venerdì 22 Novembre 2024

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Nicola Marotta “In ‘Idem’ canto di un’empatia istantanea” – INTERVISTA

Il cantautore ci ha presentato il suo nuovo singolo, uscito lo scorso 11 febbraio

Nicola Marotta è un cantautore ed autore campano classe 1988, lo scorso 11 febbraio ha pubblicato il singolo ‘Idem’, che segue la scia del precedente ‘Ogni giorno Natale’, uscito sul finire del 2020. Il brano, prodotto da Marco Di Martino, è firmato dallo stesso Nicola insieme a Marco Zacchei, Marco Di Martino e Matteo Urani. Il cantautore si è fatto conoscere nel 2014 vincendo il Premio Speciale Warner Chappell al XV Festival di Ghedi; premio che gli ha permesso di entrare nel roster della major editoriale, lavorando negli anni, come autore, al servizio di numerosi volti noti della scena pop italiana come Francesco Renga, Noemi, Marco Masini, VHSupernova, Vanessa Grey, Carmen Ferreri, Leonardo Lamacchia ed Einar, per il quale ha firmato il brano in gara a Sanremo 2019.

Noi di RecensiamoMusica l’abbiamo incontrato virtualmente per fare due chiacchiere sul suo ultimo singolo, sulla sua carriera e in generale sulla situazione di incertezza che tutto il mondo dello spettacolo sta vivendo nell’ultimo delicatissimo periodo.

Ciao Nicola, inizierei parlando proprio del tuo ultimo singolo, intitolato ‘Idem’, raccontamelo…

<<Ciao Francesco e grazie mille per l’intervista. Beh, ‘Idem’ è un brano a cui tengo molto. E’ stato ispirato da alcuni versi di un altro autore, Marco Zacchei, che mi hanno fatto immaginare una sorta di film e questo concetto dell’empatia istantanea. 
Dicevo, ci sono legato perché l’ho scritto in un momento in cui credevo di aver perso un pò di brillantezza nella mia scrittura…Invece poi… Quando ho ripreso il brano di recente, decidendo così di pubblicarlo, mi hanno supportato Marco Di Martino e KaleidoCloud, entrambi producer, con cui abbiamo trovato il mondo sonoro che sentivo più mio. 
A volte ci sono pezzi hanno un sound più “neutrale”, magari perché devo capire se li terrò per me o se sono giusti per qualche altro artista. ‘Idem’ ha trovato la sua strada un paio d’anni dopo da quand’è nata e sono davvero orgoglioso del risultato finale>>.

Nicola MarottaIl brano parla d’amore ed è un bellissimo invito a “perdersi” stando insieme. Pensi che quello che canti qui sia una possibile soluzione per vivere un momento così difficile come questo?

<<In ‘Idem’ ci sono tutte quelle serate ai Navigli in cui non avevo voglia di tornare a casa. Quando fare quel giro in più, magari con la giusta compagnia, era la scusa perfetta per godersi al meglio di notte, una città (Milano) che di giorno sa bene cosa sia andare di corsa. Spero possa essere piuttosto il nostro modo di combattere tutto quello che ci ha lasciato questo periodo difficile, quando sarà passato. Tornare a fare serata, andare ai concerti, stare con persone con cui davvero condividiamo la voglia di perderci>>.

Tu hai scritto per un sacco di grandi artisti. Come cambia l’approccio quando scrivi per te stesso? Autore o cantautore: quale delle due esperienze preferisci

<<Sicuramente ci sono dei “filtri” quando scrivi per altri, che non hai quando scrivi per te. La scelta dello stile, il linguaggio…Con alcuni artisti in particolare devi adattarti, pur rimanendo un valore aggiunto. Questi filtri, magari, quando scrivi per te sono ridotti al minimo. In ogni caso, anche quando scrivo per me, in seconda battuta comunque tendo a pensare sempre un po’ da autore. Mi aiuta ad essere a fuoco. Entrambe le esperienze sono interessanti. Da autore, a volte diventa anche una sfida con te stesso. Capire fin dove riesci ad arrivare, stando a servizio dell’artista. Però è una sfida anche decidere di pubblicare le proprie cose mettendosi in gioco. Negli ultimi anni il mio mantra è diventato: fai quello che diverte di più>>.

Cosa ti ha fatto scattare la molla per ricominciare questa nuova esperienza “in personal”?

<<La pandemia mi ha dato tempo di pensare di più. Ho pensato che non avrò una seconda possibilità per farlo se aspetto troppo e che in fondo, prima di iniziare la mia avventura con Warner Chappell come autore, ci tenevo tanto ad esprimermi in prima persona. Ti confesso che quando venivano girati i provini dei brani, scritti per altri, con la mia voce, diversi feedback erano positivi soprattutto riguardo come fossero cantate queste demo. Diciamo che ho fatto tesoro anche di questi feedback…>>.

Nicola Marotta - Idem

Nell’arrangiamento c’è molto di quello che oggi viene definito “indiepop”. Senti di ritrovarti, come punti di riferimento, all’interno di questa vasta categoria?

<<Sono cresciuto col pop, decisamente. Per cui era anche normale che il sound dei miei pezzi fosse molto influenzato da questo tipo di ascolti. Oggi può essere indubbiamente catalogato come “indiepop”. Alla fine cerco semplicemente di combinare degli elementi di scrittura che tendano verso l’indie, per esempio immagini o dialoghi della vita reale, con un sound ispirato da quello che può essere definito radiofonico o mainstream>>.

Prima di ‘Idem’ hai pubblicato il singolo ‘Ogni giorno Natale’, dopo questa doppia esperienza cosa prevede il futuro? Pensi di proseguire su questa linea dal punto di vista musicale?

<<‘Ogni giorno Natale’ è stato una specie di test. Ho visto che è stato recepito bene, ha funzionato ed è piaciuto. Così mi sono detto “perché non riprovarci?”. Ed ho pubblicato ‘Idem’. Ho ricevuto un sacco di feedback positivi, sia da nuovi ascoltatori che non mi conoscevano, che da addetti ai lavori. Probabilmente è un trampolino per far uscire ancora qualcosa nei prossimi mesi. Dal punto di vista musicale, diciamo che preferisco pensarci di volta in volta col team che mi affianca in questo viaggio. Ti anticipo: cominciano a mancarmi troppo i concerti…credo che il prossimo singolo avrà un sound ispirato fortemente da questa mancanza>>.

Infine: come vive un musicista questo particolare momento storico?

<<Diciamo che non è un periodo particolarmente fortunato per la musica, questo. Molto del lavoro di musicisti, ma anche di autori, editori, ed immagino anche giornalisti, avviene in contesti di aggregazione sociale. Tutte le alternative digitali che si sono sviluppate nell’ultimo anno, credo che in futuro influenzeranno il nostro lavoro (vedi i live in streaming o le session di scrittura a distanza), ma non credo saranno in grado al 100% di sopperire alla mancanza di un contatto umano diretto. Anche scrivere di vita quotidiana, quando manca quel tipo di esperienza che ti porta a scrivere di vita vera, diventa estremamente complesso. A tutto questo ovviamente si aggiunge il danno economico e la poca attenzione che alcune istituzioni hanno dedicato al nostro settore in questo periodo. Confido che, quando sarà passato tutto, avremo una voglia doppia di ritornare a fare musica come più ci piace, a tutti i livelli>>.