venerdì 22 Novembre 2024

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Sofia Tornambene: “Nella musica è importante sperimentare ed essere se stessi” – INTERVISTA

A tu per tu con la giovane artista marchigiana, in uscita con il singolo “Solo“, disponibile dallo scorso 9 dicembre

Tempo di nuova musica per Sofia Tornambene che, a un anno di distanza dalla vittoria della 13esima edizione di X Factor, torna in rotazione radiofonica e sulle piattaforme digitali con il nuovo singolo “Solo”, composto a quattro mani con Maestro. In occasione di questa interessante e originale uscita, abbiamo raggiunto via Skype la giovane artista, per approfondire la conoscenza della sua ispirata visione di vita e di musica.

Ciao Sofia, benvenuta. Partiamo da “Solo”, un brano che inaugura una nuova fase artistica e che segna una svolta nel tuo percorso. Ci racconti com’è nato?

«In questo periodo di quarantena ho fatto una vera e propria ricerca artistica e musicale, ho scritto moltissimi brani, partendo dai tre brani acustici che ho pubblicato: “Tra l’asfalto e le nuvole”, “Finali imprevisti” e “Fiori Viola”. Poi sono passata a generi completamente diversi, fino ad arrivare a “Solo”, il primo brano composto insieme a Maestro. Tutto è nato da un suo beat che mi ha subito affascinato, infatti il brano è venuto fuori di getto in una ventina di minuti, cosa che non succede spesso».

Un sound quasi inedito per il nostro Paese, ci sono stati degli ascolti o delle particolari influenze internazionali che ti hanno ispirato? Anche per quanto riguarda il modo di cantare, che è un po’ diverso rispetto a quanto avevi già avuto modo di mostrarci

«Sì, di mio ascolto moltissima musica internazionale. I miei idoli sono Freddie Mercury e Michael Jackson, entrambi sono la mia fonte di ispirazione, per me sono due pilastri. Adesso sto cercando di costruirmi una mia identità artistica, l’obiettivo è quello di far affezionare le persone alla mia musica, non più magari per X Factor. Crearmi un stile per far sì che quando qualcuno mi ascolta mi riconosce».

Sofia Tornambene - Solo

Hai presentato “Solo” nel corso della finalissima di X Factor, com’è stato tornare su quel palco, in una situazione completamente diversa, a un anno di distanza dalla vittoria?

«Ho provato una sensazione molto strana, sono riemersi un sacco di ricordi dei mesi passati lì, ricordi bellissimi perchè è stata un’esperienza che mi ha fatto crescere e maturare. E’ stata veramente una grande emozione per me poter presentare in quel contesto il mio nuovo singolo. Da un certo punto di vista, però, è stato strano e mi è dispiaciuto per i concorrenti che non hanno vissuto l’esperienza come noi lo scorso anno, senza la possibilità di stare insieme nel loft e senza l’affetto del pubblico al Forum durante la finale».

Per concludere, qual è l’insegnamento più importante che senti di aver appreso dalla musica fino ad oggi?

«Essere sempre se stessi, provare a sperimentare, proprio come sto cercando di fare io. Magari alcuni possono essersi sentiti spiazzati da questo mio cambiamento di genere ma, essendo una ragazza giovane, desidero cercare la mia strada, capire veramente qual è la mia identità, crescere e avere la possibilità anche di sbagliare. Quello che ho imparato è proprio questo, seguire sempre se stessi e non farsi mai mettere i piedi in testa».

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Nico Donvito

Nato a Milano nel 1986, è un giornalista attivo in ambito musicale. Attraverso il suo impegno professionale, tra interviste e recensioni, pone sempre al centro della sua narrazione la passione per la buona musica, per la scrittura e per l’arte del racconto. Nel 2022 ha scritto il libro "Sanremo il Festival – Dall’Italia del boom al rock dei Måneskin" (edito D’idee), seguito da "Canzoni nel cassetto" (edito Volo Libero), impreziosito dalla prefazione di Vincenzo Mollica, scritto a quattro mani con Marco Rettani. L'anno seguente, sempre in coppia con Rettani, firma "Ho vinto il Festival di Sanremo" (edito La Bussola), con introduzione curata da Amadeus e il racconto di trenta vincitori della rassegna canora. Tale opera si è aggiudicata il Premio letterario Gianni Ravera 2024.