Precedenti al Festival, giudizi della stampa, quote dei bookmakers, album, tracklist, autori e testo del brano
PARTECIPAZIONI A SANREMO:
Prima partecipazione in assoluto al Festival di Sanremo per il giovane cantautore romano Fulminacci che ha iniziato la propria carriera discografica da poco più di due anni raccogliendo da subito ampi consensi ed un ottimo successo da parte di pubblico e critica.
IL BRANO:
Per la sua prima partecipazione alla kermesse ligure Fulminacci punta su un brano scritto completamente, sia per il testo che per la musica, da lui stesso ed intitolato Santa Marinella.
COME NE PARLA LA STAMPA:
“E’ forte, cantautore geniale, ci aspettiamo molto da lui. “Non cerchiamoci mai/però incontriamoci/al reparto dei superalcolici”. Bravo, bene, 7+” [Gabriella Mancini, Gazzetta]
“Signore e signori, abbiamo trovato un “Cantautore”. Il 23enne Filippo Uttinacci, al secolo Fulminacci, è il degno nipote del Folkstudio con dentro tutto il meglio del passato cantautorale. Al Premio Tenco se ne sono già accorti (il suo La vita veramente premiato come miglior album d’esordio) adesso tocca a voi gentili telespettatori, la vera giuria” [Massimiliano Castellani, Avvenire]
“«Citofonare e poi scappare. Voglio che mi guardi e poi mi dici che domani è tutto a posto. Quanto vuoi per tutto questo?». CORAGGIOSO” [DomaniPress]
“Fulminacci + chitarra + arrangiamento di violini = canzone che spacca in radio. Sì, io amo molto Fulminacci, quindi forse sono di parte. Al primo ritornello, mi era già partito il karaoke sotto la Ffp2” [Maria Elena Barnabi, Cosmopolitan]
“Per l’inevitabile quota “cantautore romano indie” (che ormai sembra quasi una razza mutante), Filippo Uttinacci arriva al suo esordio al Festival forte del Premio Tenco come Miglior Opera Prima e del premio MEI come miglior giovane dell’anno. Il brano di Sanremo è firmato anche dal vincitore di un Grammy Tommaso Colliva, produttore anche del brano vincitore dello scorso anno, “Fai rumore” di Diodato… Si presenta con una storia d’amore rivestita da sonorità tradizionali, melodica, semplice ma molto efficace (anzi, efficace proprio perché semplice). Il finale è aereo, sostenuto da un potente dispiego d’archi. Voto: 6/7” [Andrea Grandi, Newsic.it]
“Ok, per tutti coloro (e non sono pochi) che seguono Fulminacci da tempo, non è certo una sorpresa. Fulmine ci sa fare con i testi a metà tra realismo e surreale e anche con la scrittura musicale, a cui si aggiunge la produzione di Tommaso Colliva. Ma per tutti gli altri (e sono altrettanti) che si sono chiesti chi fosse ecco la risposta con questo ottimo pezzo. In fondo lui ci ricorda che “Voglio solamente diventare deficiente e farmi male”” [Silvia Danielli, Billboard]
“Non inventa nulla ma ha imparato bene la lezione. Che certe canzoni non le scrivono più neanche i cantautori che lui ama tanto. Un “Fulminacci (d’autore) a ciel sereno. Unica canzone che cita Roma. Voto: 10” [Carmen Guadalaxara, Il Tempo]
“Del cast di rottura, rispetto alla tradizione festivaliera, Fulminacci rappresenta forse uno degli emblemi. Filippo Uttinacci, questo il vero nome del ventitreenne cantautore romano, arriva all’Ariston senza i numeri del big, ma forte di un successo di critica che gli ha permesso di collezionare premi prestigiosi come la Targa Tenco 2019 per l’esordio. Anche stavola lascia il segno con una interessante ballata indie, intitolata Santa Marinella, che è una spiaggia romana, dove ambienta una intensa storia d’amore. Voto: 7” [Giuseppe Attardi, Pickline]
“Roma non manca. E manco Santa Marinella. “Na na na” è il “dududu” di una storia, di un racconto che può essere di chiunque. Voglio solamente diventare deficiente e farmi male”. Chissà se basterà” [Rita Vecchio, Leggo]
“Il giovane cantante romano Fulminacci arriva a Sanremo 2021 con Santa Marinella dopo l’ottimo successo nella scena indie. Il brano descrive, con delicato sentimentalismo, la nascita di un amore tra sogno e la dura realtà del presente.” [Elsa Ungari, Io Donna]
“Questo romano di 23 anni in teoria è in quota cantautorato. In pratica: “Voglio solamente diventare deficiente e farmi male, citofonare e poi scappare”. Non arriva per noi alla sufficienza. Voto 5,5” [Unione Sarda]
“Una buona canzone sanremese. C’è tutto, nel modo più classico possibile. Una voce delicata, una storia che grida la sua voglia di libertà. Si fa ascoltare, leggera e quasi “balneare”. Voto: 6.5” [Christian Pradelli, Mitomorrow]
“Una delicata favola parlata per uno degli esordienti al festival, in quota indie. Ha da giocarsi molto, ma ha le carte giuste per farlo” [Claudia Fascia, La Sicilia]
“Una scrittura originale che si rifugia spesso in modelli virtuosi (vedi il bridge DeGregoriano). Forse meno originale rispetto ai suoi standard, dà l’impressione di aver smussato gli angoli per adeguarsi al contesto istituzionale. Ma potrebbe funzionare” [Tgcom24]
“Racconta sensazioni normali, ma come lo fa lui e con quella voce dolce d’ambrosia tutto diventa speciale. Filippo si conferma uno dei più eleganti e realisti songwriter della sua generazione. E non gli manca il tocco visionario che gli fa dire “Roma che è una città di mare”. Voto: 8-” [Fabrizio Basso, SkyTG24]
“Lo stile di Fulminacci è tanto semplice da sembrare perfetto. Santa Marinella potrebbe essere una Via Margutta dei giorni nostri e racchiude tutta la sua intensità in un testo originale e condivisibile da milioni di italiani di tutte le età: voglio solo diventare deficiente e farmi male, citofonare e scappare. Più difficile da spiegare che da cantare. Liberatoria. Voto: 9” [Paola Gallo, Ondefunky]
“Lui è un po’ depresso/apatico/scazzato e cerca soluzioni nelle cose semplici tipo citofonare e scappare come un minchione. A sprazzi pare Lucio Dalla e chiediamo scusa per averlo solo pensato. “Voglio solamente/ diventare deficiente”. Il segreto della felicità. Voto: 7,5 ” [Fabrizio Biasin, Libero]
“Un po’ Anni 70 e 80 per Fulminacci che si presenta con una vera e propria dichiarazione d’amore: “Ti prego di raccogliermi la testa”. La voglia è quella di aprire il proprio cuore come non mai: “Io e te siamo un pianeta e una stella”. Un po’ melenso. Giudizio: canzone da falò in spiaggia” [Andrea Conti, Il fatto quotidiano]
“Si parte chitarra e voce, pane quotidiano del cantautore romano. “Voglio solamente diventare deficiente e farmi male, citofonare e poi scappare. Voglio che mi guardi e poi mi dici che domani è tutto a posto. Quanto vuoi per tutto questo?”: nel ritornello dolce-amaro Fulminacci spicca il volo, aprendosi, mischiando amore e fame di futuro” [Claudio Cabona, Rockol]
“Tra ironia e romanticismo, il debutto Sanremese di Fulminacci porta in primo piano la città di Roma, definita «Una città di mare» (la Santa Marinella del titolo è una località sulla costa) ma anche «Un presepe in mezzo alle montagne». E si raccontano incontri imprevisti nel reparto superalcolici del supermercato. Si parte da un semplice accordo di chitarra acustica, ma poi l’orchestra prende il sopravvento” [Francesco Chignola, TV Sorrisi e Canzoni]
“È la sua amata chitarra che dà il via al brano che permette a Fulminacci di esordire al Festival di Sanremo. Filippo Uttinacci è uno dei giovani più apprezzati del panorama cantautorale contemporaneo e benché si senta sempre qualcos’altro, ci sia sempre un senso derivativo, si vede che la strada che sta facendo ha una direzione precisa. Il brano non spicca per particolarità, ma vista dall’altra parte, non cade nel rischio di strafare, mantiene un gusto particolare che la rende assolutamente perfetta per Sanremo, ma anche ottima extrasanremese. Bravo” [Francesco Raiola, Fanpage]
“storia d’amore. Canta: “Voglio solamente diventare deficiente e farmi male, citofonare e poi scappare“. Inizialmente chitarra da falò, poi la musica, con tanto di archi, accompagna una favola moderna. Breve momento “accendino al concerto” alla fine con “na na na”. Giudizio: storia d’amore 2.0” [TVblog]
“Cantautorato romano 2.0 per questa ballad orecchiabile tutta chitarra acustica: «Prendiamoci una scusa sotto casa e poi portiamocela su». Pure Fulminacci gioca la carta dell’aspirazione al disimpegno: «Voglio solamente diventare deficiente/ E farmi male/ Citofonare e poi scappare». È l’It Pop contemporaneo, bellezza, per brevità chiamato indie. Voto: 6” [Francesco Prisco, Il Sole 24 ore]
VOTO MEDIO DELLA CRITICA:
7.4 / 10 (5° posizione generale)
QUOTE SNAI:
12.00 (14° posizione generale)
COVER PER LA 3° SERATA:
Penso positivo con Valerio Lundini e Roy Paci (Jovanotti)
IL NUOVO ALBUM:
Uscirà per Maciste Dischi il 12 marzo 2021 Tante care cose, il nuovo progetto discografico del cantautore romano. Questo sarà il secondo album della carriera di Fulminacci. Nella tracklist saranno inclusi sicuramente il brano sanremese ed i singoli ‘Canguro’ e ‘Un fatto tuo personale‘.
- Meglio di così
- Santa Marinella
- Miss Mondo Africa
- La grande bugia
- Un fatto tuo personale
- Tattica
- Canguro
- Forte la banda
- Giovane da un po’
- Le biciclette
TESTO DEL BRANO:
SANTA MARINELLA
di Fulminacci
Edizioni Nelida Music /Maciste Dischi Edizioni – Milano – Parabiago (MI)
Oggi sai è uno di quei giorni che
Se mi vuoi lasciami stare
E non c’è nessuno nei dintorni che
Dentro me ci sappia guardare
Roma, che è una città di mare,
Mi ha aperto la bocca e mi ha fatto fumare
Tanto non c’è più niente di cui innamorarsi per sempre
Per cui valga la pena restare
Quindi stanotte abbracciami alle spalle
Fammi addrizzare i peli sulla pelle
Prendiamoci una scusa sotto casa
E poi portiamocela su
Voglio solamente diventare deficiente e farmi male
Citofonare e poi scappare
Voglio che mi guardi e poi mi dici che domani è tutto a posto
Quanto vuoi per tutto questo?
Non cercarmi mai però incontriamoci
Prima o poi senza volerlo
Al reparto dei superalcolici
Che ci fai? Scaldo l’inverno
La mia città è un presepe in mezzo alle montagne
Bianche ed ostinate come vecchie cagne
Davvero io non posso più tornare solamente a salutare
A sincerarmi che nessuno piange
Ti prego di raccogliermi la testa
Come se fosse l’ultima che resta
Io me ne sono accorto a Santa Marinella
Io e te siamo un pianeta e una stella
Voglio solamente diventare deficiente e farmi male
Citofonare e poi scappare
Voglio che mi guardi e poi mi dici che domani è tutto a posto
Quanto vuoi per tutto questo?
Non volare via
Na na na
Voglio che mi guardi e poi mi dici che domani è tutto a posto
Quanto vuoi per tutto questo?
Non volare via
Ilario Luisetto
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