venerdì 22 Novembre 2024

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Giulia Penna: “Chiusa una porta si apre sempre un portone!” – INTERVISTA

A tu per tu con la giovane cantante romana, in occasione dell’uscita del singolo “Sparisci please

A sei mesi di distanza dalla nostra precedente chiacchierata, ritroviamo con piacere Giulia Penna per parlare di “Sparisci please”, il suo nuovo singolo disponibile a partire da venerdì 5 febbraio. Un brano positivamente pop, che parla di rinascita anche dopo la fine di una storia d’amore, di come da una delusione si possa ritrovare la serenità riscoprendo se stessi.

Ciao Giulia, bentrovata. Partiamo da “Sparisci please”, ci racconti com’è nato questo pezzo?

«Questo brano nasce dalla voglia di raccontare la mia visione della realtà un po’ colorata, anche se viviamo in un periodo particolare. Questa volta non si tratta di un pezzo autobiografico, mi sono ispirata alla storia di una mia amica. Ho voluto raccontare la fine di una storia d’amore in cui lei ne esce più forte, anche più felice di prima, arrivando a ringraziare lui per averla lasciata».

Un brano che mette il buonumore nonostante parli di una tema doloroso come quello di una separazione, abbondantemente affrontato in mille canzoni, da sempre. Sicuramente il modo con cui lo hai trattato è originale. L’ironia è un codice che si addice alla tua personalità?

«Assolutamente sì, nella vita di tutti i giorni e anche sui miei social cerco di essere sempre autoironica, non mi prendo mai troppo sul serio. Quello che voglio trasmettere alle persone è questo mio modo di vedere la realtà colorata, perchè abbiamo bisogno tutti di un po’ di sana leggerezza. Semplicemente sono fatta così!».

Nella precedente intervista della scorsa estate, parlavamo di come la pressione sanitaria stesse rallentando, mentre adesso ci ritroviamo ancora con una serie di problematiche che sono sotto gli occhi di tutti. La paura è quella di abituarsi a questo genere di situazione, tu come la stai vivendo?

«Lo affronto reagendo, in qualche modo. La musica per me è un grande rifugio, una casa. Bisogna essere forti, pronti sempre a tutti. So che questa è una situazione alienante, ma è necessario mutare in base ai cambiamenti che possono arrivare, senza opporre resistenza, perchè non fa altro che farci del male. Il segreto, forse, sta nel reinterpretare la nostra vita che è cambiata, cercare di trovare anche in una situazione negativa il buono, la luce. Io la ritrovo nelle canzoni che faccio uscire, mettendoci tutta la mia positività».

Per concludere, a proposito di insegnamenti, qual è la lezione più importante che senti di aver appreso dalla musica fino ad oggi?

«E’ la stessa lezione di “Sparisci please”: chiusa una porta si apre sempre un portone!».

Giulia Penna Sparisci Please

© foto di Linda Provini

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Nico Donvito

Nato a Milano nel 1986, è un giornalista attivo in ambito musicale. Attraverso il suo impegno professionale, tra interviste e recensioni, pone sempre al centro della sua narrazione la passione per la buona musica, per la scrittura e per l’arte del racconto. Nel 2022 ha scritto il libro "Sanremo il Festival – Dall’Italia del boom al rock dei Måneskin" (edito D’idee), seguito da "Canzoni nel cassetto" (edito Volo Libero), impreziosito dalla prefazione di Vincenzo Mollica, scritto a quattro mani con Marco Rettani. L'anno seguente, sempre in coppia con Rettani, firma "Ho vinto il Festival di Sanremo" (edito La Bussola), con introduzione curata da Amadeus e il racconto di trenta vincitori della rassegna canora. Tale opera si è aggiudicata il Premio letterario Gianni Ravera 2024.