Omaggio al noto musicista triestino, compositore che con le sue opere ha nobilitato il mondo dello spettacolo italiano
Tra i personaggi più influenti nel panorama musicale nazionale spicca il nome di Lelio Luttazzi, autentico protagonista del piccolo schermo negli anni ’60 in veste di showman, attore e direttore d’orchestra. Noto per aver rivoluzionato il concetto di canzone, inserendo elementi jazzistici nella musica popolare italiana, segnando profondamente la storia della nostra cultura.
Nato a Trieste il 27 aprile del 1923, si avvicina all’arte sin da bambino, studia e si perfeziona negli anni, ma è terminata la guerra che decide di dedicarsi completamente alla sua grande passione per la musica, assumendo l’incarico di direttore d’orchestra Rai, partecipando a numerosi varierà televisivi, tra cui “Studio Uno” con Mina, “Il paroliere, questo sconosciuto” con Raffaella Carrà e “Doppia coppia” con Sylvie Vartan.
Il successo è tale da spingerlo a pubblicare piano e voce alcuni dei suoi pezzi, tipo “Chiedimi tutto“, “Legata a uno scoglio“, “Souvenir d’Italie“ e “Timido twist“, componendo numerosi brani anche per altri artisti, tra le più famose ricordiamo: “Una zebra a pois” per Mina, “Vecchia America“ per il Quartetto Cetra, “Eccezionalmente sì“ per Jula de Palma, “Il mio pianoforte” per Joe Sentieri e “L’ottimista” per Walter Chiari.
Recita in diversi film, da “L’avventura“ di Michelangelo Antonioni e “L’ombrellone“ di Dino Risi, realizzando anche numerose colonne sonore per il cinema, quali “Totò, Peppino e la… malafemmina“, “Totò lascia o raddoppia?“ e “Venezia, la luna e tu“. In radio conduce egregiamente per nove anni il programma “Hit parade”, confermando le sue irreprensibili doti camaleontiche.
Curioso il suo rapporto con Sanremo, al Festival partecipa nel 1964 come autore della musica di “Piccolo Piccolo”, portata in gara da Emilio Pericoli e Peter Kraus. Quarantacinque anni dopo torna in veste di ospite e accompagnatore di Arisa per la serata dei duetti, edizione 2009 che la stessa interprete lucana vincerà per la sezione Nuove Proposte con “Sincerità”. Infine, nel 2013 una sua canzone postuma è portata in gara tra i big da Simona Molinari e Peter Cincotti, ovvero “Dr. Jekyll Mr. Hyde“.
Ci ha lasciato l’8 luglio del 2010, all’età di 87 anni, dopo una vita spesa ad allietare e far divertire il pubblico di varie generazioni, sulle note di canzoni senza tempo. Un maestro anche nella vita, che ha saputo superare momenti di difficoltà con eleganza e professionalità, grazie all’ausilio dei suoi cari e della musica, autentica compagna di vita, fondamentale durante l’esilio autoimposto a seguito delle false ricostruzioni sulle vicende giudiziarie che lo hanno coinvolto.
Restano le sue composizioni, così come le trasmissioni, i film e l’ingente quantitativo artistico che ha saputo produrre con le sue mani in oltre cinquant’anni di attività. Questo e molto altro ancora sarà per sempre Lelio Luttazzi, straordinario e poliedrico musicista, capace di passare da un ruolo all’altro, senza mai perdere la propria credibilità, mostrando il suo talento e tutto il suo amore profondo, fino ad essere considerato uno dei padri fondatori di un nuovo stile compositivo, nonché il re dello swing.
Nico Donvito
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