Recensione del nuovo album del giovane cantautore romano
Chitarra in spalla e faccia da bravo ragazzo: Filippo Uttinacci, in arte Fulminacci, è un cantautore romano classe 1997. Ha esordito ufficialmente nel mondo della musica nel 2019 pubblicando prima un paio di singoli e poi il suo primo album ufficiale dal titolo ‘La vita veramente’, premiato con la Targa Tenco nella categoria “miglior opera prima”. Un tour, molti chilometri, nuovi singoli e poi un Sanremo in cui si è fatto notare con la sua Santa Marinella (di cui qui la nostra recensione), brano estratto dal nuovo ed atteso album intitolato Tante care cose, uscito lo scorso 12 marzo per Maciste Dischi e distribuito da Artist First, già anticipato prima di Sanremo dai singoli Canguro e Un fatto tuo personale. L’album è composto in totale da dieci tracce e segue, dal punto di vista musicale, la sua opera prima, mantenendo ben accesa la luce dell’ispirazione proveniente dal mondo del grande cantautorato italiano.
Tante care cose è un album che celebra la vita vista attraverso gli occhi di un ragazzo di appena 23 anni. Ci sono tante immagini colorate, qua e là fra le tracce, ma anche tante riflessioni sull’attualità, spesso narrata e descritta tramite metafore che riescono immediatamente a far immergere l’ascoltatore nelle storie raccontate dal cantautore. Già dalla prima traccia, Meglio di così, che riprende il concept de La soglia dell’attenzione, brano del precedente disco, si può entrare in contatto con la sensibilità del giovane autore romano che sceglie di raccontare una serata di fine estate, fra cellulari spenti e atmosfere da notte in vacanza. Interessanti sono anche i simboli che l’artista inserisce all’interno del testo, iconici per la generazione di fine anni ’90, quella cresciuta con il GameCube, la musica su YouTube, i pantaloni a vita bassa e le Kodak usa e getta per le gite delle medie. Effetto nostalgia immediato e lacrimuccia che scende. “Tante care cose” è saluto educato, ma potrebbe benissimo essere anche inteso come un elenco di cose belle, un insieme di storie a cui il protagonista è legato e quindi sceglie di raccontare.
A Fulminacci (qui la nostra ultima intervista) piace giocare con le sensazioni, lo si sente benissimo anche nella sanremese Santa Marinella, storia d’amore che il cantautore non ha direttamente vissuto ma che racconta lasciandosi ispirare dall’eco di grandi cantautori del passato come Francesco De Gregori e Antonello Venditti, super presenti nei sua formazione artistica. Il ritmo sale e scende grazie alla capacità dell’artista di cambiare tono all’interno della narrazione senza perdere la bussola. A tenerlo alto ci pensano brani come Miss mondo Africa, nata da una filastrocca sentita per caso per strada, e Tattica (singolo hit per l’estate?), una storia d’amore raccontata dal punto di vista di chi è sempre colpevolmente in ritardo, ma che chiede di essere amato lo stesso: “parliamo di tutto / dei sogni, del mondo / del fatto che ti amo di brutto / gli sbagli che ho fatto”.
Ci sono poi Un fatto tuo personale e Canguro, singoli già suonati e pubblicati, entrambi con un gustoso mix tra mondo esterno e mondo interiore e con un’interpretazione che ricorda alcuni lavori di Daniele Silvestri, altro artista molto amato da Fulminacci e preso spesso come riferimento. L’artista classe 1997 è abile nel farsi carico di un racconto che riesce spesso a passare dai toni leggeri a quelli malinconici, unendo ricordi felici ad altri meno, come accade nella ballad Le biciclette, scelta come ultima traccia dell’album e perfetta per chiudere con un finale dolceamaro, raccontando una storia d’amore in maniera originale e con sincerità: “ci incontravamo nei nostri sogni, te lo ricordi?”. Un brano che evoca immediatamente la sensazione di una love story estiva, piena di colori e sogni, che con l’arrivo del freddo e di settembre si spezza lasciando spazio solo ai ricordi e a un senso di nostalgia continuo e difficile da cancellare.
I ricordi e i sogni sono due fattori chiave di tutto l’album, che spinge spesso sul duello passato-futuro, mostrando un ragazzo volenteroso di farsi tante domande, spesso senza trovare le risposte. Fulminacci ci ricorda che il bello di essere giovani è proprio vivere senza avere tutte le risposte che si cercano: “visti dallo spazio siamo ricordi” scrive ne La grande bugia, brano che si discosta dal mood classico dell’artista, scritto durante il lockdown, in cui a colpire è soprattutto la frase “sogna, piccolo mio, finché la notte resisterà, anche se sembra di cadere”.
Nuovi colori escono invece grazie a Forte la banda, uno dei brani più d’impatto del disco, in cui il cantautore si muove all’interno di un sound che sembra un ibrido ben riuscito fra Cesare Cremonini ed Elton John(citato anche musicalmente nel brano) e Giovane da un po’, pezzo che suona nostalgico pur senza risultare pesante: “e noi stiamo bene davvero perché non abbiamo un pensiero, non voglio la verità, mi basta che il cielo è sereno”, sono parole che un ragazzo qualsiasi può rivolgere a un padre o semplicemente ad una persona più anziana di lui. Sottotitolo: grazie per tutto quello che avete fatto e per il futuro che in qualche modo ci avete costruito, ora però, gentilmente, lasciate a noi il presente. Possiamo diventare grandi anche noi.
‘Tante care cose’ mostra una sua coerenza tra le varie tracce che lo compongono, ma anche rispetto al capitolo precedente, forse più acustico dal punto di vista sonoro, ma ugualmente ben pensato e prodotto. Un album che cita in maniera sincera i grandi del passato senza risultarne una copia sbiadita, che non ha paura di sconfinare in generi differenti e soprattutto che ha il grande merito di parlare ad una generazione che mai come ora sembra aver perso i propri punti di riferimento. Con questo progetto Fulminacci supera la difficile prova del “secondo album” e si dimostra uno dei cantautori più interessanti e a fuoco del nostro Paese. La scuola cantautorale romana ha un nuovo protagonista pronto a prendersi tutto, possiamo dormire tranquilli.
Migliori tracce | Forte la banda, Le biciclette
Voto complessivo | 8,2/10
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Tante care cose | Tracklist e stelline
- Meglio di così ★★★★★★★★☆☆
[Fulminacci] - Santa Marinella ★★★★★★★★☆☆
[Fulminacci] - Miss mondo Africa ★★★★★★★½☆☆
[Fulminacci] - La grande bugia ★★★★★★★½☆☆
[Fulminacci] - Un fatto tuo personale ★★★★★★★★☆☆
[Fulminacci – Frenetik & Orang3] - Tattica ★★★★★★★★☆☆
[Fulminacci] - Canguro ★★★★★★★★½☆
[Fulminacci] - Forte la banda ★★★★★★★★★☆
[Fulminacci] - Giovane da un po’ ★★★★★★★★☆☆
[Fulminacci] - Biciclette ★★★★★★★★★½
[Fulminacci]
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