa (qui la nostra precedente intervista), ritroviamo Giordana Angi per parlare del suo secondo progetto discografico, intitolato Voglio essere tua, disponibile negli store digitali e nei negozi tradizionali per Virgin Records dall’11 ottobre. Cantautrice e polistrumentista, anche in questo lavoro l’artista racconta l’amore nelle sue molteplici sfumature, in maniera sempre molto originale e passionale. Attualmente è impegnata nella nuova avventura televisiva di Amici Celebrities ed è reduce dall’esperienza autorale per Tiziano Ferro, con cui ha firmato quattro brani che saranno inseriti all’interno del suo nuovo disco in uscita il prossimo 22 novembre, tra cui i due singoli apripista Buona (cattiva) sorte e la title-track Accetto miracoli.

Ciao Giordana, bentrovata. “Voglio essere tua” è il titolo del tuo secondo album, che sapore ha per te?

«Un sapore di serenità, proprio come il colore celestino che abbiamo scelto come sfondo della copertina. Il cielo mi rasserena, oggi un po’ meno (a Milano piove, ndr), quello di Roma mi rasserena molto di più (sorride, ndr)».

Se dovessimo definire questo album con uno stato d’animo, quale sceglieresti?

«Sicuramente la calma, la capacità di restare sereni e di godersi il momento senza troppe frustrazioni».

Quali innovazioni e quali similitudini riscontri in questo disco rispetto al precedente album “Casa”?

«Come similitudini la verità, la ricerca della sincerità voglia di essere se stessi e di non nascondersi, nel bene e nel male. Tra l’altro il male e il bene non esisterebbero se tutti noi ci sforzassimo di evitare di giudicare. La diversità è rappresentata dalla direzione che và sempre più verso una musica suonata, di ricercare anche attraverso il tappeto sonoro una certa purezza, senza andare a ritoccare troppo per mantenere il più possibile l’essenzialità».

Pur essendo il tuo secondo lavoro, si percepisce con chiarezza la tua identità. E non è così scontato soprattutto al giorno d’oggi. Per quanto ti riguarda, pensi di aver raggiunto il giusto equilibrio tra chi sei e chi vorresti essere?

«Sai, credo che le due cose siano strettamente correlate, perché mi sento molto ancorata al presente, non vorrei essere da nessun’altra parte e non vorrei essere nient’altro di quello che sono oggi, ma è sempre stato così, anche nei momenti più bui, sapevo che quelle esperienze mi avrebbero portato altro».

Ci siamo incontrati lo scorso giugno, tra le tante cose abbiamo parlato in tempi un po’ prematuri di Sanremo. Adesso che ci stiamo avvicinando alla 70esima edizione, pensi di avere tra le mani il brano giusto?

«Penso proprio di sì, credo di avere tra le mani qualcosa di cui andare fiera. Spero che questo brano possa essere apprezzato perché, naturalmente, non dipende solo da me (sorride, ndr)».

Per concludere, quale messaggio ti piacerebbe arrivasse al pubblico attraverso questo tuo nuovo disco?

«La speranza, la voglia di vivere e di amare, perché non fa male a nessuno e, secondo me, ne siamo tutti molto bisognosi».

© foto di Jamie Robert Othieno

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Nico Donvito

Nato a Milano nel 1986, è un giornalista attivo in ambito musicale. Attraverso il suo impegno professionale, tra interviste e recensioni, pone sempre al centro della sua narrazione la passione per la buona musica, per la scrittura e per l’arte del racconto. Nel 2022 ha scritto il libro "Sanremo il Festival – Dall’Italia del boom al rock dei Måneskin" (edito D’idee), seguito da "Canzoni nel cassetto" (edito Volo Libero), impreziosito dalla prefazione di Vincenzo Mollica, scritto a quattro mani con Marco Rettani. L'anno seguente, sempre in coppia con Rettani, firma "Ho vinto il Festival di Sanremo" (edito La Bussola), con introduzione curata da Amadeus e il racconto di trenta vincitori della rassegna canora. Tale opera si è aggiudicata il Premio letterario Gianni Ravera 2024.