Tutte le mini-recensioni dei nuovi singoli radiofonici
- TI RINGRAZIO – Claudia Megrè
Nuovo punto di partenza per la giovane interprete Claudia Megrè che, malgrado non abbia ancora avuto la sua grande chance espositiva, continua a proporsi con continui nuovi singoli. A tratti suona quasi come una preghiera testualmente parlando anche se, poi, l’inciso vuole ricercare quel sapore pop-rock nell’arrangiamento con la batteria che fa il suo lavoro battendo il ritmo per una voce sempre estremamente ruvida e graffiata nelle sue timbriche esasperate. VOTO: 6=
- IO NON ABITO AL MARE – Francesca Michielin
Torna a guardare al cantato la giovane veneta che, pur non abbandonando le tendenze urban pop coniugate ad una leggera elettronica, in questo nuovo singolo mette più voce di quanta ne abbia messa nelle sue ultime cose. Sonoricamente parlando rimane una delle più abili propositrici della contemporaneità nostrana ma il suo punto debole rimane l’ambito testuale dove, anche questa volta, si fatica a trovare l’inizio della matassa ingarbugliata tra le mille scene quotidiane riportate senza un apparente filo logico. VOTO: 7
- UNFAIR – L’Aura
Dopo le due hit radiofoniche spensierate (I’m an alcoholic è Lameccanica del cuore) che hanno aperto la strada del suo ultimo progetto discografico, Il contrario dell’amore, la bella L’Aura Abela si destreggia su di una ballata pop, con a tema l’amore, in inglese totalmente immersa nel mood sonoro anni ’90: un inciso che si apre melodicamente lasciando spazio ad una voce più decisa e potente. Le sue creazioni sono sempre un sentire piacevole e leggero anche se, in questo caso, non impressiona particolarmente. VOTO: 6,5
- LA MUSICA E’ FINITA – Marco Rotelli
Marco è un abile propositore della melodia all’italiana e, anche in questo caso, mette in scena tutta la sua abilità compositiva in nome di una tradizione che, forse, stiamo perdendo a favore di un’identità meno personale ma più internazionale. Su di una melodia che ai sintetizzatori preferisce (finalmente) archi e pianoforte il giovane cantautore sposa un testo che narra le ingiustizie del sistema discografico che oramai preferisce di gran lunga i facili motivetti ai racconti d’amore. Tutto giusto, peccato, però, aver coniugato una musica così stupefacentemente bella ad un testo così poco “universale” come avrebbe potuto essere quello più tradizionalmente amoroso. Nonostante tutto le mode si combattono instaurandone di nuove per cui perché non riproporre le ballate d’amore come un tempo? VOTO: 7+
- LASCIATI AMARE – Mario Venuti
Mario Venuti si conferma un supremo propositore del pop italiano più melodico ed orchestrale della nostra tradizione cantautorale. Il tutto suona come un inno di nostalgia per la musica che ce stata e che, forse anzi probabilmente, oggi non ci appartiene più. Almeno sulla carta. “Lasciati amare come solo l’arte sa fare” intona il cantautore nell’inciso quando la voce sceglie di andare in falsetto su di un accompagnamento di violini. Nostalgica e forse troppo fuori dal tempo. VOTO: 5,5
- ADIOS PARANOIA – Negrita
I Negrita segnano il loro ritorno sulle scene discografiche preannunciando il loro prossimo progetto discografico d’inediti, in uscita nel gennaio 2018, con la pubblicazione di un singolo che, nell’utilizzo del loro più tradizionale sound deciso, propone un brano che vuole essere un “nuovo orizzonte” grazie ad un inciso tutto fischiettabile con un bell’utilizzo dei sintetizzatori che, in questo caso, risultando ampiamente molto ben utilizzati. VOTO: 8-
- MILANO BACHATA – Rkomi e Marracash
È una canzone che adotta l’abituale e consumatissimo schema di brano trap/rap in cui un rappresentante storico di prima fascia (Marracash) si presta ad accompagnare una giovane realtà emergente alquanto interessante (Rkomi). Il mix tra i due funziona grazie ad un flow morbido e mai esasperato che si poggia su di un beat leggero e ballabile capace di valorizzare tanto Rkomi quanto il più esperto e navigato Marracash. Funzionano. VOTO: 6
- IRRAGGIUNGIBILE – Shade e Federica
Lo schema del duetto rap-pop è quanto mai testato tanto più se la voce melodica è femminile e particolarmente delicata come quella della giovane Federica Carta. Il richiamo all’accoppiata Fedez-Michielin è presto servito ed effettivamente il tutto funziona allo stesso modo grazie ad un inciso canticchiabilissimo e funzionale. VOTO: 7,5
- IL MESTIERE DELLA VITA – Tiziano Ferro
Tiziano tira finalmente fuori la più bella canzone del suo ultimo disco, la più cupa, la più pop, la più “Tiziano 2.0 style”. Viaggiando tra i versi di Raige e Davide Simonetta che con lui firmano il testo il cantautore intona “e fuggirò da questi sguardi perché non percepiscano i dolori che ho taciuto e che mi seppelliscono” tornando, finalmente, a dar sfogo alla sua malinconia travolgente. È questo il Tiziano che vogliamo, è questo quello che ci emoziona. VOTO: 9
Ilario Luisetto
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