venerdì 22 Novembre 2024

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“Quando nessuno ti vede”, l’autopsia sociale di Willie Peyote – RECENSIONE

Disponibile dallo scorso 6 dicembre il nuovo singolo del rapper torinese, estratto da “Iodegradabile”

Tempo di nuova musica per Guglielmo Bruno, alias Willie Peyote (qui la nostra recente intervista), reduce dal successo del suo ultimo album Iodegradabile, anticipato dal fortunato singolo “La tua futura ex moglie”. Si intitola Quando nessuno ti vede il brano scelto per proseguire la scia positiva di un meritato riscontro di critica e di pubblico, grazie ad uno stile di scrittura unico, originale e piuttosto concettuale, a metà tra canzone d’autore e il rap. Un artista libero da etichette, che non si lascia inscatolare o incelofanare come fosse un prodotto, al contrario di quanto sarcasticamente ritrae la copertina del disco. La sua è una musica che non scende a compromessi, che non si piega alle mode e che, per tutta questa serie di ragioni, svincola da qualsiasi tipo di preconcetto.

Il brano, disponibile in rotazione radiofonica dal 6 dicembre, si interroga sulla natura comportamentale dell’essere umano, domandandosi se siamo davvero noi stessi oppure tiriamo fuori la nostra vera anima da soli, quando nessuno ci osserva. Ua sorta di autopsia sociale, un’analisi interessante e quantomai attuale, soprattutto in un’epoca fortemente influenzata dalle interazioni social, dove ognuno di noi ha un avatar virtuale che non rappresenta sicuramente la sua immagine riflessa allo specchio.

Tendiamo a mostrare il meglio di noi, omettendo gli insuccessi e le magagne, di conseguenza filtrando e censurando in maniera importante il nostro quotidiano. Lo racconta in maniera precisa e sapiente Willie Peyote, assoluto protagonista della nuova scena cantautorale come un abile oratore, un artigiano che ci sa fare con le parole modellandole, nel bene e nel male, ad immagine e somiglianza dell’attuale società. Quando nessuno ti vede è l’ennesima prova del suo talento e del suo istinto, mantenendo sempre piuttosto alta l’asticella.

Acquista qui il brano |

Quando nessuno ti vede | Video

Quando nessuno ti vede | Testo

Come un armadio di vestiti che non metti più
e non ti cerco, non mi cerchi tu
il giorno che divento ricco e c’ho la servitù
non mi servi più
cerchiamo tutti un modo per fare a meno degli altri
so che in qualche momento potrei mancarti
ma non ti servirei se esistesse un vibratore che ti ascolta
e ti dice che è una stron*a la tua collega bionda
è riduttivo, che schifo, è offensivo
è un bordello con le bambole aperto a Torino
servi se consumi fin quando sei vivo
ed essere soli è un buon incentivo
io non me la sento, tu non te la senti
abbiamo avuto solo brutti esempi
ai figli serviranno due genitori presenti
e non avrò mai soldi per gli alimenti

Sai cosa pensavo?
che è tutto bello finché non ci conosciamo
ci innamoriamo con due sguardi da lontano
e mano a mano che poi ci abituiamo
non c’è più, sai cosa pensavo?
Che è tutto bello finché non ci conosciamo
questa storia sembra bella da lontano
e mano a mano che poi ci avviciniamo
non lo è più
chi sei davvero quando nessuno ti vede?
chi sei davvero quando nessuno ti vede?

Stavi sognando ad occhi aperti
meglio se mi avverti
meglio se lo eviti, lo dicono gli esperti
meglio se mi lasci stare subito e non ti affezioni
non ho idea di come funzioni
con l’età si fa esperienze con criterio
impari a fare gli stessi errori, ma molto meglio
impari ad essere prima chi sei
o fai il codardo e lo decide lei
tanto un giorno viene fuori chi sei veramente
e i vicini a Studio Aperto: “salutava sempre”
non sai cosa si nasconde dentro a ‘ste famiglie
col profilo condiviso e sotto un serial killer
hai pensato a quanto è lunga una vita intera
è noiosa ed inquinante come una crociera
siete la meglio coppia, primi tipo Adamo ed Eva
finché lei ti lascia citando Gio Evan

Sai cosa pensavo?
che è tutto bello finché non ci conosciamo
ci innamoriamo con due sguardi da lontano
e mano a mano che poi ci abituiamo
non c’è più, sai cosa pensavo?
Che è tutto bello finché non ci conosciamo
questa storia sembra bella da lontano
e mano a mano che poi ci avviciniamo
non lo è più
chi sei davvero quando nessuno ti vede?
chi sei davvero quando nessuno ti vede?

Uh mamma mia
sembra una bomba ad orologeria
se lei leggesse la cronologia
se vi scambiaste il cellulare entrambi
chi siete quando non ci sono gli altri
oh mamma mia
sembra una bomba ad orologeria
tu ti giustifichi e comunque sia, nessuno ti crede
chi sei davvero quando nessuno ti vede?

Sai cosa pensavo?
che è tutto bello finché non ci conosciamo
ci innamoriamo con due sguardi da lontano
e mano a mano che poi ci abituiamo
non c’è più, sai cosa pensavo?
Che è tutto bello finché non ci conosciamo
questa storia sembra bella da lontano
e mano a mano che poi ci avviciniamo
non lo è più

Sai cosa pensavo?
Che è tutto bello finché non ci conosciamo
ci innamoriamo con due sguardi da lontano
e mano a mano che poi ci abituiamo
non c’è più, sai cosa pensavo?
Che è tutto bello finché non ci conosciamo
questa storia sembra bella da lontano
e mano a mano che poi ci avviciniamo
non lo è più
chi sei davvero quando nessuno ti vede?
(sai a cosa pensavo?)
(non ci conosciamo)
(da lontano)
(non c’è più)
chi sei davvero quando nessuno ti vede?
(sai a cosa pensavo?)
(non ci conosciamo)
(da lontano)
(non da più)

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Nico Donvito

Nato a Milano nel 1986, è un giornalista attivo in ambito musicale. Attraverso il suo impegno professionale, tra interviste e recensioni, pone sempre al centro della sua narrazione la passione per la buona musica, per la scrittura e per l’arte del racconto. Nel 2022 ha scritto il libro "Sanremo il Festival – Dall’Italia del boom al rock dei Måneskin" (edito D’idee), seguito da "Canzoni nel cassetto" (edito Volo Libero), impreziosito dalla prefazione di Vincenzo Mollica, scritto a quattro mani con Marco Rettani. L'anno seguente, sempre in coppia con Rettani, firma "Ho vinto il Festival di Sanremo" (edito La Bussola), con introduzione curata da Amadeus e il racconto di trenta vincitori della rassegna canora. Tale opera si è aggiudicata il Premio letterario Gianni Ravera 2024.