venerdì 22 Novembre 2024

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Young Tommy: “Dalla mia musica aspettatevi tanta originalità” – INTERVISTA

A tu per tu con il giovane rapper e producer, in uscita con il suo nuovo singolo intitolato “Burlesque

Tempo di nuova musica per Tommaso Junior Morlino, meglio noto con lo pseudonimo di Young Tommy, al suo ritorno discografico con il singolo “Burlesque”, realizzato in coppia con Fishball. Approfondiamo la sua conoscenza.

Ciao Tommaso, benvenuto. Partiamo dal tuo singolo “Burlesque”, cosa racconta?

«”Burlesque” nasce dall’idea di raccontare il proprio ideale di ragazza che non si nasconde dietro a nulla, ma sa con chi esporsi. Il brano descrive il rapporto tra due persone che per orgoglio e incomprensioni si allontanano più volte, per poi ricongiungersi sempre perché il desiderio l’uno dell’altra è più forte dei litigi che cercano di separarli».

C’è una frase che, secondo te, rappresenta e sintetizza al meglio il senso dell’intera canzone?

«”Voglio una bambola così sexy come te, senza make up, viso clean, ma dentro burlesque”».

Come ti sei trovato a collaborare con Sedd?

«Mi sono trovato benissimo perché il suo enorme talento mi ha portato a migliorare e ad alzare la qualità della mia musica. Così facendo si è strutturato un rapporto lavorativo e di amicizia che ad a oggi mi rende più sicuro di me stesso».

Musicalmente parlando, che tipo di sonorità hai voluto abbracciare?

«Per questo brano non mi sono basato su una melodia o un genere specifico,  le idee si sono susseguite l’una all’altra mentre scrivevo il testo. Non mi sono ispirato ad un beat, ma semplicemente alle parole stesse e a come suonavano nella mia testa».

C’è stato un momento preciso in cui hai capito che tu e la musica eravate fatti l’uno per l’altra?

«Mi sono reso conto di essere un tutt’uno con la musica quando ho realizzato che non mi importava di nulla al di fuori di essa. È stata l’unica vera e propria cura che mi ha reso una persona più serena con gli altri e con me stesso fin dal primo momento».

A livello di ascolti, quali artisti e quali generi hanno accompagnato la tua crescita?

«Ho iniziato ad appassionarmi all’hip hop con Gué e i Club Dogo, che all’epoca erano l’unico gruppo a portare questo genere in Italia ad un livello alto; con il passare del tempo ho iniziato ad ascoltare artisti stranieri e in particolare Juice Wrld, ASAP Rocky, Travis Scott, Lil Uzi Vert che sono stati e sono tuttora delle icone e miei punti di riferimento».

Hai un feat. dei sogni? Un artista con cui ti piacerebbe collaborare?

«Il mio feat. dei sogni è con Travis Scott, mentre un artista italiano con cui vorrei collaborare è Tha Supreme». 

Quali sono i tuoi prossimi progetti in cantiere? Cosa dobbiamo aspettarci dalle tue prossime produzioni?

«Ho tantissimi brani nuovi in cantiere, ma mi sto prendendo del tempo perché vorrei far fare un salto di qualità al mio sound, così da dare al pubblico un Young Tommy nuovo; dalle mie prossime uscite aspettatevi tanta originalità!».

Per concludere, a chi si rivolge oggi la tua musica e a chi ti piacerebbe arrivare in futuro?

«Ad oggi la mia musica è rivolta a chiunque si rispecchi nei miei testi e melodie. Il mio obiettivo è quello di non limitare l’ascolto ad un pubblico medio e riuscire a fare un genere alla portata di tutti, ovviamente sempre mantenendo il mio stile e senza darmi a ciò che non mi appartiene musicalmente».

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Nico Donvito

Nato a Milano nel 1986, è un giornalista attivo in ambito musicale. Attraverso il suo impegno professionale, tra interviste e recensioni, pone sempre al centro della sua narrazione la passione per la buona musica, per la scrittura e per l’arte del racconto. Nel 2022 ha scritto il libro "Sanremo il Festival – Dall’Italia del boom al rock dei Måneskin" (edito D’idee), seguito da "Canzoni nel cassetto" (edito Volo Libero), impreziosito dalla prefazione di Vincenzo Mollica, scritto a quattro mani con Marco Rettani. L'anno seguente, sempre in coppia con Rettani, firma "Ho vinto il Festival di Sanremo" (edito La Bussola), con introduzione curata da Amadeus e il racconto di trenta vincitori della rassegna canora. Tale opera si è aggiudicata il Premio letterario Gianni Ravera 2024.