venerdì 22 Novembre 2024

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“Una voglia assurda”, il docu-tormentone di J-Ax – RECENSIONE

Il rapper milanese e la sua proposta per l’estate 2020, un fedele ritratto di questa strana stagione

Sono lontani i tempi di Ostia Lido, in dodici mesi il mondo sembra essere profondamente cambiato, quindi, per J-Ax non aveva senso pubblicare uno dei tanti pezzi estivi presenti nel suo ultimo disco di inediti ReAle, ci voleva qualcosa di nuovo che raccontasse – seppur in maniera scanzonata – quello che abbiamo vissuto e ciò che stiamo a tratti ancora vivendo.

“Una voglia assurda” altro non è che un fedele e originale docu-tormentone, perché racconta un’estate diversa da tutte le altre che, ciascuno di noi, in cuor suo, ha vissuto in maniera decisamente inedita. Prodotto da Takagi & Ketra, il brano è stato tra i primi ad essere lanciato, pubblicato alla fine delle scorso maggio, riuscendo nell’intento di fotografare uno stato d’animo che tutt’ora in tanti stiamo vivendo.

La voglia di lasciarsi tutto alle spalle, non intesa come tentativo di rimozione, perché sarebbe davvero impossibile anche solo provarci, considerato che non si tratta di un pericolo totalmente scampato. “Come la musica tra alti e bassi, attimi infiniti, la vita è fatta di istanti… ma uniti” afferma, lasciandoci un po’ di stucco, perché trovare una frase di senso compiuto e così profonda in un brano destinato al mercato estivo non capita certo tutti i giorni.

J-Ax gioca come al solito con le parole, ironizzando sulla tecnologia, sul ruolo che ha avuto in questa delicata situazione, citando tra le barre il celebre “Tranqi funky” rilasciato nel ’96 con gli Articolo 31, che per noi nostalgici è tanta roba. Una voglia assurda è una canzone che avrebbe meritato qualcosina di più, ma in un campionato con una cinquantina di squadre tutte agguerrite… fatica, come tutti, per la salvezza.

In pochi hanno optato per qualcosa di “real” come ha fatto lui, la maggior parte aveva già pronto il proprio pezzo estivo chissà da quanti mesi, solo alcuni hanno preferito scombussolare i propri piani o, addirittura, rimandare l’uscita a tempi migliori. Il rapper milanese opta per il compromesso, perché si può far cantare e ballare la gente senza doversi estraniare a tutti i costi dalla realtà, senza doversi prostituire ai soliti cliché.

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Una voglia assurda | Video

Una voglia assurda | Testo

L’industria della musica è fallita
ma io ho un futuro perché resto a fare pizza margherita
la libreria di Netflix l’ho finita
oro voglio fare binge watching alla vita
gli influencer mo nessuno se li fila
fare le dirette mi stava antipatico da prima
asintomatico alla sfiga
sono cresciuto come i peli sulle gambe alla tua tipa
ma questo suona il funky, questo suona il tranqui
perché ormai puoi darmi schiaffi solo con i guanti
come la musica tra alti e bassi, attimi infiniti
la vita è fatta di istanti ma uniti

Anche se
rispetto la distanza
che tanto tutto passa
allora dimmi perché

Ho una voglia assurda
di stare tra la gente
urlare come in curva
cantare “Acqua Azzurra”
nudi in riva al mare
perdere un po’ la testa
stare in strada a ballare
entrare ad ogni festa
che poi si, che ci importa?
Stiamo qui fino all’alba
con in tasca la felicità
ci baciamo tutti
(uh-uh uh-uh-uh-uh-uh)
ci baciamo tutti
(uh-uh uh-uh-uh-uh-uh)

E se potessi andare al mare ora sopporterei tutto
anche quelli con il salvagente a fenicottero
se in cielo vedo l’inviata di “Non è la D’Urso”
mi tiro giù il costume, le faccio l’elicottero
anche il fan di Brunori Sas ora sogna il club
e Gigi D’Ag, persino il pezzo estivo di J-Ax
adoro il traffico della città
il mio odio per la gente è sparito come i no-vax
al futuro penso poco
perché mi manca il presente e il passato vorrei fosse remoto
tipo chat di gruppo “Andrà tutto bene” non so
so solo che vorrò più bene a tutto

Anche se
rispetto la distanza
che tanto tutto passa
allora dimmi perché

Ho una voglia assurda
di stare tra la gente
urlare come in curva
cantare “Acqua Azzurra”
nudi in riva al mare
perdere un po’ la testa
stare in strada a ballare
entrare ad ogni festa
che poi si, che ci importa?
Stiamo qui fino all’alba
con in tasca la felicità
ci baciamo tutti
(uh-uh uh-uh-uh-uh-uh)
ci baciamo tutti
(uh-uh uh-uh-uh-uh-uh)

Ho una voglia assurda
di scottarmi le spalle
della sabbia dentro le scarpe
ho una voglia assurda
quando giocano in spiaggia
e la palla poi m’arriva in faccia
che poi si, che ci importa?
stiamo qui fino all’alba
con in tasca la felicità
ci baciamo tutti
(uh-uh uh-uh-uh-uh-uh)
ci baciamo tutti
(uh-uh uh-uh-uh-uh-uh uh)

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Nico Donvito

Nato a Milano nel 1986, è un giornalista attivo in ambito musicale. Attraverso il suo impegno professionale, tra interviste e recensioni, pone sempre al centro della sua narrazione la passione per la buona musica, per la scrittura e per l’arte del racconto. Nel 2022 ha scritto il libro "Sanremo il Festival – Dall’Italia del boom al rock dei Måneskin" (edito D’idee), seguito da "Canzoni nel cassetto" (edito Volo Libero), impreziosito dalla prefazione di Vincenzo Mollica, scritto a quattro mani con Marco Rettani. L'anno seguente, sempre in coppia con Rettani, firma "Ho vinto il Festival di Sanremo" (edito La Bussola), con introduzione curata da Amadeus e il racconto di trenta vincitori della rassegna canora. Tale opera si è aggiudicata il Premio letterario Gianni Ravera 2024.