venerdì 22 Novembre 2024

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Sulle tracce delle dive: Giuni Russo, i sogni, gli ultimi anni ed il ricordo

Il primo atto della carriera di una delle dive della canzone italiana più amate del nostro Paese

Ci sono opere e canzoni che sono destinate a durare nel tempo senza veder scalfita la propria forza originaria, ci sono artisti così avanti per la propria epoca da non riuscire a trovare una giusta collocazione, gemme rare che attraversano il tempo senza invecchiare mai, in una parola: immortali. Ci sono dive della voce, del look, della canzone che rimarranno per sempre tali.

E’ il 4 marzo 2003 e Giuni Russo torna finalmente sul palco del Festival di Sanremo a distanza di ben 35 anni dalla sua ultima partecipazione alla kermesse canora ligure. Presenta Pippo Baudo e la canzone scelta è Morirò d’amore, un brano scritto per la kermesse già nel ’97 ma bocciato dalla commissione artistica (che rifiutò, più tardi, anche l’intensa ‘La sua figura’) giudicando il provino “stonato”.

Il brano, scritto da Maria Antonietta Sisini e Vania Magelli con l’arrangiamento di Franco Battiato e Roberto Colombo, racchiude tutta l’essenza artistica della sua interprete che contrappone gli archi orchestrale a delle sperimentazioni elettroniche raccontando di vita per mezzo di quelle parole “urlate e poi dall’eco ripetute”. Classe, eleganza e portamento vocale contraddistinguono, come sempre, anche questa proposta musicale di Giuni che sale sul palco dell’Ariston, conquistando il settimo posto finale, a testa completamente calva o coperta da una bandana che, comunque, non cela la malattia che da anni si trova a dover affrontare.

E’ l’ultimo atto di una carriera che spesso visse alti e bassi dichiarandosi, comunque, ricca di gioie e soddisfazioni, di possibilità, di sperimentazioni, di musica vera e sincera. Giuni Russo morì, da lì a pochi mesi, il 13 settembre 2004 lasciando, comunque, una lunga serie di pubblicazioni postume con diversi inediti mai pubblicati fino a prima.

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Ilario Luisetto

Creatore e direttore di "Recensiamo Musica" dal 2012. Sanremo ed il pop (esclusivamente ed orgogliosamente italiano) sono casa mia. Mia Martini è nel mio cuore sopra ogni altra/o ma sono alla costante ricerca di nuove grandi voci. Nostalgico e sognatore amo tutto quello che nella musica è vero. Meno quello che è costruito anche se perfetto. Meglio essere che apparire.