venerdì 22 Novembre 2024

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Massimo Ranieri, cinquant’anni dall’omonimo album d’esordio

Album Amarcord: i dischi più belli da riascoltare

Cinquant’anni e non sentirli, questo verrebbe da pensare riascoltando il primo omonimo lavoro in studio di Massimo Ranieri, pubblicato nel gennaio del lontano 1970, reduce da due straordinarie annate che lo hanno visto tra i protagonisti delle più importanti manifestazioni canore dell’epoca, tra cui il Cantagiro con “Pietà per chi ti ama”Canzonassima con “Se bruciasse la città”, oltre ben due annate consecutive del Festival di Sanremo, nel 1968 con “Da bambino” in coppia con I Giganti e nel 1969 con “Quando l’amore diventa poesia” insieme ad Orietta Berti.

Oltre alle canzoni già citate, tra le tracce più belle del disco splende la celeberrima “Rose rosse”, considerato ancora oggi uno dei cavalli di battaglia dell’artista napoletano, insieme ad altre hit da classifica di quegli anni come “Piangi piangi ragazzo” del ’68 e “Il mio amore resta sempre Teresa” del ’69. In tal senso, potremmo considerare questo album di debutto una sorta di raccolta dei suoi primi 45 giri di successo, anche perché il suo successivo progetto, intitolato “Vent’anni”, uscirà alcuni mesi più tardi.

A completare il disco cinque pezzi ancora non pubblicati dall’artista, ovvero “Parla tu cuore mio” (già incisa in precedenza da Tony Del Monaco), “Magia”, È diventato amore”, “Ma l’amore cos’è” e la sua personale interpretazione di “O sole mio”, capolavoro della canzone napoletana conosciuto in mezzo mondo che diventerà un caposaldo nei concerti dell’interprete partenopeo.

Insomma, un disco che fa parte della nostra tradizione ma che non risulta così vecchio anche grazie all’originale espressività teatrale di Massimo Ranieri che, insieme a Domenico Modugno, rappresentava per l’epoca una ventata d’aria fresca rispetto ai tanti colleghi con un’impostazione e una timbrica un po’ più classica. A loro il merito di aver aperto le danze al genere pop, così come lo amiamo e conosciamo.

Massimo Ranieri | Tracklist e stelline

  1. Rose rosse 
    (Giancarlo Bigazzi, Enrico Polito)
  2. Il mio amore resta sempre Teresa
    (Daniele Pace, Albert Hammond, Lee Hazlewood)
  3. Parla tu cuore mio
    (Tony Del Monaco, Ettore Carrera, Lonnie Donegan, James Currie)
  4. Piangi piangi ragazzo
    (Giancarlo Bigazzi, Fordson)
  5. Quando l’amore diventa poesia 
    (Mogol, Piero Soffici)
  6. Pietà per chi ti ama
    (Giancarlo Guardabassi, Enrico Polito)
  7. Se bruciasse la città 
    (Giancarlo Bigazzi, Enrico Polito, Totò Savio)
  8. Rita
    (Giancarlo Bigazzi, Enrico Polito, Totò Savio)
  9. Magia
    (Tony Del Monaco, Enrico Polito)
  10. È diventato amore
    (Tony Del Monaco, Enrico Polito)
  11. Ma l’amore cos’è
    (Tony Del Monaco, Giancarlo Guardabassi, Enrico Polito)
  12. O sole mio 
    (Giovanni Capurro, Eduardo Di Capua, Alfredo Mazzucchi)
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Nico Donvito

Nato a Milano nel 1986, è un giornalista attivo in ambito musicale. Attraverso il suo impegno professionale, tra interviste e recensioni, pone sempre al centro della sua narrazione la passione per la buona musica, per la scrittura e per l’arte del racconto. Nel 2022 ha scritto il libro "Sanremo il Festival – Dall’Italia del boom al rock dei Måneskin" (edito D’idee), seguito da "Canzoni nel cassetto" (edito Volo Libero), impreziosito dalla prefazione di Vincenzo Mollica, scritto a quattro mani con Marco Rettani. L'anno seguente, sempre in coppia con Rettani, firma "Ho vinto il Festival di Sanremo" (edito La Bussola), con introduzione curata da Amadeus e il racconto di trenta vincitori della rassegna canora. Tale opera si è aggiudicata il Premio letterario Gianni Ravera 2024.