venerdì 22 Novembre 2024

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“Allora ciao”, il manifesto intimo e personale di Shade – RECENSIONE

Disponibile a partire dal 10 gennaio il nuovo singolo del rapper torinese, intitolato “Allora ciao

Tempo di nuova musica per Vito Ventura, alias Shade (qui la nostra ultima intervista), artista a tutto tondo che abbiamo avuto modo di conoscere nelle sue diverse sfaccettature, a partire dalle incursioni estive dei tormentoni “Bene ma non benissimo, Amore a prima Insta e La hit dell’estate, passando per le ballad Figurati noi con Emma Muscat, Irraggiungibile eSenza farlo apposta con Federica Carta, quest’ultima presentata nel corso della passata edizione del Festival di Sanremo. Si intitola “Allora ciao” il singolo che segna il suo ritorno discografico, a circa un anno di distanza dal lancio del suo terzo album in studio Truman. Un pezzo pluristagionale e poligenerazionale che unisce l’hip hop old school alla nuova wave rap, a metà tra urban e pop.

Orecchiabile e immediata, la canzone racconta la fine di un amore mettendo in luce l’essenza dell’artista torinese, alle prese con un brano intimo e profondo, il primo realizzato in solitaria, scelta azzeccata che rende giustizia anche alle doti canore del rapper che nell’inciso si lascia andare ad un cantato, lì dove finora erano arrivati i featuring. Interpretazione sentita e piuttosto riuscita, soprattutto se consideriamo lo scarso utilizzo di effettistica e il fatto che molti suo colleghi nell’autotune ci sguazzano.

Nonostante la mancanza del consueto “urletto” iniziale, Shade conferma di essere uno dei più abili orafi delle parole, la sua poetica metropolitana e la sua acutezza lo rendono l’hitmaker più imprevedibile dello scenario musicale italiano, una scheggia impazzita in grado di destreggiarsi tra frasi e sound diversi, senza etichette e preconcetti. In tal senso, Allora ciao segna probabilmente l’inizio di un nuovo percorso, una fase più consapevole in cui poter continuare a sperimentare dirigendosi verso nuovi territori, sempre e rigorosamente fuori dagli schemi.

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Allora ciao | Audio

Allora ciao | Testo

Stasera se ritorno da te
ti stringo e mi si stringe il cuore
io che tenevo un posto per te

Resto in piedi e non guardo
fisso il vuoto e non parlo
penso se era abitudine
o se hai bisogno anche tu di me
dirsi che va bene quando va tutto male
se fosse uno sport sarei il campione mondiale

Un secondo e riparto, sono un treno in ritardo
e so che non è facile cancellare un’immagine
come per quei ricordi che non vuoi ricordare
e noi non ci prendiamo ma ci prendiamo male

Una come te, come me, come se
potessi veramente darti quello che vuoi
ti scriverei ma so che poi alla fine ti annoi
e tu muori di noia io muoio di noi
di noi

Stasera se ritorno da te
ti stringo e mi si stringe il cuore
io che tenevo un posto per te
mi lasci e non mi lasci stare
sai che non mi va di andare via
e dirti ciao allora ciao
stasera se ritorno da te
ti stringo e mi si stringe il cuore

E giuro non ho pensato
a quello che c’è stato
pensavo al nostro futuro
come se ne avessimo uno
in fondo il nostro per sempre
è durato meno di niente
e magari a te va bene così, sì

Una come te, come me, come se
potessi almeno chiederti stasera che fai
ma non ti scrivo tanto già so che dormirai
ritorna il karma ma tu non ritorni mai, mai

Stasera se ritorno da te
ti stringo e mi si stringe il cuore
io che tenevo un posto per te
mi lasci e non mi lasci stare
sai che non mi va di andare via
e dirti ciao, allora ciao
stasera se ritorno da te
ti stringo e mi si stringe il cuore

Fino a perdere senso, perdere tempo
perdere il senso del tempo
ora che il vuoto che hai lasciato dentro
è anche peggio di quello lasciato nel letto
ma se mi chiami tu dammi
un momento anche meno
sai che arriverò in tempo zero
se chiedi la luna la stacco dal cielo
ma non c’è più tempo, zero

Stasera se ritorno da te
ti stringo e mi si stringe il cuore
io che tenevo un posto per te
mi lasci e non mi lasci stare
sai che non mi va di andare via
e dirti ciao, allora ciao
stasera se ritorno da te
ti stringo e mi si stringe il cuore

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Nico Donvito

Nato a Milano nel 1986, è un giornalista attivo in ambito musicale. Attraverso il suo impegno professionale, tra interviste e recensioni, pone sempre al centro della sua narrazione la passione per la buona musica, per la scrittura e per l’arte del racconto. Nel 2022 ha scritto il libro "Sanremo il Festival – Dall’Italia del boom al rock dei Måneskin" (edito D’idee), seguito da "Canzoni nel cassetto" (edito Volo Libero), impreziosito dalla prefazione di Vincenzo Mollica, scritto a quattro mani con Marco Rettani. L'anno seguente, sempre in coppia con Rettani, firma "Ho vinto il Festival di Sanremo" (edito La Bussola), con introduzione curata da Amadeus e il racconto di trenta vincitori della rassegna canora. Tale opera si è aggiudicata il Premio letterario Gianni Ravera 2024.