venerdì 22 Novembre 2024

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Saturno: “La vita non è uno stereotipo” – INTERVISTA

A tu per tu con il giovane cantautore toscano, in uscita con il suo singolo d’esordio intitolato “Cliché

Tempo di  nuova musica per Mattia Poggetti, alias Saturno, giovanissimo artista classe 2001 al suo debutto discografico con il singolo “Clichè”, disponibile in radio e sulle piattaforme digitali a partire dallo scorso 26 giugno. Conosciamolo meglio.

Ciao Mattia, benvenuto. Partiamo dal tuo singolo d’esordio “Cliché”, cosa hai voluto racchiudere in questo tuo biglietto da visita musicale?

«Ho deciso di intitolare questo brano “Cliché” perché niente è scontato, la vita non è uno stereotipo. Nella canzone parlo di un’ipotetica storia tra me ed una ragazza davvero stupenda: da rivista. Questa relazione però non nasce dal niente, non è scontata, non è un cliché. Devo fare di tutto per rendere la nostra storia realtà, malgrado difficoltà ed incompatibilità. La canzone racconta tutto questo. Capita almeno una volta nella vita di innamorarsi e di “combattere” per raggiungere la felicità».

Quali pensieri e quali stati d’animo ti hanno accompagnato durante la fase di composizione del pezzo?

«Non c’è uno stato d’animo in particolare che mi ha accompagnato durante la composizione. Diciamo che l’essere innamorati porta a scrivere canzoni sincere, quindi direi l’amore». 

Musicalmente parlando, pensi di aver trovato il sound che più ti rappresenta e che mette maggiormente in risalto i colori della tua voce?

«Ho trascorso un paio d’anni a sperimentare sound e generi per arrivare a quello che mi rappresenta al meglio. Quindi sì, l’ho trovato».

Facciamo un salto indietro nel tempo, c’è stato un momento preciso in cui hai capito che tu e la musica eravate fatti l’uno per l’altra?

«Ogni volta che suono, canto o scrivo mi sento a mio agio, nel mio mondo. Lo capisco in quei momenti in cui la musica è parte essenziale di me e della mia vita».

A livello di ascolti, quali artisti hanno accompagnato la tua crescita?

«Senza ombra di dubbio Justin Bieber e Ed Sheeran».

Cosa ti affascina di preciso dello scrivere canzoni?

«Due fattori mi affascinano: 1) La ricerca di un sound innovativo e fresco; 2) Il fatto di poter raccontare tutto liberamente».

A cosa si deve la scelta del tuo nome d’arte?

«Amo lo spazio e ho sempre cercato di differenziarmi dalla “massa”. Di fatto, se immagini di visualizzare in bianco e nero i pianeti del sistema solare, l’unico che ti risulterà “diverso” dagli altri è Saturno, grazie ai suoi anelli. Da qui nasce il mio nome d’arte».

Cosa dobbiamo aspettarci dalle tue prossime produzioni?

«No spoiler, il meglio deve ancora arrivare».

Per concludere, a chi si rivolge oggi la tua musica e a chi ti piacerebbe arrivare in futuro?

«Oggi si rivolge principalmente ai teenager, ma un giorno vorrei che la mia musica arrivasse a tutti».

© foto di Davide Bertizzolo

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Nico Donvito

Nato a Milano nel 1986, è un giornalista attivo in ambito musicale. Attraverso il suo impegno professionale, tra interviste e recensioni, pone sempre al centro della sua narrazione la passione per la buona musica, per la scrittura e per l’arte del racconto. Nel 2022 ha scritto il libro "Sanremo il Festival – Dall’Italia del boom al rock dei Måneskin" (edito D’idee), seguito da "Canzoni nel cassetto" (edito Volo Libero), impreziosito dalla prefazione di Vincenzo Mollica, scritto a quattro mani con Marco Rettani. L'anno seguente, sempre in coppia con Rettani, firma "Ho vinto il Festival di Sanremo" (edito La Bussola), con introduzione curata da Amadeus e il racconto di trenta vincitori della rassegna canora. Tale opera si è aggiudicata il Premio letterario Gianni Ravera 2024.